Giulianova. Terza giornata di eventi letterari al Kursaal. Al Festival arrivano Concita De Gregorio, Mario Sabatini ed Elda Lanza

Festival Nazionale della Letteratura Città di Giulianova 2/5 maggio

Gemellato con il Festival Internazionale Letterature Città di Mantova

Terza giornata di eventi letterari al Kursaal

Al Festival arrivano Concita De Gregorio, Mario Sabatini ed Elda Lanza

Per i cortometraggi Schioppa vincitore del Festival del Cinema e il giapponese Tak Kuroha

La giornalista Concita De Gregorio, ex direttrice del quotidiano nazionale “L’Unità” e firma de “La Repubblica”, sarà ospite del Festival Nazionale della Letteratura di Giulianova sabato mattina, alle 11 e 15, a Palazzo Kursaal. La De Gregorio presenterà l’ultimo lavoro editoriale dal titolo “Io vi maledico” a cura della casa editrice Einaudi. Moderatore dell’incontro con la giornalista sarà Mauro Tedeschini, direttore del Quotidiano d’Abruzzo “Il Centro”.

“Io vi maledico” è un viaggio alle radici della rabbia. Le voci di chi non ha voce, gli sguardi e le parole di un Paese che cambia. Storie vere dell’Italia fragile.

Ad introdurre la terza giornata di Festival saranno i brani variegati del musicista Nick Donato. Alle 9 e 45, dopo i saluti di rito delle autorità e della presidentessa Patrizia Di Donato, interverrà la scrittrice giuliese Ornella Albanese, in molti casi autrice per la Mondadori, che presenterà il suo nuovo romanzo “L’Oscuro Mosaico”. Alle 10 e 30 sarà la volta di Patrizia Tocci, scrittrice, poetessa e conduttrice tv Dell’Aquila che introdurrà il libro di narrazione collettiva “I Gigli della memoria”, con postfazione a cura di Paolo Rumiz, editorialista per “La Repubblica”. Alle 11 e 15, come precedentemente ricordato ci sarà la presenza di Concita De Gregorio con Mauro Tedeschini.

Nel pomeriggio, a partire dalle 16 e 30, Renzo Paris, poeta, narratore e saggista romano presenterà il volume “Cattivi Soggetti – gli ultimi fuochi del novecento”. Alle 17 e 30 lo scrittore e il giornalista radio e tv Mariano Sabatini porterà l’attenzione del pubblico su due suoi lavori editoriali, “L’Italia s’è mesta” e “E’ la tv, bellezza”. Alle 18 e 30 una storica presenza della televisione italiana farà la sua apparizione sul palco del Kursaal: si tratta della prima conduttrice delle tv italiana, ovvero Elda Lanza, oggi autrice molto apprezzata a livello nazionale ed internazionale per la scrittura di romanzi gialli. Presenterà il “Matto Affogato” e “Niente Lacrime per la signora Olga”.

Nella fascia serale di eventi, che avranno inizio alle 20 e 30, i poeti e scrittori Roberto Michilli, Leandro Di Donato ed Antonio Alleva renderanno omaggio al poeta Raymond Andrè, con la lettura scenica del libro “L’Orma Lieve”. Conduzione affidata a Alba Barnabei e voci recitanti di Antonella Ciaccia e Antonia Renzella, Interventi critici di Ubaldo Giacomucci e musicali di Graziella Guardiani, Carlo Di Silvestre e Guerino Marchegiani. A seguire, dalle 21 e 30 in poi, appuntamento con la sessione “Cortometraggi e Documentari”. Verranno proiettati i corti “Il Gatto del Maine” del regista milanese Antonello Schioppa, vincitore del Festival del Cinema di Roma 2012 e come anteprima abruzzese “Road to sundance” del regista giapponese Tak Kuroha, presentato al Festival di Arcipelago 2013 di Roma.

Come evento collaterale, sia sabato che domenica, sarà ancora possibile visitare la mostra “Immagini e scenari” del fotografo Lorenzo Delfino.

Interventi della scrittrice Patrizia Di Donato.

Presentazione degli autori a cura della giornalista Azzurra Marcozzi.

