Cultura & Società

Martinsicuro. Appuntamento con l’arte e la cultura dal 23 al 27 luglio a Martinsicuro, con la quarta edizione del Martinbook Festival.

Appuntamento con l’arte e la cultura dal 23 al 27 luglio a Martinsicuro, con la quarta edizione del Martinbook Festival. La manifestazione, organizzata dal Comune di Martinsicuro in collaborazione con l’associazione culturale Martinbook e la Di Felice Edizioni, rappresenta uno degli eventi di punta dell’estate truentina, e si inserisce tra gli eventi culturali più significativi dell’Abruzzo accogliendo, nei suoi salotti sotto le stelle, ospiti provenienti da tutta Italia e dall’estero, per cinque sere all’insegna di musica, arte, incontri con gli autori, letteratura, giornalismo, attualità.

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PROGRAMMA

Presentatrice Elisabetta Gnani

MARTEDI’ 23 LUGLIO – Torre Carlo V

Ore 21 Presentazione progetto MarcuzzoFrom
Ore 21,30 Presentazione progetto Tapzy (di Luigi Maria Perotti)
Ore 22 Donatella di Pietrantonio “Mia madre è un fiume” (Elliot) – relatrice Laura Ripani
Ore 23 Concerto dei Drunken Butterflay
Degustazione di vini delle cantine locali

MERCOLEDI’ 24 LUGLIO – Rotonda Las Palmas

Ore 21 Remo Di Filippo – Spettacolo di marionette “Appeso ad un filo”

Ore 21,30 Marco Cobianchi “Mani bucate” (Chiarelettere) – relatore Alex De Palo

Ore 22,30 Teresa Valiani, Raffaella Viccei “Lupo, la vera storia del bandito Valerio Viccei” (Nuovi Equilibri) – relatore Luca Zarroli

GIOVEDI’ 25 LUGLIO – Rotonda Las Palmas

Dalle ore 21,30 L’angolo del fumetto – intrattenimento per bambini con Rossano Piccioni

Ore 21,30 Concerto dei Giacinto Cistola Trio

Ore 22 Oliviero Beha “Il culo e lo stivale” (Chiarelettere) – relatore Antonio D’Amore

VENERDI’ 26 LUGLIO – Villa Rosa, Pinetina via Filzi

Dalle ore 21,30 L’angolo del fumetto – intrattenimento per bambini con Rossano Piccioni

Ore 21,30 Alessandra Pizza – Spettacolo di danza indiana Bharatanatyam: “Bhakti Mala”

Ore 22 Giampiero Mughini “Addio gran secolo dei nostri vent’anni” (Bompiani) – relatore Mauro Pierfederici

SABATO 27 LUGLIO Torre Carlo V

Ore 21 “Martinsicuro HDR”, clip per il cinquantennale della costituzione del Comune di Martinsicuro (1963-2013) – di Mauro John Capece

Ore 21,15 Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro” – V Edizione

Performance artistica del duo “Colori distorti”

COMUNICATO STAMPA

Appuntamento con l’arte e la cultura dal 23 al 27 luglio a Martinsicuro, con la quarta edizione del Martinbook Festival. La manifestazione, organizzata dal Comune di Martinsicuro in collaborazione con l’associazione culturale Martinbook e la Di Felice Edizioni, rappresenta uno degli eventi di punta dell’estate truentina, e si inserisce tra gli eventi culturali più significativi dell’Abruzzo accogliendo, nei suoi salotti sotto le stelle, ospiti provenienti da tutta Italia e dall’estero, per cinque sere all’insegna di musica, arte, incontri con gli autori, letteratura, giornalismo, attualità.

La manifestazione è stata presentata in sala consiliare dal sindaco Paolo Camaioni, dal consigliere delegato alla cultura Boris Giorgetti, dal presidente dell’associazione Martinbook Matteo Bianchini e dalla titolare della Di Felice Edizioni, Valeria Di Felice.

“Il Festival – ha affermato il primo cittadino – il cui progetto è stato voluto dalla precedente amministrazione e che sta proseguendo con l’attuale nel solco della continuità, si caratterizza ormai come un evento radicato e consolidato sul territorio”.

“Il programma di quest’anno risulta più snello – ha aggiunto il consigliere Giorgetti – sono state tagliate due serate rispetto alla scorsa edizione, ma questo ha permesso di puntare su una maggiore qualità. Tra le novità introdotte, una serata a Villa Rosa, per venire incontro alle tante richieste che ci sono pervenute. Segno della partecipazione e del coinvolgimento che l’intero territorio mostra per questa manifestazione”.

Alle location tradizionali del Martinbook infatti (la Torre Carlo V e la Rotonda Las Palmas del lungomare) si aggiunge quest’anno anche la Pinetina di via Filzi a Villa Rosa. Il Festival, giunto alla quarta edizione, abbraccia quindi l’intera città truentina e cresce in termini di qualità e di partecipazione all’evento.

Il ricco programma del Festival è stato poi illustrato dal presidente dell’associazione Martinbook.

La presentazione della manifestazione è affidata alla giornalista Elisabetta Gnani (Riviera Oggi), e ogni sera sarà caratterizzata da una performance artistica che introduce alla presentazione di un libro. Finalità del Festival è abbinare la promozione dei talenti locali alla partecipazione di autori affermati sul panorama nazionale.

Le peculiarità del territorio saranno illustrate con il progetto MarcuzzoFrom, l’Arte nelle sue molteplici espressioni sarà presente con il progetto Tapzy del regista Luigi Maria Perotti, con il rock dei Drunken Butterfly, con l’intensità espressiva delle marionette di Remo Di Filippo, con la danza indiana di Alessandra Pizza, con il jazz dei Giacinto Cistola Trio, con le performance pittorico musicali dei “Colori distorti”.

