Cultura & Società

Italia. Il saggista Luca Nannipieri al Tirreno e alle agenzie stampa rende noto che a Santa Maria a Monte (PI) sono stati rinvenuti centinaia di scheletri

Il saggista Luca Nannipieri al Tirreno

e alle agenzie stampa

rende noto che a Santa Maria a Monte (PI)

sono stati rinvenuti centinaia di scheletri

e ossa, di ambedue i sessi, dall’VIII al XIV secolo,

oltre a vari esemplari di conchiglie,

tipo capasanta, come segno del pellegrinaggio a Compostela.

Se questi reperti religiosi vengono aggiunti

alle quasi 40 medaglie scoperte di recente

e dedicate alla Madonna di Loreto,

si capisce quanto forti fossero il culto cristiano

e il pellegrinaggio nei secoli precedenti

che partiva da Pisa

Il Parco Archeologico, dopo 2 milioni di euro di finanziamenti,

sarà inaugurato il 18 maggio, con una terrazza panoramica

sopra gli scavi dalla quale si può ammirare

gran parte della piana di Pisa

Luca Nannipieri, saggista e direttore del Centro studi umanistici dell’abbazia di San Savino, di concerto con il Comune di Santa Maria a Monte (PI) e sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, rende note altre importanti scoperte presso il Parco Archeologico di Santa Maria a Monte (PI), che sarà inaugurato il 18 maggio: “Grazie agli scavi di Renato Guerrucci e Lorenzo Bacci, sono stati rinvenuti centinaia di scheletri e ossa, di ambedue i sessi, dall’VIII al XIV secolo. L’accumulo di ossa, compattate in un esiguo spazio di terreno, è determinato dal fatto che il campanile dell’antica pieve, costruito tra il 1189 e il 1200, di cui restano tracce degli absidi tuttora nel Parco, fu trasformato in una torre della rocca. Per costruire tale rocca furono dunque intaccate le molte tombe lì giacenti. I resti umani furono accumulati lì dove sono stati trovati. La cosa interessante è che, assieme ai corpi, sono state scoperte anche varie conciglie di tipo capasanta, che sono un chiaro segno del pellegrinaggio a Santiago de Compostela in Spagna, in devozione alle reliquie di San Giacomo il Maggiore, uno dei dodici apostoli di Gesù. Se questi reperti religiosi vengono aggiunti alla serie di quasi 40 medaglie in bronzo, ritrovate nei pressi del Parco Archeologico, le più antiche delle quali sono databili al ‘500, raffiguranti in gran parte la Madonna di Loreto, utilizzate in ambito funerario sul corpo del defunto, si arriva ad una conclusione: Santa Maria a Monte (PI) era uno dei luoghi-fulcro dove il culto cristiano era molto forte e il pellegrinaggio a Loreto o a Compostela un’usanza molto diffusa nonostante la lontananza dei luoghi di preghiera”. I molti rinvenimenti a richiamo religioso, conclude Nannipieri, “ci fanno riscoprire un’identità del passato di Pisa che sopravvive ancora sottotraccia ed è testimoniata, da Santa Maria a Monte agli altri comuni limitrofi, dall’abbondante repertorio di raffigurazioni cristiane, tabernacoli, lunette, nicchie, sacelli, che punteggiano il territorio valderese”.

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