Ufficio Stampa Festival

Azzurra Marcozzi

Cell. 346/3182904

e-mail. ilmusicanteazzurra@hotmail.it

PROGRAMMA FESTIVAL SABATO 4 MAGGIO

PALAZZO KURSAAL – GIULIANOVA LIDO

MUSICHE DI ECCELLENZA LIVE – MUSICISTA: NICK DONATO

MATTINA

Ore   9,30 Saluto da parte delle Autorità

Ore   9,45 Ornella Albanese – Scrittrice –  Bologna – Giulianova

“L’Oscuro Mosaico” (Leggereditore)

Ore 10,30 Patrizia Tocci – Scrittrice, Poetessa e Conduttrice TV – L’Aquila

“I Gigli della Memoria” (Edizioni Tabula Fati – Solfanelli)

Narrazione collettiva con Postfazione di Paolo Rumiz

Ore 11,15 Concita De Gregorio – Scrittrice, Giornalista

“Io vi maledico” (Edizioni Einaudi)

Moderatore: Mauro Tedeschini – direttore “Il Centro”

POMERIGGIO

Ore  16,30 Renzo Paris – Poeta, Narratore e Saggista – Roma

“Cattivi Soggetti”- Gli ultimi fuochi del novecento. (Iacobelli Editore)

Ore  17,30 Mariano Sabatini – Scrittore, Giornalista, Televisione e Radio –  Milano – Roma

“L’Italia s’è mesta” (Edizioni G.Perrone)

“E’ la Tv, bellezza!” (Edizioni Lupetti)

Ore  18,30 Elda  Lanza – Prima presentatrice della TV Italiana, Scrittrice e Giornalista – Milano

Oggi a 88 anni scrive gialli apprezzati a livello Internazionale.

“Il Matto Affogato” – “Niente Lacrime per la signora Olga” (Salani Editori)

SERA

Ore  20,30 Roberto Michilli – Leandro Di Donato – Raymond Andrè – Antonio Alleva

Presentazione con lettura scenica del libro di poesia “L’orma lieve” (edizioni Le Voci della luna),

testi di Antonio Alleva, Raymond Andrè, Leandro Di Donato e Roberto Michilli.

Conduce: Alba Barnabei. – Voci recitanti: Antonella Ciaccia, Antonia Renzella.

Interventi critici: Ubaldo Giacomucci. Suonano: Graziella Guardiani, Carlo Di Silvestre e Guerino Marchegiani.

Ore 21,30 Sessione Cortometraggi  e Documentari – Evento Particolare

Antonello Schioppa – Regista e Scrittore – Milano

“Il Gatto del Maine”

(Vincitore del Festival del Cinema di Roma 2012)

Ore 21,45 anteprima abruzzese “Road to sundance” del regista giapponese Tak Kuroha, presentato al Festival di Arcipelago 2013 di Roma

DA VENERDÌ 3 A DOMENICA 5 MAGGIO – dalle ore 9,30 alle ore 22,30

Evento Collaterale        PALAZZO CONVEGNI KURSAAL

Mostra Fotografica di Lorenzo Delfino

“Immagini e Scenari”

Brevi cenni biografici degli autori e dei libri

Concita De Gregorio

Concita De Gregorio è una giornalistascrittrice italiana. Firma de la Repubblica, è stata direttrice de l’Unità dal 2008 al 2011.

Nata a Pisa nel 1963è cresciuta a Livorno.[2] In questa città studia al Liceo Classico Niccolini Guerrazzi; successivamente consegue la laurea all’Università di Pisa in Scienze Politiche. Frattanto inizia la professione nelle radioTV locali toscane, entrando a Il Tirrenonel 1985, dove, per otto anni, lavora nelle redazioni di Piombino, Livorno, LuccaPistoia.

Nel 1990 approda a la Repubblica, dove si è occupata di cronaca e politica interna.

Nel 2002 ha pubblicato Non lavate questo sangue, diario dei fatti del G8 di Genova, e un racconto per la rivista letteraria di Adelphi. Nel 2006 ha pubblicato perArnoldo Mondadori Editore Una madre lo sa, tra i finalisti del Premio Bancarella 2007.

Il 22 agosto 2008 viene ufficializzata la nomina a direttrice del’Unità, carica che ha ricoperto fino al 7 luglio 2011, quando ritorna a La Repubblica.