In occasione del cinquantennale della fondazione del Comune di Martinsicuro (1963-2013), anche il Martinbook Festival dedica un omaggio alla ricorrenza, con una clip del regista Mauro John Capece appositamente realizzata per l’evento.

Non mancherà inoltre lo spazio per l’intrattenimento dei bambini, quest’anno affidato alla Scuola di Fumetto Adriatica di Rossano Piccioni, con i più piccoli che potranno partecipare a laboratori di fumetto.

Quattro gli ospiti di assoluto rilievo che interverranno al festival per la presentazione delle loro ultime pubblicazioni: Donatella Di Pietrantonio (“Mia madre è un fiume”), Marco Cobianchi (“Mani Bucate”), Teresa Valiani e Raffaella Viccei (“Lupo, la vera storia del bandito Valerio Viccei”), Oliviero Beha (“Il culo e lo stivale”), Giampiero Mughini (“Addio gran secolo dei nostri vent’anni”). Gli autori saranno presentati dai giornalisti Laura Ripani (Corriere Adriatico), Alex De Palo (Il Centro), Luca Zarroli (Cityrumors.it), Antonio D’Amore (Certastampa.it) e dall’attore e regista teatrale Mauro Pierfederici.

Il Festival si concluderà, come da tradizione, con la quinta edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Martinsicuro, illustrato da Valeria Di Felice: “L’iniziativa ha raggiunto numeri record in termini di partecipazione, con 263 autori in concorso e 426 opere da valutare, tra poesie, romanzi, racconti e testi teatrali. Opere provenienti non solo da tutta Italia, ma anche dall’estero”.

Alle tre sezioni (poesia, narrativa, teatro) si è aggiunta quest’anno anche la sezione di racconti in lingua straniera: “Le adesioni sono state numerose, con autori che ci hanno inviato testi dall’Equador, dagli Stati Uniti, dalla Germania, dal Belgio e dall’Australia”.

Si sta concludendo in questi giorni il lavoro di valutazione delle opere da parte della giuria presieduta da Valeria Di Felice (editrice e Segretario del Premio), e composta da: Simone Gambacorta (critico letterario), Fulvia Marconi (poetessa e critico letterario), Ivana Tamoni (poetessa e traduttrice), Alessandra Liberati (traduttrice), Federica Gusmeroli (traduttrice), Marcella De Meglio (traduttrice), Patrizia Di Donato (scrittrice e direttrice artistica Festival della Letteratura di Giulianova), Laura Gimminiani (consulente editoriale), Rosa Alba Sarcina (professoressa), Anna Maria Vitale (professoressa), Edoardo Ripani (attore), Pasquale Cucco (scrittore).

“Premio Letterario e Martinbook Festival – ha concluso la Di Felice – valorizzano il territorio e sono un’occasione per il turismo culturale. Il premio si propone di promuovere i talenti emergenti, con la pubblicazione e promozione dell’opera vincitrice”.

Il Martinbook Festival ha il patrocinio della Provincia di Teramo, della Regione Abruzzo e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

MARTEDI’ 23 LUGLIO – Torre Carlo V

ELISABETTA GNANI

Giornalista pubblicista nata a San Benedetto del Tronto il 26 febbraio 1986. Poco avvezza alle materie scientifiche ha sempre avuto un buon rapporto con la penna riuscendo spesso a sorprendere i suoi stessi docenti. Appassionata di cinema ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”, dove ha avuto modo di scoprire lo splendore delle pellicole in bianco e nero. Per diversi anni ha collaborato con la Stamen Film ricoprendo il ruolo di aiuto regista. Scrive sceneggiature per diletto, venera Marlene Dietrich, ama profondamente Bruce Springsteen, onora la buona cucina ed è tifosa del Milan. Dal 2011 segue la Sambenedettese Calcio per conto di Riviera Oggi e conduce il programma web You Samb. Il suo sogno nel cassetto è quello di esaudire tutti i suoi numerosissimi desideri.

PROGETTO “MARCUZZO FROM ITALY”

MarcuzzoFrom è un progetto di posizionamento della regione frontaliera del Marcuzzo, province di Ascoli Piceno, Fermo e Teramo, attraverso la promozione di prodotti caratterizzati dalla bontà, qualità, rintracciabilità e sicurezza di produzione, secondo disciplinari di allevamento, coltivazione e trasformazione tradizionali, e di servizi di eccelsa qualità, garantiti da un disciplinare di autocertificazione. La particolarità del progetto è che si parte da un marchio “di qualità” per promuovere un territorio, oggi inesistente o meglio istituzionalmente inesistente, nei confronti prima delle popolazioni ascolane e teramane, ma successivamente di quelle dell’Europa settentrionale, potenziali futuri cittadini del Marcuzzo.

Innovazione, ricerca, turismo. Filiera km 0 e reti d’imprese. Il progetto, che vede al centro il lembo di terra carico di storia e tradizioni, che abbraccia il confine fra Marche e Abruzzo, rappresenta un originale esperimento di promozione di un territorio trans-regionale, nella direzione della auspicata e istituita Macro Regione Adriatica-Ionica.

LUIGI MARIA PEROTTI

Luigi Maria Perotti è nato il 22 agosto 1975 a San Benedetto del Tronto (AP). Vive a Roma. E’ docente universitario a contratto dell’Università di Macerata.

Nel 2007 ha frequentato Discovery Campus Masterschool (Belfast, Munich, Liepzig). Master europeo d’eccellenza per filmmaker indipendenti (Lussemburgo, Milano, Cardiff).

Nel 2009 è stato il partecipante italiano di E.A.V.E., Master Europeo per i professionisti del cinema (Lussemburgo, Milano, Cardiff).

