Pescara. Stangata Tares, la Cna scrive ai Comuni: sospendere il pagamento

 

 

 

PESCARA – Sospendere subito il pagamento della Tares, per consentire di correggere i numerosi errori materiali commessi a danno di famiglie e imprese, evitando così che dopo essere state tartassate dall’Imu, adesso le piccole imprese vengano messe definitivamente ko. da questo ennesimo balzello. Lo chiede il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, ai sindaci dei principali comuni dell’area metropolitana: Pescara, Montesilvano, Spoltore, Città Sant’Angelo. Salce chiede «di poter rivedere i parametri applicati alle attività produttive», e si dice «vivamente impressionato dalla quantità di proteste sollevate da più parti contro i tanti errori materiali contenuti nelle cartelle». Proteste che hanno subissato le diverse sedi della confederazione artigiana, con le lamentele sollevate da decine e decine di piccoli imprenditori, di artigiani  e di commercianti, sgomenti di fronte alle cifre enormi che si sono visti recapitare con le cartelle esattoriali. «In questo modo – attacca Salce – l’economia di questo territorio viene messa in ginocchio, perché i piccoli imprenditori si trovano davvero nell’impossibilità materiale di pagare». Ai quattro Comuni, Salce chiede di istituite, con le associazioni d’impresa, tavoli per la definizione di nuovi parametri per la tassa: «Non è possibile pagare importi raddoppiati o triplicati rispetto al 2013, dopo la mazzata già ricevuta sull’Imu, che ha portato ad aumenti superiori al 100% dei vecchi importi pagati con l’Ici. Occorre dunque che i Comuni accolgano subito la nostra richiesta».

 

3/2/2014