Teramo e Provincia

Roseto degli Abruzzi. Il Comitato contro l’aumento della TARSU: annullate gli aumenti

Comitato contro l’aumento della Tarsu

Roseto degli Abruzzi

Via Lombardia, 10 – Tel. 085-8944932

Il Comune di Roseto degli Abruzzi, con Delibera della Giunta Comunale n. 124 del 7 novembre 2013 (presenti e votanti il Sindaco Pavone e gli Assessori Urbini, Recchiuti, Vannucci e Fornaciari, assente il Vice-Sindaco Montese) ha stabilito l’entità delle somme che i cittadini dovranno pagare come Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuri Solidi Urbani, confermando per l’anno 2013 il regime di prelievo per il servizio rifiuti in vigore per l’anno 2012, applicando cioè la TARSU in relazione alla classificazione dei locali e delle aree in base all’art. 9 del vigente Regolamento Comunale, e non invece la nuova disciplina della TARES che prevede l’obbligo di pareggio tra le entrate tariffarie e le spese relative al servizio.

In questo modo la TARSU che verrà incassata sarà pari a 4.622.000,00 euro e coprirà al 77,42% le spese del servizio di Raccolta e Smaltimento Rifiuti che è pari a 5.870.921,00 euro, mentre la differenza di 1.348.033,00 tra le entrate TARSU e le spese relative al servizio, verrà coperta dalle “economie” rinvenienti in altri servizi, ivi comprese quelle relative agli interessi passivi sui BOC, da entrate straordinarie per ecupero aree di evasione ICI aree fabbricabili, nonché mediante risorse derivanti dallaq fiscalità generale.

In sostanza la Giunta Comunale, conferma gli aumenti della TARSU deliberati negli anni 2007-2009-2010 dalle precedenti Amministrazioni di centrosinistra, in base ai quali ogni famiglia è stata “costretta” a pagare due successivi aumenti, il primo del 60% ed il secondo del 25%, del tutto ingiustificati e condizionati dalla necessità di dare copertura ai “presunti” maggior costi dei vecchi e dei nuovi servizi di raccolta differenziata e Porta a Porta.

La “nuova” Amministrazione Comunale di centrodestra, per coerenza politica e amministrativa, invece, “avrebbedovuto annullare” quegli aumenti della TARSU per un totale complessivo di 1.348.033,00, da restituire a conguaglio nell’anno 2013.

Questa determinazione, in punta di diritto e di fatto, era e resta un atto dovuto da parte di qualsiasi Giunta Comunale per evitare conseguenze finanziarie e di bilancio, ancora più pesanti, dellaClass Action” che i Cittadini di Roseto potranno esercitarecontro l’aumento della “TARSU, chiedendo la restituzione delle somme versate in più rispetto al giusto dovuto.

Infatti, come è noto, il 16 febbraio 2011 il Comitato contro l’aumento della TARSU, attraverso l’Ufficiale Giudiziario della Sezione distaccata del Tribunale di Atri, fece notificare al Comune di Roseto degli Abruzzi, in persona del Sindaco pro-tempore, Geom. Franco Di Bonaventura, al CIRSU SpA, alla SOGESA SpA e all’AIA – Abruzzo Igiene Ambientale – Società Consortile, un Atto Stragiudiziale di Diffida, alfine di promuovere una Class Action Procedimentale”contro l’aumentodellatassa di smaltimento rifiuti solidi urbani”.

I promotori della “Class Action” in modo specifico invitavano e diffidavano il Comune di Roseto a deliberare l’annullamento e/o la revoca, previa sospensione dei pagamenti dei bollettini inviati dalla SOGET, dell’aumento della TARSU nella misura del 25% per gli anni 2010 e 2011 per incompetenza dell’organo e violazione dell’art. 42 del Disegno di Legge 267/2000, nonché violazione dei principi di buona amministrazione, sviamento di potere, eccesso di potere per carenza e difetto assoluto di motivazione, che non consente la ricostruzione dell’iter logico seguito dall’organo per giungere alla imposizione di un tributo con efficacia retroattiva e manifesta ingiustizia”.

La stessa Amministrazione Comunale è, ora per allora, obbligata a porre in essere tutti i necessari atti al fine di “ripristinare un efficiente ed adeguato funzionamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, procedendo ad una valutazione attenta dei costi e dei benefici dell’affidamento del servizio in termini di efficienza, efficacia ed economicità della gestione, in presenza di una conclamata reiterata perdita di esercizio ed una perdita economica “notevole”.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Roseto degli Abruzzi, 9.11.2013

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