Attualmente sta girando il film Pompei, con il contributo del Mibac.

Nel 2011 ha diretto il film documentario La Via di mio padre (75 minuti) presentato al Festival del cinema di Roma. Numerosi i film al suo attivo: Florence Fight Club (85 minuti, 2010, coproduzione Italia/Germania) che ha partecipato a diversi festival (Krakow Film Festival, Los Angeles Film Festival, Circeo Film Festival, Libero Bizzatti festival); L’infame e suo fratello, un film documentario di 92 minuti (2008, co – produzione internazionale Rai (Italia) – NDR (Germania). Il film è stato distribuito in Germania, Svizzera ed Italia ed è stato presentato al Festival di Roma (sezione Extra d’essai), a Documentary in Europe (Bardonecchia), nella rassegna 70/80 organizzata dal Museo del Cinema di Torino e nella rassegna per documentari d’autore SUNDOC, organizzata dalla Cinemateca di Copenaghen.

Nel 2007 ha prodotto Street Boulder, un documentario di 52 minuti per National Geographic Channel. Inoltre ha prodotto e diretto Factory Rewinded (2005), presentato a diversi festival e vincitore dell’ Artdoc “Tapzy, the Icon Killer”

Un misterioso personaggio con la testa di elefante con manie “iconoclaste” che gioca a poker con Batman e flirta con Biancaneve: basta inquadrare con il proprio smart phone oggetti del mondo reale per ritrovarsi nel misterioso mondo virtuale di Tapzy.

Tapzy, (pronipote di Topzy, la sfortunata elefantina americana che venne “immolata” sull’altare della guerra fra Edison e i suoi concorrenti nel 1903, quando l’inventore, per provare che la corrente alternata era pericolosa, uccise l’animale su una specie di sedia elettrica) è il progetto del regista Luigi Maria Perotti che utilizza la realtà aumentata (solitamente impiegata per fornire informazioni utili all’utente) per finalità artistiche.

Il progetto ha come partner Skianet, la Stamen Film e l’Università di Macerata, che ne vede le potenzialità per la possibilità di utilizzo nella didattica, dai bambini agli universitari.

Festival di Palazzo Venezia di Roma. Ha diretto per Rai Educational il film interattivo Farina Stamen (2001).

DONATELLA DI PIETRANTONIO – “Mia madre è un fiume” (Elliot)

E’ nata e ha trascorso l’infanzia ad Arsita, un paesino della provincia di Teramo, e vive a Penne. Scrive dall’età di nove anni racconti, fiabe, poesie e un romanzo, questo. Nella vita fa la dentista per bambini.

“Mia madre è un fiume” è un esordio stupefacente, che segna la scoperta di una scrittrice dallo stile magistrale. Il racconto poetico e indimenticabile di un “amore andato storto da subito” tra una madre e una figlia.
Una donna, ormai anziana, mostra i primi segni della malattia che le toglie i ricordi, l’identità, il senso stesso dell’esistenza. È tempo per la figlia di prendersi cura di lei e aiutarla a ricostruire la sua storia, la loro storia. Inizia così il racconto quotidiano di piccoli e grandi avvenimenti, a partire dalla nascita della mamma, Esperia, e delle sue cinque sorelle, nate da un reduce tornato comunista dalla Grande Guerra e da una contadina dritta ed elegante, malgrado le fatiche della campagna, degli animali e della casa. I fili delle loro esistenze si svolgono dagli anni Quaranta fino ai nostri giorni, in un Abruzzo “luminoso e aspro”, che affiora tra le pagine quasi fosse una terra mitologica e lontana. Giorno dopo giorno sfilano i personaggi della famiglia, gli abitanti del piccolo paesino ancora senza acqua né luce; personaggi talmente legati a una terra avara, da tollerare a malapena trasferimenti a breve distanza – la ricerca di un lavoro, l’occasione di poter frequentare una scuola “in città” – partenze che si trasformano in vere emigrazioni con il solo scopo del ritorno. Sono ricordi dolcissimi e crudeli, pieni di vita e di verità, che ricostruiscono la storia di un rapporto e di un’Italia apparentemente così lontana eppure ancora presente nella storia di ognuno di noi.

Il libro è stato anche pubblicato in lingua tedesca.

LAURA RIPANI (relatrice)

Laura Ripani è giornalista professionista, laureata in Scienze della Comunicazione. Ha iniziato la carriera al Forza Samb a soli 15 anni. E’ stata collaboratore del Resto del Carlino e anchorwoman di Onda Tv, circuito Cinquestelle.

Dal 1989 è redattore del Corriere Adriatico. Si occupa abitualmente di cronaca ed è specializzata in cultura e spettacoli. E’ stata inviato di guerra (1997). Ha pubblicato servizi su Vanity Fair, Traveller, Panorama, Il Giornale (direzione Montanelli), l’Indipendente e altre testate nazionali.

