Teramo e Provincia

Teramo. “L’ARROSTICINO DEL BRIGANTE” – RIEVOCAZIONE STORICA 19-20 ottobre

“L’ARROSTICINO DEL BRIGANTE” – RIEVOCAZIONE STORICA 19-20 ottobre

Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione, del numeroso pubblico intervenuto e scusarci per qualche imprevisto che purtroppo c’è stato, e garantiamo che dalle prossime edizioni non succederà.

Un grazie alla preziosa collaborazione del Direttore Carmela Di Giovannantonio e dei dipendenti dell’Archivio di Stato di Teramo la quale ha reso disponibile la fruizione dei locali di Corso Porta Romana dove si è tenuto domenica 20 0ttobre un convegno con accademici, storici, giornalisti e uomini delle istituzioni sulla storia dei briganti e dei loro usi e costumi a partire dal loro cibo prediletto per gusto e per necessità: l’arrosticino. Due giorni, 19 e 20 ottobre dedicati alla buona cucina tradizionale e al brigantaggio. Nello scorso fine settimana sono sempre state accese le braci e a sera canti, balli folcloristici e l’animazione dei Briganti e delle Brigantesse.

Si è svolto sabato 19 il primo concorso regionale “Il miglior arrosticino d’Abruzzo”. La manifestazione  ha avuto inizio nella mattinata  con il ricorrente “mercato contadino” visitato nell’occasione da due classi, la 3° e la 5°, indirizzo turistico  dell’ Istituto Tecnico “Pascal Comi” di Teramo, accompagnati dal prof. Mario Mancini, i quali affiancheranno l’ARCO Consumatori e l’Associazione culturale “Briganti e Guerrieri” nello studio di fattibilità relativo a un sentiero ciclo-pedonale e un’ ippovia tra Teramo e Padula di Cortino che per molti tratti ripercorrerà l’antico sentiero che partiva da Porta Romana e portava sui monti risalendo il Corso del Tordino; “il sentiero dei briganti”. Nell’occasione hanno intervistato Marcello Schillaci titolare della Cantina di Corso Porta Romana nonché presidente dell’Associazione culturale “Porta Romana Bella “ , coorganizzatore della manifestazione.

L’ Assessore Giacomo Agostinelli in rappresentanza del Comune di Teramo, il presidente regionale di Confcommercio, il cav. Giandomenico Di Sante, hanno salutato la manifestazione e tutti i partecipanti e i relatori.

Durante il convegno, Nicolino Farina, Elso Simone Serpentini, il presidente della Proloco di Padula Claudio D’Innocenzo, Mauro Di Matteo della Proloco di Pagliaroli di Cortino responsabile del progetto sulla biodiversità delle sementi autoctone e del marchio d’area “Terra dei Briganti”, Franco De Angelis presidente regionale ARCO Consumatori Abruzzo, hanno dibattuto sulla  attribuzione storica e sulla vocazione territoriale del cibo abruzzese per eccellenza ma teramano per origine gli spiedini di castrato alla brace. Questo tipico prodotto regionale si presenterà finalmente col suo marchio a tutela per legge, grazie alla recente delibera della giunta regionale abruzzese a seguito del protocollo firmato con l’Acarb e l’Ara (allevatori). L’impegno per la conservazione dell’autenticità della  produzione di questo vanto  della tradizione  abruzzese consiste in un disciplinare che vincola i soci al rispetto della ricetta antica. La macellazione dei castrati era eseguita direttamente dai briganti – prima ancora che dai pastori che da loro ripresero l’idea- durante la fase di imboscamento  i briganti braccati  utilizzavano piccoli pezzi  di pecora tagliati e infilati in ceppi prima di arrostirli per poter consumare velocemente della carne calda , nutriente e sapida senza dover ricorrere a falò che ne avrebbero evidentemente segnalato la presenza. Le origini geografiche dello “spiedino di castrato” ovvero la “pecura inceppat” sono dunque in alcuni centri montanari del teramano e nelle zone immediatamente adiacenti . Nello stesso convegno le “Brigantesse d’Abruzzo” hanno intrattenuto i convenuti declamato poesie e storie di vita preunitaria.

L’ arrosticino, recentemente riscoperto,  è sfruttato  da alcuni anni come un  fenomeno commerciale  che ne sta disperdendo le originarie caratteristiche organolettiche e culturali. Un cannibalismo commerciale che a breve ne determinerà la perdita dell’identità abruzzese, basti pensare che la sagra più importante dell’ arrosticino si tiene in Valtellina, un vero scippo, é necessaria un’azione di tutela. Fuori regione si somministrano con un alto ritorno economico spiedini di carne che nulla hanno a che fare con l’arrosticino d’Abruzzo e la sua specificità.

Di seguito l’elenco dei ristoratori selezionati a partecipare al 1° Concorso regionale “ Il miglior arrosticino d’Abruzzo”:

Lo Strabacco di Teramo, L’ Alberone di Torricella Sicura (TE), L’Alpino di Isola del Gran Sasso (TE), Di Pancrazio di Campli (TE), La Pecora Nera di L’Aquila, Lu Strego di Farindola (PE), La Quercia di Villa Celiera (PE), La Stella di Villa Celiera (PE).

La giuria formata da esperti tecnici gastronomici :

Maurizio Merlini, Piero Romanelli, Tommaso Migale, Silvano Mastrilli, Luigi Barlfante, Romina Marozzi, Giancarlo Bellachioma, Anna Di Paolantonio, Sergio Cappelli, Mauro Di Matteo.

La Giuria dopo un’attenta valutazione e prendendo atto dell’ alto livello gastronomico dei relativi “arrosticini”, ha declamato il vincitore e delineato la classifica,

1° classificato, Lu Strego di Farindola (PE)

2° classificato, La Pecora Nera de L’Aquila

3° classificato, L’Alpino di Isola del Gran Sasso insieme a tutti gli altri.

Ai partecipanti, un ricordo omaggio dei ceramisti di Castelli, reso possibile grazie alla  partecipazione del sindaco Enzo De Rosa.

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