Nannipieri, L’Occidentale, Burocrazia Colosseo

Il saggista Luca Nannipieri su L’Occidentale, il giornale della Fondazione Magna Carta, a proposito del Colosseo e della burocrazia che i parlamentari non hanno interesse a colpire.  Ecco il link dell’articolohttp://www.loccidentale.it/node/126822 Questo il testo integrale di Nannipieri:

Per diventare madre e partorire, una donna impiega circa 270 giorni. Per prendere una decisione sul Colosseo, sono serviti 940 giorni, 2 anni e mezzo. Il Gruppo Tod’s di Diego Della Valle aveva concesso 25 milioni di euro per restaurare il grande anfiteatro. Era il gennaio 2011. Abbiamo dovuto aspettare settembre 2013 per vedere il primo ponteggio. Sono passati 31 mesi. 31 mesi per superare atti d’ufficio, d’amministrazione, ricorsi, TAR, protocolli, commissioni, perizie, carte bollate, e arrivare ad appendere sul cantiere il cartello con la tempistica prevista del restauro, che dovrebbe chiudersi il 2 marzo 2016 salvo prevedibili altri ritardi, perizie, commissioni, carte bollate.

Nessuno in Italia riesce a vincere la “burocrazia elefantiaca, inquinata e abulica” (Gianfranco Miglio), che sta soffocando il paese. L’Ikea a Pisa ha aspettato 6 anni per un permesso.

I 630 deputati e i 315 senatori del Parlamento hanno nei loro cassetti decine di proposte, avanzate da cittadini, studiosi e centri di ricerca, per tagliare  mediazioni, procedure, ingranaggi, che hanno reso ipertrofico il potere di veto, di interdizione, di blocco dell’amministrazione pubblica.

Vuoi che si parli dell’Anfiteatro Flavio con i suoi 5.400.000 visitatori annui e introiti lordi di 36.285.000 euro (da dividersi con il Palatino e il Foro Romano – Fonte Mibac), vuoi che si parli delle concessioni per aprire un cantiere nel perimetro di casa, è assolutamente urgente che i parlamentari aprano i cassetti e si confrontino con chi ha fornito loro proposte legislative, concrete e fattive, per abbattere la bulimia di permessi e divieti che vincolano le nostre azioni.

La vicenda del Colosseo è il simbolo assoluto della palude italiana. I cassetti chiusi di molti parlamentari, con le nostre proposte ignorate, sono forse il simbolo che, in fondo, dalla palude si ha interesse a non uscire.

Francesca Briganti