Ha diretto uffici stampa anche internazionali, curato seminari per le università di Urbino (Ifg, istituto formazione al giornalismo) e Politecnica delle Marche (corso di marketing). Conduce e modera incontri e dibattiti.
DRUNKEN BUTTERFLY

Hanno all’attivo già quattro album: Pornocoma, Aporia, Maggio Giardinaio e L’ultima risata. Quest’ultimo è un album nato come sonorizzazione dal vivo della omonima pellicola di W. F. Murnau (Germania, 1924) dietro richiesta dell’A.R.C.I. Provinciale di Macerata, nell’ambito della rassegna omaggio al cinema muto MutoMaggio. Grazie al successo dell’evento, i Drunken Butterfly decidono di riproporre lo spettacolo in tour per l’Italia e di pubblicare un nuovo album con le musiche appositamente composte per la sonorizzazione del film. Segue un lungo tour di sonorizzazione fino alla fine del 2011, che tocca le principali città d’Italia e, per la prima volta, l’Austria.Nell’autunno 2012 esce il loro nuovo album Epsilon (Irma Records), che rappresenta per i Drunken un ritorno alle sonorità delle origini, ma con l’esperienza maturata in dieci anni di attività. Dopo aver esplorato, in questi ultimi anni, i territori del post rock nei suoi ambiti più dilatati, psichedelici e più basati su intrecci armonici, Epsilon è contraddistinto da una potente base ritmica sulla quale si innestano suoni cupi, secchi e taglienti ed una voce più gridata che cantata. Epsilon è un disco figlio dei nostri tempi, veloce, moderno e cattivo, dove la melodia lascia il posto ad un impatto sonoro energico e diretto. L’album testimonia, ancora una volta, la volontà del gruppo di sperimentare e di progredire nel proprio percorso artistico, senza nulla concedere in quanto a ripetitività e sonorità già utilizzate.I Drunken Butterfly sono: Lorenzo Castiglioni, Fabrizio Baioni, Giorgio Baioni.

MERCOLEDI’ 24 LUGLIO – Rotonda Las Palmas

REMO DI FILIPPO – “Appeso a un filo”

Arriva dal mondo del teatro, si laurea al Dams Teatro di Bologna e negli ultimi quindici anni frequenta corsi di tutti i tipi, sperimentando la commedia dell’arte, la maschera neutra, la maschera larvaria, la pantomima, la magia, la giocoleria, la voce e il movimento dell’attore. Lavora con varie compagnie teatrali italiane come attore e nel 2010 si avvicina al mondo del teatro di figura e delle marionette grazie alla scoperta di un piccolo e affascinate laboratorio nascosto nel centro di Barcellona: Casa- taller de marionetas de Pepe Otal.

In questo laboratorio scopre la nobiltà del legno, con le sue infinite facce e rincontra i fili che lo legano all’infanzia. Così, con tanta illusione, nasce Gino, la sua prima marionetta. La voglia di costruire e investigare da allora aumenta e inevitabilmente anche le marionette si moltiplicano; con loro Remo scende allora per la strada, che si rivela essere il teatro più bello del mondo.

Molte persone lo affiancano in questo viaggio appena iniziato, con il loro lavoro e la loro amicizia, formando tutti insieme una grande famiglia; per questo Remo sceglie il nome “Di Filippo Marionette”.

“Appeso a un filo”

Sette marionette, attraverso la manipolazione dell’attore-marionettista, danno vita a una successione di storie e situazioni sempre diverse, poetiche e surreali. Uno spettacolo pieno di poesia, ingenuo poiché genuino, delicato e intimo. Lo sguardo, diretto sulle marionette, è una messa a fuoco che porta ad una dimensione introspettiva; e trasporta altrove.

I piedi del marionettista, sempre presenti sullo sfondo, sostengono l’attaccamento di questa nuvola al terreno. Viene voglia di disporsi orizzontalmente come volatili che, spiccando il volo, hanno il privilegio di altri punti di vista.

MARCO COBIANCHI – “Mani bucate” (Chiarelettere)

Marco Cobianchi (1966) è nato a Milano ma fino al periodo universitario ha vissuto tra Rimini, Forlì e Ravenna. A diciassette anni inizia il mestiere di giornalista in una radio di Bologna per poi passare al network Odeon Tv e, successivamente, a un quotidiano locale di Rimini. Nel 1990 torna a Milano per assumere il ruolo di viceresponsabile della redazione economica del quotidiano Avvenire. Con lo stesso incarico passa nel 2000 a Panorama, dove si occupa di finanza e politica economica. Nel 2001 collabora al libro collettivo Bidone.com (Fazi Editore) scrivendo i capitoli riguardanti la nascita e il crollo delle società internet italiane. Nel 2009 ha scritto Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente (Orme Editore). Nel 2011 ha pubblicato per Chiarelettere il libro Mani bucate e nel 2012 è stato autore e conduttore del programma economico NUM3R1 trasmesso da Rai2. Nel 2012, ha pubblicato per Chiarelettere Nati corrotti, solo in formato ebook. Insiste a essere sposato con Cinzia, con la cui fattiva collaborazione ha messo al mondo Valeria e Nicolò.

“Mani Bucate”

Un fiume di soldi alle imprese e l’Italia va a picco. Perché? “Mani bucate” entra nell’incredibile mondo delle aziende mantenute dallo Stato. Per la prima volta racconta, facendo nomi e cognomi, decine di storie di società, banche e multinazionali che hanno incassato miliardi di euro pubblici spesso senza produrre né crescita né occupazione. Fiat, Pirelli, la Saras dei Moratti e le industrie sarde (Portovesme,Vinyls, Ila, Alcoa). Ma anche giornali, radio e tv; tutto il mondo del cinema, compresi cinepanettoni e film in 3D; agricoltura e allevamento (8 milioni dei contribuenti sono serviti ai grandi marchi per farsi pubblicità), compagnie aeree, hotel e perfino skilift.

Banca d’Italia e Corte dei conti sono netti: gli aiuti sono inutili. Tutti i soldi a favore del Sud hanno generato un aumento del Pil di appena lo 0,25 per cento all’anno. Poche eccellenze, molti miliardi buttati via. Eppure ogni cosa è sussidiata. Tutto quello che compriamo l’abbiamo pagato due volte, alla cassa e già prima con le tasse.
Quello che gli italiani versano alle aziende è un contributo invisibile, fatto di migliaia di leggi che concedono agevolazioni fiscali, soldi a fondo perduto, garanzie sui prestiti. Con le tasse si alimentano clientele e basi elettorali. Negli ultimi dieci anni sono state avviate dall’Unione europea quasi 40.000 pratiche per aiuti italiani potenzialmente illegali. Perfino la mafia è sussidiata dallo Stato.

