Giulianova

Giulianova. Ruzzo. Problemi all’impianto di potabilizzazione di Montorio al Vomano. Il sindaco: “Come nel 2012. Bisogna risolvere i problemi perché l’acqua è un bene fondamentale e prezioso che non è dei partiti ma dei cittadini”.

Ruzzo. Problemi all’impianto di potabilizzazione di Montorio al Vomano. Il sindaco: “Come nel 2012. Bisogna risolvere i problemi perché l’acqua è un bene fondamentale e prezioso che non è dei partiti ma dei cittadini”.

Alle 9 di stamani la Ruzzo Reti, per problemi tecnici imprevisti, è stata costretta a disattivare l’impianto di potabilizzazione di Montorio al Vomano, prospettando di conseguenza problemi nell’approvvigionamento idrico in nove località del Teramano, sei delle quali costiere, compresa Giulianova.

Sembra un appuntamento fisso. Il 25 luglio dello scorso anno infatti – dichiara in proposito il sindaco Francesco Mastromaurol’impianto di potabilizzazione di Montorio al Vomano e l’altro di Casale San Nicola andarono parzialmente fuori servizio, determinando la riduzione, ma in altri casi la sospensione, dell’erogazione idrica in alcune località costiere. Giulianova Lido ebbe problemi, in parte risolti il giorno dopo con la riattivazione degli impianti, andati in tilt a causa delle piogge. E’ noto come vi siano problemi persistenti che determinano nel corso dell’anno l’irregolare erogazione idrica. Ma in estate la questione ha un impatto maggiore, soprattutto per i contraccolpi negativi nei confronti dei turisti che hanno scelto di trascorrere le loro vacanze sulla costa. Ormai – prosegue il sindaco – siamo purtroppo abituati ad abbassamenti repentini delle portate, ad interruzioni più o meno lunghe e frequenti dell’erogazione per lavori sulle condotte, a perdite, ad andamenti irregolari. E le cause sono sempre le stesse: abbassamento delle falde acquifere, aumento esponenziale dei consumi per l’aumento delle esigenze derivante dalle presenze turistiche; vetustà delle condotte con inevitabile, forte dispersione: circa il 29% nel 2010, il 40% nel 2012 secondo Pino Furia del WWF. Per risolvere i problemi occorrerebbe però che la società Ruzzo avesse una strategia ben delineata di intervento. Cosa impossibile se non si supererà l’attuale situazione caotica e le solite ed abusate logiche. Proprio in questi giorni è scaduto il bando per la nomina dei nuovi consiglieri di amministrazione, dopo lo scioglimento del precedente Cda in seguito alle dimissioni di tre dei cinque componenti. E’ mio auspicio – conclude Mastromauro – che chiunque guidi la Ruzzo Reti lo faccia con la consapevolezza della grandissima importanza che ha la gestione di un bene fondamentale e prezioso come l’acqua. Che non è dei partiti ma dei cittadini”.

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