Giulianova

Giulianova. L’assessore Forcellese replica al M5S dopo le polemiche sollevate sulla diretta del Question-time del 10 ottobre: “Veleni e sospetti senza senso. Solo problemi tecnici che risolveremo definitivamente. Il Comune, in tema di trasparenza e partecipazione, ha fatto scuola”.

L’assessore Forcellese replica al M5S dopo le polemiche sollevate sulla diretta del Question-time del 10 ottobre: “Veleni e sospetti senza senso. Solo problemi tecnici che risolveremo definitivamente. Il Comune, in tema di trasparenza e partecipazione, ha fatto scuola”.

I 5 Stelle di Giulianova stanno lavorando da tempo alla costruzione di un PalaPolemiche, usando per le fondamenta un impasto di velenose insinuazioni e sospetti. Che non hanno senso né giustificazioni”.

Queste le parole dell’assessore alla Trasparenza Archimede Forcellese, accusato dal M5S di Giulianova, a fronte di alcuni problemi audio verificatisi in occasione del  Question-time dello scorso 10 ottobre, di aver “oscurato” una parte degli interventi.

L’audio in Sala consiliare era perfetto. Quindi immagino che le polemiche riguardino la diretta su Radio G attraverso il collegamento con il nostro sito. Ci sono stati effettivamente alcuni problemi nel collegamento, ma sono durati poco. E ciò a causa di ragioni strutturali che verranno definitivamente superate di qui a breve, con un nuovo sito ed una infrastruttura di rete, rispondenti alle accresciute necessità, approntati dal nuovo Ufficio servizi informativi del Comune. Ma far passare la casualità per un complotto credo sia davvero un modo furbesco, e quindi triste, di intendere la politica. Di certo – prosegue Forcellese – non si può parlare di mancanza di trasparenza. E’ una parola che suona come una bestemmia in una realtà come Giulianova. Da noi le sedute consiliari e quelle del Question-time vanno in diretta sul sito web del Comune, su quello di una formazione di opposizione, che correttamente avanza per tempo l’apposita richiesta d’autorizzazione, e in diretta su Radio G. Mi dicano i sospettosi signori pentastellati in quale altra località della provincia accade la stessa cosa. Eppure – prosegue Forcellese – non mi risulta che altrove si facciano barricate gridando alla mancanza di trasparenza e di partecipazione. E poi ricordo che il Comune di Giulianova, in tema di trasparenza e partecipazione, ha fatto davvero scuola. All’indomani dell’insediamento della Giunta, il 21 luglio 2009, approvammo infatti la delibera con cui si dava il via all’Anagrafe pubblica degli eletti, con il relativo regolamento approvato due mesi dopo. E siamo stati tra i primi ed i pochi in Abruzzo a volerlo, oltretutto quando l’Anagrafe pubblica degli eletti non era ancora obbligatoria. Quindi abbiamo anticipato persino le disposizioni di legge al riguardo. Tanto che il Comune di Giulianova nel luglio 2010, non a caso, venne indicato dal presidente nazionale dell’ANCI, sulla scorta del monitoraggio effettuato dall’Osservatorio nazionale sull’anagrafe pubblica degli eletti, come un caso virtuoso ed un esempio da seguire”.

L’assessore Forcellese interviene anche su un’altra questione oggetto di polemiche da parte del Movimento 5 Stelle: quella, cioè, riguardante i Comitati di quartiere. “Quanto ai Comitati di quartiere, indicati dal 5 Stelle come un’esperienza fallimentare, dico che questo giudizio suona come un’offesa gravissima e gratuita nei confronti dei circa 1.700 cittadini che nel luglio scorso sono andati a votare per l’elezione dei presidenti e dei delegati, i quali si sono impegnati, e continuano ad impegnarsi con generosa dedizione, in un compito non facile, considerato anche che  si tratta di un’esperienza di democrazia partecipativa all’avanguardia, che non ha eguali in Abruzzo. E’ quindi assai singolare – conclude Forcellese – che i 5 Stelle, che ritengono di essere gli alfieri della partecipazione, siano così critici. Forse perché è un’iniziativa sulla quale loro non hanno messo il cappello? In ogni caso esprimo la mia solidarietà e quella dell’Amministrazione a tutti i delegati e presidenti dei Comitati, come pure ai cittadini che credono in questa forma matura di partecipazione”.

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