I soldi pubblici vengono usati dalle aziende per pagare i debiti. Altre volte lo Stato paga per nuove assunzioni, ma i posti di lavoro scompaiono appena finiscono i sussidi. La politica tace. Questo sistema è alla base del declino italiano.

ALEX DE PALO (relatore)

Inizia nel 1996 come collaboratore del quotidiano Le Notizie, il “giornale panino” de La Stampa. Poi passa a Il Messaggero, apre una parentesi con Il Tempo, e da 12 anni lavora con il quotidiano Il Centro (gruppo Finegil -L’Espresso) in cui è diventato nel frattempo professionista. Dal 2009 collabora anche con l’Agi (Agenzia giornalistica Italia). Non si fa mancare nemmeno la tv che occupa un posto speciale nella sua vita. Ha diretto anche diverse testate (Mas Music, Target Ascoli & Teramo, Civitanova Annunci e Conero Annunci e testate, edite dai Comuni di Sant’Egidio alla Vibrata e Tortoreto).  E’ stato docente di Storia e Tecnica del giornalismo al Corso di  Orientamento al Giornalismo organizzato dalla Onlus  Centro Studi e Ricerche diretto dal prof. Gabriele Di Francesco, già docente di Psicologia della Comunicazione all’Università degli Studi di Teramo (Facoltà di Scienze della Comunicazione), di Teoria e Pratica del giornalismo ed elementi di Storia della televisione italiana presso l’Itc “Rosa” di Nereto, Liceo Scientifico di Nereto, scuole di Colonnella, Martinsicuro ed Alba Adriatica.

Il palcoscenico è l’altra sua passione. Ha diretto e condotto serate mondane con vip della tv nazionale, rassegne culturali, prefinali nazionali di concorsi di bellezza maschili e femminili, serate di cabaret, show musicali e serate istituzionali. Diverse anche le partecipazioni come giurato in concorsi nazionali canori e di bellezza. Incancellabile l’esperienza di giurato al programma Veline dello scorso anno. Tanti infine i riconoscimenti (Giovane Giornalista Galà dello Sport, Giornalista Gastronomico, Premio Helios 2001 patrocinato dall’Odg Marche). Molti ed i più disparati gli uffici stampa ricoperti.

TERSA VALIANI, RAFFAELLA VICCEI – “Lupo, la vera storia del bandito Valerio Viccei” (Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri)

Teresa Valiani, giornalista, ha lavorato come cronista di giudiziaria per “Il Messaggero”, “Il Resto del Carlino” e “Corriere Adriatico”.

Attualmente dirige un laboratorio di scrittura giornalistica per detenuti nel supercarcere di Ascoli Piceno ed è direttore responsabile di “Io e Caino”, il periodico d’informazione dell’istituto di pena.

Raffaella Viccei, sorella di Valerio e operatrice sanitaria della Croce Verde di Ascoli Piceno, collabora con la segreteria di un consigliere regionale delle Marche.

“Lupo, la vera storia del bandito Valerio Viccei”

Una vita dentro a un grido, l’ultimo, che concentra in un istante migliaia di emozioni, tutte a tinte forti. Teresa Valiani e Raffaella Viccei raccontano l’uomo che hanno conosciuto in momenti diversi, la sua sfrontatezza, l’intolleranza alle regole vissuta, come in un paradosso, per tanti anni dietro le sbarre. Ma anche il suo volto inedito, di figlio, fratello, amico.

Valerio andava avanti, solo avanti, troppo, per diventare “un bandito in pensione”. Così è il Lupo raccontato da chi lo ha visto vivere da capobranco e morire come chi brucia la candela da entrambe le parti. In primo piano l’attentato al ripetitore Rai, il coinvolgimento nel caso Calvi, la latitanza londinese e la colossale rapina di Knightsbridge, “la rapina del secolo”.

Sullo sfondo la provincia marchigiana degli anni di piombo, lacerata tra le Br di Patrizio Peci e la banda nera di Gianni Nardi. La famiglia Viccei rompe il silenzio e racconta senza censure una vita “contro”, il viaggio all’inferno nei penitenziari di massima sicurezza italiani e inglesi e la profonda sofferenza di chi ha visto il proprio primogenito trasformarsi da un giorno all’altro nel pericolo pubblico numero uno. Fino alla rivelazione finale.

Nato ad Ascoli Piceno il 23 gennaio 1955, papà avvocato iscritto al Pli, mamma casalinga, Valerio Viccei a soli 15 anni conosce Gianni Nardi, l’estremista nero.

Galleggia nell’ area dell’ eversione nera da subito e, tra la strategia della tensione e il colore dei soldi, sceglie i secondi. La sua vita è tutta in un fascicolo giudiziario alto due spanne. Rapine, un omicidio, traffico d’armi e vari reati minori, fino a quando non diviene leggenda con il colpo del secolo alla banca Knightsbridge il 17 luglio 1987, da dove riesce a portare via la colossale cifra di 140 miliardi di lire. L’impresa stupisce anche Scotland Yard e il “ladro gentiluomo” viene catapultato di colpo ai vertici della classifica dei rapinatori più pericolosi d’Europa. Il 30 gennaio 1989 arriva la condanna a 22 anni, tre anni dopo l’estradizione nel carcere di Pescara. Viccei ottiene la semilibertà nel 1995, la libertà condizionata nel 1997. Londra protesta ancora: si è sempre rifiutato di collaborare al recupero del bottino.