Il 25 aprile 2010 è stata insignita del Premio Renato Benedetto Fabrizi. Nel 2011 pubblica il saggio Così è la vita.

Nel 2013 pubblica il libro “Io vi maledico” per la casa editrice Einaudi.

Io vi maledico

Viaggio alle radici della rabbia. Le voci di chi non ha voce, gli sguardi e le parole di un Paese che cambia. Storie vere dell’Italia fragile.

«Io vi maledico» c’è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell’Ilva di Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E «Io vi maledico», dice la figlia dell’imprenditore che si è ucciso strozzato dall’usura bancaria. Sono due delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di cambiamento. C’è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non l’hanno preso ed è tornato in miniera. C’è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. Emanuela che ha scritto due volte a Marchionne e che sa – glielo ha spiegato suo padre – cosa significa «comportarsi da uomo». C’è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani delle carte di credito e figli degli sfratti. C’è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove le teste di maiale non son maschere da indossare alle feste. E c’è Atesia, dove le donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi. Un ritratto scritto con parole dure come la pietra. O come la verità. Unico antidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere ascoltato.

Mauro Tedeschini

Mauro Tedeschini, giornalista professionista, dal 2003 è presidente della Fondazione Casa Natale di Enzo Ferrari. Laureato in Giurisprudenza nel 1979, l’anno successivo è assunto al settimanale Il Mondo, dove nel 1982 diventa capo servizio del settore finanza. In seguito lavora a Corriere della SeraIl Resto del CarlinoLa Nazione – Firenze (dove è condirettore). Dal 1999 al 2000 è stato direttore del quotidiano ItaliaOggi e direttore editoriale di Class Financial Network, un canale televisivo di informazione economico-finanziaria trasmesso da Stream. Dal 2000 al 2010 è stato direttore responsabile del mensileQuattroruote. È stato inoltre direttore responsabile del quotidiano La Nazione dal 2011 al 2012. E’ attualmente direttore del Quotidiano d’Abruzzo “Il Centro”.

Ha pubblicato L’uomo che inventò la 500 (Aliberti Editore, 2007).

Ornella Albanese

Ornella Albanese è nata a Giulianova e vive a Bologna, ma torna molto spesso in Abruzzo dove ha ancora la casa paterna a Mosciano Sant’Angelo.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha pubblicato, da quando aveva sedici anni, centinaia di racconti su periodici di grande diffusione, poi, dal 1997, otto romanzi contemporanei con la casa editrice Le Onde e dal 2001 dieci romance storici per I Romanzi Mondadori. Attualmente è in libreria con due thriller storici: L’anello di ferro e il recentissimo L’oscuro mosaico, entrambi editi da Leggereditore.

Sul suo sito web  www.ornellaalbanese.it si possono trovare ulteriori indicazioni e pagine scelte degli ultimi romanzi.

Patrizia Tocci

Patrizia Tocci è nata nel 1959 a Verrecchie (AQ). Laureata in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, insegna materie letterarie negli istituti secondari superiori.

Studiosa di Eugenio Montale, di Laudomia Bonanni e più in generale del Novecento , i suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su numerosi periodici e riviste specializzate. E’ presidente dell’Associazione Internazionale di Cultura “Laudomia Bonanni” (sezione “L’Imputata”, L’Aquila).Ha esordito con una densa raccolta di prose e poesie, Un paese ci vuole (Japadre, L’Aquila 1990); poi, una silloge poetica, Pietra serena (Tabula fati, Chieti 2000);  ha pubblicato inoltre  La città che voleva volare ( Tabula fati, Chieti 2010), un libro di racconti interamente dedicato alla città dell’Aquila. Recentemente ha curato e  pubblicato I GIGLI  DELLA MEMORIA: narrazione collettiva ( tabula fati, Solfanelli 2012): il libro contiene una postfazione dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. La prima sezione è costituita da 55  testimonianze sulla notte del terremoto che ha colpito L’Aquila e i paesi limitrofi, e che riguarda la storia di tutta una comunità in esilio,  lontana dalla propria città e dalle proprie case;  la seconda sezione, con articoli della scrittrice vorrebbe invece dar conto del tempo trascorso fino ad ora, dei problemi e dei passaggi  che questa comunità si è trovata ad affrontare. I diritti d’autore del libro verranno devoluti all’Associazione Volontari donatori sangue dell’Aquila. La  scrittrice ha  ottenuto consensi in numerosi concorsi letterari.Nel 2010 il compositore romano Matteo D’Amico ha composto “6 aprile 2009, una musica per ricordare” su testi di Patrizia e di Thomas Pistoia, scritti all’indomani del terribile sisma che ha colpito l’Aquila e i piccoli centri del cratere.Il testo di Patrizia si intitola ” Sciacalli e ladri di speranza”

