Abruzzo

Il patrimonio abitativo pubblico di competenza della Regione Abruzzo

Mia Casa d’Abruzzo

Coordinamento Regionale

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COMUNICATO STAMPA

Il Mia Casa d’Abruzzo chiede al Consiglio regionale che, nella prima seduta utile della sessione “invernale” che si terrà a Pescara, discuta e approvi due provvedimenti di legge “storicamente collegati” riguardanti il patrimonio abitativo pubblico di competenza della Regione Abruzzo e affidato alla gestione delle 5 ATER di L’Aquila, Chieti, Pescara, Teramo e Lanciano: una Legge per la “ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” degli alloggi danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009 ed una Legge per l’accesso alla proprietà della abitazione e per il “ripristino” del riscatto graduale degli alloggi ex-GESCAL e di Edilizia Residenziale Pubblica, a favore delle famiglie aventi diritto, attraverso l’uso sociale del “risparmio popolare” e così rendendo di nuovo “attuabile”, sull’esempio della Legge Fanfani del 1949, l’art. 47 della Carta Costituzionale.

Si tratta, prima di tutto,, di indirizzare, regolamentare e accelerare gli interventi necessari a garantire, trascorsi ormai 4 anni e 10 mesi dal terremoto e nei tempi più brevi possibili, il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dal sisma, poiché sino ad ora, incredibile ma vero!, nessun cantiere per la ricostruzione “pesante” degli edifici classificati E e per la loro messa in sicurezza sismica è stato aperto dai soggetti attuatori, Provveditorato alle Opere Pubbliche, ATER Regionali e Comune dell’Aquila, indicati “rispettivamente” dal Decreto di Legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito in Legge n. 77 del 24 giugno 2009, dalle Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15.9.2009, n. 3805 del 3.9.2009 e 3808 del 15.9.2009 e dai Decreti del Presidente della Regione Abruzzo e Commissario delegato alla ricostruzione Dott. Gianni Chiodi n. n. 23 del 15.11.2010 e n. 62 del 25.5.2011.

Al 31 dicembre 2013 sono rimasti ancora inutilizzati la maggior parte dei 150 milioni di euro “immediatamente disponibili” per la ricostruzione e la messa in sicurezza sismica degli alloggi pubblici di proprietà delle ATER, del Comune dell’Aquila e dei Comuni dei cratere.

Si chiede alla massima Istituzione Legislativa della Regione Abruzzo di dare “almeno” un senso di utilità e di solidarietà sociale alla “prorogatio”, assumendosi la responsabilità di consentire l’immediato inizio dei lavori di “ricostruzione pesante” di tutti i più importanti complessi residenziali pubblici e misti siti nel Centro Storico, nei Quartieri della Città dell’Aquila e nelle Frazioni, attualmente lasciati nel completo degrado materiale e abbandono.

Le ATER abruzzesi versano in gravi difficoltà economica e finanziaria, mentre il terremoto e la crisi hanno determinato un netto peggioramento delle condizioni delle famiglie, situazione che potrebbe “imporre” a breve alla Regione di predisporre unterventi ed iniziative che possano contribuire al risanamento dello stato economico e finanziario di alcune ATER che si trovano in una fase di pre-dissesto, e ciò, anche a mezzo di iniziative eccezionalmente derogatorie ai prescritti regimi normativi, quale, per esempio la dismissione del patrimonio pubblico per il risanamento di bilancio.

E’ questa, infatti, la ratio che ha determinato il legislatore nazionale a prevedere, in base al disposto di cui al Comma 9 dell’art. 255 del Testo Unico sugli Enti Locali, l’utilizzo da parte degli enti in dissesto dei proventi della dismissione del patrimonio disponibile “in deroga a disposizioni vigenti che attribuiscono specifiche destinazioni ai proventi derivanti da alienazione di beni”.

E’ stato definitivamente acclarato che la Regione Abruzzo ha la potestà legislativa residuale ed “esclusiva” in materia di gestione e alienazione dei beni di edilizia residenziale pubblica, ai sensi del quarto Comma dell’Art. 117 della Costituzione, riguardante materia già riconosciuta dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e ricondotta al potere di gestione dei propri beni e del proprio patrimonio, appartenente in via esclusiva alle Regioni ed ai loro “enti strumentali”.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

L’Aquila, 26.1.2014

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