Muore nell’aprile del 2000 a Sant’Egidio alla Vibrata in una sparatoria con le forze dell’ordine, lungo la bonifica del Tronto.

LUCA ZARROLI (relatore)

La passione per il giornalismo è nata da ragazzo, con il giornale di classe. Poi è riaffiorata con il passare degli anni ai tempi dell’Università, quando è diventata progressivamente una professione. Nasce giornalista sportivo (passione ancora rimasta), e progressivamente si trasforma in cronista che si occupa di vicende amministrative e di nera. Ha lavorato per oltre 15 anni con il quotidiano Il Centro (cosa che gli ha consentito anche di diventare professionista), poi ha deciso di intraprendere altre strade, nuove anche dal punto di vista professionale. Attualmente è direttore di Cityrumors.it (quotidiano online tra i più letti in Abruzzo), e ha lavorato in tv (Teleponte, prima come collaboratore esterno, poi come direttore) e nel corso degli ultimi mesi è tornato ad un’altra sua vecchia passione: la pallavolo, come redattore di Supervolley, mensile tutto dedicato al volley.

GIOVEDI’ 25 LUGLIO – Rotonda Las Palmas

ROSSANO PICCIONI – “L’angolo del Fumetto”

E’ grafico pubblicitario, illustratore e cartoonist. Ha creato la Scuola del fumetto Adriatica, con sedi in Ancona, Teramo, Fermo, San Benedetto, Martinsicuro. Da vita alle edizioni Inkiostro ed alla rivista Denti, che da spazio ai giovani talenti del fumetto italiano. Ha collaborato con le case editrici: Tunuè, Star Comics, Arcadia, Cut Up (IT) Lelombard (BE). E’ attualmente al lavoro al suo nuovo libro, edito dalle edizioni Codice, dal titolo Cosmicomic.

GIACINTO CISTOLA TRIO

Il Giacinto Cistola Trio (Giacinto Cistola chitarra, Pierpaolo Pica contrabbasso, Dario Digiammartino batteria) nasce con il folle intento di far suonare un Trio composto da chitarra, contrabbasso e batteria come se fosse un pianoforte.

L’interplay fra i musicisti e l’uso degli spazi creati dal quarto elemento del gruppo “il silenzio”, e la costante ricerca armonica, rende il sound del trio elegante ed equilibrato. Il repertorio è composto da composizioni di Evans, Monk, Ellington, Brubeck.

OLIVIERO BEHA – “Il culo e lo stivale” (Chiarelettere)

Nasce a Firenze nel 1949, laureato in Italia in Lettere, e in Spagna in Filosofia. Inizia a fare il giornalista con TuttoSportPaese Sera, del quale è corrispondente da Milano.

Dal 1976 al 1985 è a Repubblica, come inviato, dove si occupa di sport e società, con inchieste in molte parti del mondo. Editorialista e commentatore anche politico per RinascitaIl MessaggeroIl Mattino (e successivamente per l’Indipendente), nel 1987 inizia la sua attività televisiva con Andrea Barbato conducendo Va’ pensiero, in onda su Raitre. Nella stagione 89/’90, conduce sempre con Andrea Barbato, all’interno di Fluff, la Gazzetta dello spot, un’analisi critica del mondo della pubblicità.

Negli anni seguenti firma, sempre per la Rai, inchieste e speciali televisivi in Italia e all’estero. Ancora per Raitre, nel 1991, progetta e realizza Un terno al lotto, il primo programma televisivo dove domanda ed offerta di lavoro potevano incontrarsi: in due mesi oltre 2.600 persone hanno trovato occupazione grazie alla trasmissione.

Nell’aprile 1992 dà vita a Radio Zorro, il programma di servizio di RadioRai più premiato negli ultimi anni: dopo tre stagioni di programmazione, nell’ottobre ’95 la trasmissione si fonde con lo storico 3131. Radio Zorro 3131 diventa il caso radiofonico dell’anno: oltre 100mila richieste di intervento piovono in redazione da tutta Italia.

Al successo radiofonico, che lo accredita come uno dei giornalisti più noti ed autorevoli nel panorama italiano della comunicazione, si lega quello televisivo, con la conduzione di una versione televisiva di successo del programma Video Zorro.

Nel giugno ’96 al luglio ’97  è in onda con Attenti a quei tre, trasmissione del Palinsesto Notturno della Rai dedicata ai problemi della giustizia. Dal settembre 1998 è di nuovo ai microfoni di Radiorai con Radioacolori in onda tutti i giorni su Radiouno, fino a quando – nel settembre 2004 – la tanto seguita trasmissione radiofonica viene improvvisamente soppressa.

E’ autore di testi teatrali rappresentati, in stagione e festival, di numerosi saggi e di raccolte di poesie, che hanno vinto diversi numerosi premi e riconoscimenti.

E’ tuttora editorialista in riviste a diffusione internazionale nonché relatore in convegni prestigiosi sul linguaggio, la comunicazione, l’ambiente, le istituzioni, lo sport. Ha scritto per l’Unità fino al 2008 mentre nel 2009 ha avviato una collaborazione come editorialista del Fatto Quotidiano.

Vincitore di diversi premi per il giornalismo, dal 2001 al 2006 è docente di “Sociologia dei processi culturali e comunicativi” alla Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Dal 2008 al 2010 ha commentato sul Tg3 ogni domenica, il campionato di calcio e ogni fatto di costume parasportivo oltre che occuparmi delle manifestazioni internazionali più importanti come Olimpiadi e Mondiali.

E’ in onda dall’inizio del 2010 con il programma settimanale Brontolo, nella mattinata di Raitre, dedicato all’approfondimento di questioni politiche e sociali.