Il concerto, svoltosi al Ridotto dell’Aquila, è stato eseguito con la direzione del maestro Matteo D’Amico e gli allievi del conservatorio A. Casella dell’Aquila.

Conduce la rubrica “ Password “ sull’emittente televisiva tvuno Donna interamente dedicata ai libri, alla poesia e alla letteratura.

Presentazione libro  I GIGLI DELLA MEMORIA :NARRAZIONE COLLETTIVA ( A CURA DI PATRIZIA Tocci)ed. Tabula fati, Solfanelli Chieti.

Il libro I gigli della memoria è nato dalla lettura di questo articolo:

” Mi capitò per caso di scoprire, sulla facciata di una casetta medievale con bifore, questo piccolo giglio nero in ferro battuto. E poi altri gigli , messi molto in alto, di qua e di là degli spigoli. Vi stanno da oltre due secoli e mezzo. Si tratta insomma di quei muri rimasti indenni dopo il terremoto del 1703. Fiore di devozione . Per grazia ricevuta. E per memento. Ma bisogna alzare gli occhi:  altrimenti non si
vedono. ” (Laudomia Bonanni,  La terra ballerina ne Il giornale d’Italia 1976)

Sono andata alla ricerca di questi gigli, prima del terremoto e li ho trovati su alcuni palazzi aquilani. Dopo il terremoto mi sono diventati ancora più cari.

Questo libro  è  nato  attorno ad un desiderio:  che  restasse testimonianza  della nostra vita di questi anni, durante e dopo il terremoto del 6 Aprile 2009. Nella prima sezione del libro, La banca della memoria,  è
contenuta una narrazione collettiva: 55 testimonianze raccontano  le prime 12 ore della nostra  seconda vita.  Non è stato facile “estorcere” questi racconti:  tutte  queste testimonianze  parlano  la mia stessa lingua,  quella dell’esilio. Ho cercato,  in questo modo,  di dare voce ad una comunità dispersa, che ha perso i luoghi dell’incontro, il concetto di prossimità ma non la necessità, né il desiderio  di condividere il   “
momento”,  per cementare la speranza del ritorno.

La seconda parte del libro,  I gigli della memoria,  vorrebbe invece  dar conto del tempo successivo, fino ad oggi e raccoglie tutto ciò che ho scritto in questi quattro anni e che riguarda L’aquila, Il terremoto, i nostri pensieri di comunità dispersa .

La postfazione è affidata alla penna del grande scrittore  Paolo Rumiz.  L’ ho  accompagnato in Zona rossa, fra le rovine dell’Aquila.  Volevo che vedesse  quelli che per me già erano il simbolo della città: i gigli  in ferro battuto, posti alla fine delle catene di ferro  che sorreggevano i muri maestri dei palazzi aquilani. Resistono  ancora,  infatti,   sulle pareti crollate.  Ognuno dei 55 racconti è  un giglio. Ogni testimonianza  ha una foggia e una forma diversa.  Ma hanno senso solo se ci sono tutte, e tutte insieme. Se saranno  ad ogni cuspide, ad ogni cantone di  ogni casa, di ogni palazzo  che verrà ricostruito nella nostra città e nei paesi limitrofi.  I gigli – se lo vorremo fortemente – saranno  di nuovo ancora sui muri delle case ricostruite,  anche per coloro che verranno. A rendere testimonianza di coloro che non ci sono più, ma  anche del nostro  esodo, di un altro attraversamento. Di  questa storia.
Patrizia Tocci

