Pescara. Imprevedibilità, sorprese ed emozioni: sul palco del Kabala il pianoforte di Tony Pancella ed il clarinetto di Bepi D’Amato

Imprevedibilità, sorprese ed emozioni: sul palco del Kabala il pianoforte di Tony Pancella ed il clarinetto di Bepi D’Amato

 

Giovedì 09 gennaio (inizio concerto ore 20.45) sul palco del jazz club pescarese in via delle caserme, presso il Caffè Letterario, due grandi nomi del jazz made in Italy più conosciuti al di fuori dei confini nazionali.

Imprevedibilità, sorpresa, emozione e, ovviamente, grande musica di qualità. Sono questi gli ingredienti del primo appuntamento della stagione 2014 del Kabala. Giovedì 9 gennaio (inizio concerto ore 20.45, ingresso riservato ai soci, costo iscrizione 10 euro con possibilità di tesserarsi in loco) presso il Caffè Letterario, in via delle Caserme a Pescara, ci sarà il duo composto da Tony Pancella al pianoforte e Bepi D’Amato al clarinetto. Due Cv che, insieme, hanno toccato Europa, Stati Uniti e Medio Oriente. Veri e propri nomi di esportazione per il jazz di qualità made in Italy nel mondo.

Ma quando basta uno sguardo per capirsi, un istante è anche troppo per prendere strade inaspettate, forse anche per gli stessi artisti che sono i primi a sorprendersi, meglio non chiedere che tipo di concerto sarà “Condividere decenni di musica, questo abbiamo fatto con Bepi – dice il pianista Tony Pancella – c’è un’intesa ed una sintonia particolare, per questo non c’è mai un piano preciso, anzi, succede sempre che alla fine, facciamo quello che non si era detto di fare,  quando parli lo stessa lingua in fondo non sai mai di cosa si parlerà con esattezza”.

Tra i due, però, Bepi D’Amato è quello più ancora alla tradizione “Sono musicalmente onnivoro ed ascolto anche cose che col jazz hanno poco a che fare, Bepi invece è quello che tra i tanti musicisti che ho conosciuto nel mondo, ha un ancoraggio molto forte con la tradizione, ne padroneggia il linguaggio in maniera assoluta, per lui i punti di riferimento sono nomi come Ornette Coleman e pochi altri, insomma è un pò palleggiare con Maradona, è tutto più semplice. Suona così perchè così si esprime al meglio anche se, etichettare nella musica, è uno sport troppo praticato ma che spesso non ha senso. A me ad esempio è dagli anni 90 che mi assegnano riferimenti, e maestri ispiratori, spesso non sempre del tutto mirati. Alla fine un musicista filtra secondo la sua sensibilità e fa emergere la sua anima”.

Ed il tuo pianoforte nel concerto del kabala che ruolo avrà? “Per fortuna non penso  di avere un ego smisurato, di quelli che ti fanno perdere in infiniti soli, il mio ruolo è quello di far suonare al meglio, in certi ambiti il mio strumento è prevalentemente di accompagnamento. Poi ho cercato di fare mia la lezione del grande Larry Willis, mio amico e compagno di palco di lunga data – ascolta quel gruppo, suona in maniera eccezionale? Allora sarà eccezionale il pianista – E’ una cosa che non appartiene alla nostra cultura musicale, decisamente è di quella afro-americana che ha il senso della tribu’, per loro fare musica è noi, noi, noi”.

Cos’è per te suonare in una dimensione da jazz club “E’ tutto, è la magia, è lo spazio d’elezione per la musica di qualità, quando hai il pubblico ad un metro e mezzo non puoi barare, si crea un’atmosfera speciale, sono i momenti migliori per creare, per sognare e far sognare”.

I prossimi progetti invece? “Un tour europeo con Miles Griffith, dopo tantissime collaborazioni torniamo ad incontrarci e poi diversi concerti in quintetto ed in trio, ovviamente continuerò a suonare con Bepi D’Amato in duo, ma per lui ho in serbo una sorpresa, vorrei trascinarlo in qualche palude, portarlo in territori meno battuti”.

Il live di giovedì 9 gennaio seguirà la consueta formula della cena – concerto info e prenotazioni (085 64243; 347 2410622; 393 3327289).