“Il culo e lo stivale”

Esce in libreria nel 2012 con la prefazione di Franco Battiato: “Questo libro di Oliviero Beha è uno di quelli che lasciano il segno. Con la freddezza di un chirurgo, fa un’analisi caustica e spietata, prendendo di mira i paradigmi della cultura  contemporanea: la politica, la televisione (e la Rai), la pubblicità.”

Un titolo provocatorio, ma neppure troppo. Non si tratta solo di una metafora. Il culo è ovunque, nel linguaggio e nella cronaca. Perché, quando e come l’Italia è precipitata nel “cul de sac di un presente e di un futuro tanto nebulosi e atterrenti”? Partendo da una domanda tale da far tremare i polsi a più generazioni, l’autore cerca risposte indietro nel tempo, dal secondo dopoguerra in poi. Il fine è quello di approntare un “manuale di deberlusconizzazione” che riguardi un po’ tutti, compresi i sedicenti avversari del Caimano e quella porzione ampia di italiani che gli ha votato contro “comportandosi come lui”. La falla colossale sembra oggi solo economica, ma il buco è culturale e va oltre il presente, nel “paese dei leccaculo”. Per uscire da quella che Beha definisce una “pace incivile”, c’è bisogno di una nuova responsabilizzazione, per “tornare avanti”, e costruire il “partito che non c’è”.

ANTONIO D’AMORE (relatore)

Nato a Roma l’8 giugno del 1964, giornalista per passione, per vocazione e per scelta, è stato fondatore e direttore di quotidiani locali, adesso dirige il canale televisivo ReteTeramo, il sito internet Certastampa.it e il mensile “PerTe”.

Autore di tre libri, inventore e vincitore di premi letterari e giornalistici, ama il fumetto d’arte e coltiva il vezzo della fantasia.

VENERDI’ 26 LUGLIO – Villa Rosa, Pinetina di via Filzi

ALESSANDRA PIZZA – Bhakti Mala “Una ghirlanda di devozione”

Viene da una formazione nel balletto classico e si avvicina alla danza classica indiana Bharatanatyam, laureandosi in Storia Orientale, con una tesi dedicata alle divinità danzanti della mitologia indiana. Studia con Nuria Sala Grau, della quale continua a seguire seminari di approfondimento e di ricerca sperimentale nella danza classica indiana e nella danza contemporanea entrando a far parte del gruppo “Naga”. Lavora e collabora con la compagnia di Monica Casadei, “ArtemisDanza”, sperimentando così altri stili coreutici. Collabora con alcune insegnanti di Yoga dando vita a seminari di incontro tra la danza e lo yoga. Tiene laboratori didattici interdisciplinari sull’induismo e sulla danza indiana presso scuole elementari della provincia di Parma e Fidenza. Studia e segue workshops sia in Italia che in India (Chennai) con vari maestri e danzatori tra cui: P.T. Narendran, Leela Samson, Priyadarshini Govind, C.V. Chandrashekar, Win Thang. Oltre all’attività di danzatrice, insegna danza Bharatanatyam in alcune località dell’Emilia Romagna e organizza workshops con maestri di fama internazionale e spettacoli.

Bhakti Mala “Una ghirlanda di devozione”

Come una ghirlanda è formata da fiori di diversi colori, così lo spettacolo propone coreografie dai toni e sfumature differenti, ognuna dedicata ad una diversa divinità del pantheon divino hindu. Ogni fiore è un inno di preghiera e devozione che ci lascia entrare nel suggestivo mondo spirituale dell’India classica.

GIAMPIERO MUGHINI – “Addio gran secolo dei nostri vent’anni” (Bompiani)

Nasce a Catania nel 1941 e muove i primi passi nel mondo giornalistico nel capoluogo etneo, dove fonda e dirige a partire dal dicembre del 1963, la rivista Giovane Critica che, insieme ai Quaderni Piacentini, accompagnerà il sorgere del ’68.

Nel 1970 si trasferisce a Roma dove risiede attualmente, e avvia una serie di collaborazioni giornalistiche (Paese Sera, Il Manifesto, Lotta Continua, Reporter, L’Europeo).

La sua instancabile attività di giornalista prosegue poi con Panorama, Il Foglio, Libero, ma al contempo non disdegna nemmeno ruoli cinematografici: è chiamato da Nanni Moretti ad interpretare la parte di un intellettuale nel fil Ecce Bombo (1978) e di un cinico presentatore televisivo in Sogni d’oro (1981) per poi passare a Il mio West (1998) di Leonardo Pieraccioni, e L’allenatore nel pallone 2, dove interpreta se stesso (2008).

Numerose le trasmissioni televisive che lo hanno visto elargire pungenti e coloriti interventi: Maurizio Costanzo Show, L’appello del martedì, Controcampo, trasmissione quest’ultima che lo ha visto ospite fisso per 12 anni, fino al 2010. Grande tifoso della Juventus, alla squadra del cuore dedica due dei suoi libri eleggendo come suo eroe personale il tifoso juventino romano Stefano Discreti, al quale dedica oltre 4 pagine.

Numerosissimi i libri che hanno costellato la sua carriera di giornalista e scrittore, di cui l’ultimo “Addio gran secolo dei nostri vent’anni”.