Renzo Paris
Renzo Paris è poeta, narratore e saggista. Ha pubblicato la raccolta di poesie Album di famiglia (Guanda 1990), Cani sciolti (Guaraldi 1973, tradotto in Francia), Frecce avvelenate (Bompiani 1974), Filo da torcere (Feltrinelli 1982), Cattivi soggetti (Editori Riuniti 1988), Ultimi dispiacci della notte (Fazi 1999, tradotto in Germania), La croce tatuata (Fazi 2005), I ballatroni (Avagliano 2007) e La vita personale (Hacca 2009). Tra le opere di saggistica ricordiamo: Romanzi di culto (Castelvecchi 1995), Il mito del proletariato nel romanzo italiano (Garzanti 1997), Moravia, una vita controvoglia (Oscar Mondadori 2007) e La banda Apollinaire (Hacca 2011). Ha insegnato Letteratura francese all’Università di Viterbo.

In Cattivi soggetti Renzo Paris ci racconta degli incontri, delle relazioni, dei dettagli di vita quotidiana di scrittori e artisti – da Pier Paolo Pasolini ad Alberto Asor Rosa, da Nanni Moretti a Bifo, alla Morante, dalla Rossanda ad Arbasino, da Fofi a Laura Betti, da Guattari ad Amelia Rosselli, a Fortini, a Balestrini, dalle femministe agli strizzacervelli, dai poeti di strada di Castelporziano a Bompressi, Sofri, Moro, da Oreste Scalzone a Toni Negri, agli emigrati Angelo e Nino, a Dario Bellezza, a Nadia la Rossa, a Giuliana – che ha incontrato in quella Roma leggendaria in cui si accendevano gli ultimi fuochi del secolo delle ideologie. Un secolo breve eppure densissimo, di cui Paris racconta, con l’ironia che gli è propria, di “un amore perduto prima che potesse accadere”, con la precisione di una memoria attenta e uno stile tachicardico e malinconico insieme. Il racconto di un passato ancora vicino, acquista spessore sulla distanza. Questo testo, come un buon vino, oggi appare più ricco e corposo di quanto già non fosse la prima edizione del 1988: Paris lo rilegge, arricchendolo anche di materiale di alto valore storico e culturale: alcuni versi inediti di Pasolini e una lettera quasi del tutto sconosciuta del giovane Moravia a Galeazzo Ciano.

Mariano Sabatini

Mariano Sabatini (Roma, 1971), giornalista, dagli anni Novanta ha scritto su quotidiani, periodici e per il web, tra cui Il Tempo, i quotidiani del gruppo Espresso, Il Giornale, .Com, Libero, Italia Oggi, Film Tv, Gioia, Tv Radiocorriere, King, Moda, Io Spio, Affari Italiani. Dal 2004 ha curato la critica televisiva del quotidiano Metro, primo free press italiano, e poi del portale Tiscali:Notizie e del blog Televisionando. In passato è stato autore di programmi di grande successo per la Rai, Tmc e altri network nazionali: Tappeto volante, Campionato di lingua italiana, Parola mia, Uno Mattina e molti altri. Oggi continua a frequentare gli studi televisivi come opinionista. Dal 1996  ha condotto rubriche su Radio Rai, Play Radio, Radio Capital ed altre emittenti. Da diversi anni dispensa Consigli per le letture dalle frequenze di IdeaRadio. I suoi libri sono La sostenibile leggerezza del cinema (Esi, 2001), Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2005) Altri trucchi d’autore (Nutrimenti, 2007), Ci metto la firma! (Aliberti, 2009), L’Italia s’è mesta (Perrone, 2010), È la tv, bellezza! (Lupetti, 2012)

E’ la Tv, bellezza!”

Chi sono i nuovi protagonisti della televisione? Quali sono gli argomenti che oggi acquisiscono rilevanza e notorietà? Quali volti catturano maggiormente l’attenzione del pubblico? Quali sono i nuovi poli televisivi? Mariano Sabatini, noto giornalista e critico televisivo, conduce un’analisi che approfondisce i recenti mutamenti della programmazione e conduzione televisiva (un esempio per tutti, il caso Santoro e la Rai), mettendo sotto torchio un aspetto rilevante della società odierna. Inoltre, viene indagato il fenomeno della larga diffusione della tv satellitare: cosa ha comportato questa novità mediatica? E ancora, le nuove tipologie di format, gli approfondimenti politici che oggi colpiscono maggiormente il telespettatore… Il libro non mancherà di suscitare un dibattito interessante, che a fronte di una parcellizzazione dell’audience pone al suo centro la potenza, oggi ancora più evidente, della funzione della tv nel contesto sociale, culturale e politico.

L’Italia s’è mesta

Il nuovo libro di Mariano Sabatini naturalmente parafrasa un verso del nostro inno nazionale. Siamo forse dalle parti di “Povera patria”, la splendida canzone di Franco Battiato che poeticamente tesse una lamentazione sulle sorti del nostro meraviglioso ma sventurato paese, sulla linea di tanti scrittori, musicisti e artisti che hanno rappresentato la miseranda Italia con le chiome sciolte, le catene ai piedi, il lutto negli occhi (penso a Leopardi, a Petrarca, alle inimiche squadre che devastano il bel giardino d’Italia così caro al sommo Poeta, ai vari autori di melodrammi tutti amore e patria, eroismo e sacrificio, a monumenti e opere d’arte che rappresentano l’idea di patria lungo tutto lo stivale).
Il sottotitolo invece recita: “Dall’unità nazionale a Silvio Berlusconi, il Belpaese visto dai corrispondenti stranieri”. E qui torniamo alla vocazione giornalistica di Mariano Sabatini, autore televisivo, corrispondente di periodici e curatore di varie rubriche, professionista della carta stampata, della tv e dei nuovi media che ha intervistato scrittori e colleghi in Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2005), Nuovi trucchi d’autore (Nutrimenti, 2007) e Ci metto la firma! (Aliberti, 2009).
In questa nuova prova da intervistatore curioso e attento, Sabatini si addentra in un mondo che per noi italiani è un po’ nebuloso: quello dei corrispondenti stranieri, dei giornalisti che vivono in Italia e la raccontano per i loro connazionali.
Leggendolo ho pensato subito al Grand Tour, ai viaggiatori stranieri del Sette-Ottocento che ci hanno lasciato appunti di viaggio, impressioni, giudizi sul Belpaese. Oppure alle Lettere persiane con la loro ironica visione straniata della molto contemporanea ed europeissima Francia.
Certo c’è anche qualcosa del Leopardi del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani, libro profetico ed illuminante. Gli Italiani si amano e sono amati, come dimostrano le interviste che ha realizzato Mariano Sabatini, che ha inoltre consultato varie fonti bibliografiche e digitali per poter affrontare meglio la materia incandescente di questo libro.
Data la cronaca recente, questo libro risulta seguire con attenzione e perfino anticipare ciò che leggiamo sui giornali o che ci arriva propinato dalla televisione. Rubygate, escort, Brunetta, Tremonti, destra e sinistra, l’Italia e gli stereotipi di cui è spesso vittima, la criminalità organizzata, la libertà di informazione, le intercettazioni… tutto questo trova posto nelle conversazioni di Sabatini con le firme di Itar-Tass, Arte, El Mundo, Le Figaro, Business Week, Frankfurter Allgemeine Zeitung, CNN, BBC, The Herald, Financial Times, Nouvel Observateur…
Leggendo le conversazioni di Sabatini con giornalisti di tutto il mondo si prova un misto di vergogna ed orgoglio: i corrispondenti stranieri sono animati dal desiderio sincero di riportare fedelmente la realtà italiana, ritenuta complessa oltre ogni tentativo di facile semplificazione, ma soprattutto dalla volontà di comprendere l’essenza profonda del Belpaese e dei suoi abitanti. Vedere stigmatizzati da uno straniero i difetti nazionalpopolari ci riempie di rammarico e rabbia, ma che la nostra Nazione sia stata scelta e amata anche per motivi extralavorativi riaccende una fiammella di speranza che le sorti dell’Italia possano riempire le testate straniere di fatti più esaltanti dell’ennesimo sexygate o dell’eterno quartetto mafia-mamma-mandolino-pizza.
Le opinioni passano dall’ottimismo basato sulle proverbiali risorse di adattamento e fantasia dimostrate più volte dagli Italiani nel corso della propria storia, al pragmatismo o addirittura al pessimismo di chi osserva l’Italia con lucidità e disincanto. I mass media, la giustizia, la burocrazia, il mondo del lavoro, l’immagine dell’Italia all’estero, la cultura, la quotidianità: questi e molti altri i temi che Sabatini affronta durante le conversazioni, con una leggerezza che non è mai mancanza di profondità ma agilità di pensiero e intento di offrire ai lettori un pamphlet agile seppur denso di spunti per ulteriori riflessioni.
Se i 150 anni dell’Unità d’Italia hanno avuto un senso, crediamo di poter dire che sia questo: riaccendere le discussioni sul senso di appartenenza, sull’idea di patria e di nazione, su quanto cammino abbia percorso la nostra giovane Repubblica e su ciò che potrebbe essere fatto perché siamo orgogliosi di appartenerle.
E questo libro può essere uno strumento per comprendere meglio, da una prospettiva diversa, come un’istantanea dell’Italia scattata oltralpe, la nostra bruciante attualità.