“Addio gran secolo dei nostri vent’anni”

Lo hanno definito “il secondo Rinascimento”. Il Novecento, il “secolo breve” cominciato nel 1914, con la carneficina della prima guerra mondiale, e finito nel 1989, quando i giovani berlinesi buttarono giù a colpi di unghie il muro che spaccava in due l’Europa. Il secolo in cui si contrapposero frontalmente quelli che massacravano in nome del comunismo e quelli che massacravano in nome del nazismo. Il tempo magnifico dell’avvento del cinema e della fotografia, di Pablo Picasso e di Andy Warhol, del rock suonato allo stremo innanzi a fanciulle che accavallavano le gambe a valorizzare le minigonne create da Mary Quant. Il tempo in cui nacque e si diffuse la stampa a rotocalco, e più tardi quel computer e relativa comunicazione virtuale che l’hanno messa a morte. Un secolo da cui è impossibile traslocare per quanti ebbero vent’anni negli anni Sessanta, quando sembrò che tutto delle libertà e dei redditi dell’Occidente fosse in movimento verso l’alto. Giampiero Mughini era uno di quei ventenni, e del Novecento porta per sempre le stimmate dolorose e inebrianti. In una sorta di faccia a faccia con Lev Trockij, Brigitte Bardot e le altre “cattive ragazze”, i grandi autori del design italiano, gli eroi e le canaglie della Parigi occupata (un capitolo che fa da libro a sé), il suo è un viaggio a spiegare territori e protagonisti apparentemente lontani. E invece non c’è virgola di questo racconto che non sia come ossessivamente dettata dalle inquietudini della sera che si è abbattuta sulla nostra vita di oggi.

Mauro Pierfederici (relatore)

Operatore culturale, attore, regista, operatore del Teatro nella Scuola, formatore, in oltre trenta anni di attività ha partecipato ad un considerevole numero di allestimenti teatrali, recitals, films. Ha lavorato per autori come Mario Luzi, Edoardo Sanguineti, Maria Luisa Spaziani, Umberto Eco, Dacia Maraini, Umberto Piersanti, Gianni D’Elia, Roberto Piumini. Ha al suo attivo numerosi Cd con importanti case discografiche. Presidente di una’associazione musicale, si è spesso dedicato a progetti che coniugano Parola e Musica. Collabora con numerose Istituzioni pubbliche e private. E’ direttore artistico nazionale della Federazione Italiana Teatro Amatori.

SABATO 27 LUGLIO – Torre Carlo V

MAURO JOHN CAPECE

Nato nel 1974, regista, esperto in produzioni digitali, pioniere nel fare cinema e nel finanziare film in modo innovativo, Mauro John Capece realizza e produce lungometraggi e documentari, videoclip musicali, live musicali, spot, cortometraggi e produzioni televisive. I suoi film sono stati selezionati presso importanti rassegne nazionali e internazionali ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Tra i suoi innumerevoli lavori: Alpacino said; Il Poeta;  In the Fabulous Underground; 5,8 Notizie dalla terra; Art.584 Storia di due omicidi; Il sopranista; Dead Dolls (Weed); Antonio Sorgentone (Merry Christmas); Jhonnyboy & The Icecream (Crazy Driver); Italian Culture; Eidos.

“Martinsicuro HDR”

E’ la clip realizzata da Capece per il cinquantennale della costituzione del Comune di Martinsicuro (1963-2013)

COLORI DISTORTI

Il pittore Vincenzo Lopardo ed il musicista Davide Laudadio costituiscono il duo “Colori distorti”, che esegue “live painting”: performance pittorico musicali dal vivo, in cui l’artista crea l’opera su un qualsiasi supporto in tempo reale, traendo ispirazione dalla musica live. Arti visive e musica sviluppano un tema comune attraverso percorsi paralleli che talvolta non disdegnano di incrociarsi producendo interessanti risultati.

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTA’ DI MARTINSICURO

Il Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro” è stato ideato nel 2009 da Valeria Di Felice, è organizzato dalla Di Felice Edizioni e dal Comune di Martinsicuro, e ha l’Alto Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della Presidenza della Universum Academy Switzerland, della Universum Marche, del circolo culturale I.P.LA C. – Insieme Per La Cultura.

Giunto alla V edizione, riveste un’importanza di rilievo perché è parte integrante di un progetto socio-culturale di ampio respiro che mira a valorizzare l’attività letteraria promuovendo le penne più meritevoli e significative. Oltre a stimolare l’attività letteraria, il Premio è volto anche a promuovere il patrimonio storico-culturale del territorio attraverso l’intitolazione di una sezione speciale all’artista Mauro Crocetta.

Quest’anno in tutto hanno partecipato 263 autori con 426 opere da valutare tra poesie, romanzi, racconti e opere teatrali. La giuria presieduta da Valeria Di Felice (editrice e Segretario del Premio), è composta da: Simone Gambacorta (critico letterario), Fulvia Marconi (poetessa e critico letterario), Ivana Tamoni (poetessa e traduttrice), Alessandra Liberati (traduttrice), Federica Gusmeroli (traduttrice), Marcella De Meglio (traduttrice), Patrizia Di Donato (scrittrice e direttrice artistica Festival della Letteratura di Giulianova), Laura Gimminiani (consulente editoriale), Rosa Alba Sarcina (professoressa), Anna Maria Vitale (professoressa), Edoardo Ripani (attore), Pasquale Cucco (scrittore).

VALERIA DI FELICE

Valeria Di Felice è editrice e scrittrice. Nel 2010 fonda la Di Felice Edizioni con sede a Martinsicuro (Teramo).

Nell’ambito dell’attività editoriale collabora anche con altre case editrici come prefatrice. È ideatrice del Martinbook Festival e del Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro”.

Nel 2011 è stata Presidente dell’Associazione Culturale Martinbook. Nel 2012 è nominata Presidente Regionale della Universum Abruzzo, e Membro del Consiglio Federale della Universum Switzerland. È membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Editori Abruzzesi, e Consigliere con delega per l’ Abruzzo, le Marche e il Molise dell’I.P.L.A.C.

Ha pubblicato il saggio Uomini tra realtà e immaterialità (2007) e l’audiolibro Nudi abissi (2011). Le sue poesie sono state tradotte in arabo a cura del prof. Reddad Cherrati.

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