Elda Lanza

Elda Lanza è una giornalista, autrice e presentatrice televisiva, oltre che esperta di comunicazione e romanziera.

Attiva nel movimento femminista e forte di una precoce e intensa attività di scrittricegiornalista, dopo gli studi all’Università Cattolica di Milano e alla Sorbona di Parigi (dove fu allieva, tra gli altri, di Jean Paul Sartre), nel 1952 viene contattata dai dirigenti dalla neonata televisione italiana di cui, dopo svariati provini, diventa la prima presentatrice, lavorando nei primi programmi sperimentali.

E’ sposata con il pubblicitario Vitaliano Damioli, ha un figlio di nome Massimo Pietro Damioli detto Max. Nel settembre 2012 ha debuttato come giallista con Niente lacrime per la signorina Olga (ed. Salani, che in sole tre settimane ha esaurito la prima edizione, conquistandosi l’apprezzamento di Umberto Eco che agli esordi aveva lavorato con Elda alla Rai.

Esperta di galateo (suo il best seller Signori si diventa per Mondadori), nonché docente di storia del costume, tiene corsi sulla materia. Nel 2011 Michele Mirabella la chiama ospite ad Apprescindere su Raitre;Giancarlo Magalli le dedica un ampio spazio rievocativo ai Fatti vostri su Raidue. Nel 2012 è tornata in tv, su La7, per delle piccole lezioni di stile ai Menù di Benedetta. Da allora partecipa regolarmente come ospite nei talk show di network nazionali e regionali. Nell’ottobre 2012 esce il romanzo Niente lacrime per la signorina Olga che Lanza porta a Salani su suggerimento del giornalista e critico Mariano Sabatini. A Solibri.net lo scrittore Marco Vichi, che su incarico di Salani firma la fascetta di copertina, dichiara: <<Ho conosciuto Elda via mail, mi era stata segnalata dal giornalista e scrittore Mariano Sabatini e l’ho paragonata a Camilleri per l’umanità che racconta al di là del giallo, nonché per la veneranda età e per la simpatia che mi ha suscitato>>. Nel giro di poche settimane l’editore è costretto a ristampare il titolo andato esaurito. Attualmente l’autrice lavora ad altre avventure con protagonista l’avvocato napoletano Max Gilardi. L’8 marzo 2013 partecipa al programma tv I menù di Benedetta su La7.

L’orma Lieve

Il 10 maggio 2005 venne presentato a Teramo, presso la sala polifunzionale della Provincia, il volume 4 poeti abruzzesi, pubblicato dalle Edizioni Orizzonti Meridionali di Cosenza, editore della prestigiosa rivista di scritture poetiche «Capoverso», nella collana Quaderni di poesia contemporanea, che ospita una serie di volumi collettivi dedicati a poeti delle regioni meridionali.

Un caso fortunato volle che Antonio Alleva, Raymond André, Leandro Di Donato e Roberto Michilli, gli autori abruzzesi invitati a partecipare all’antologia, fossero anche tutti della provincia di Teramo.

A distanza di sette anni, gli stessi autori si ritrovano in un nuovo volume collettivo, L’orma lieve, pubblicato dall’altrettanto prestigiosa rivista «Le Voci della Luna» di Sasso Marconi, Bologna, nella sua collana di testi poetici, che verrà presentato giovedì 7 giugno 2012 alle ore 18 presso la sala San Carlo del Museo Archeologico, in via Delfico 30 a Teramo.

Il libro, impreziosito dalla grafica e dall’opera di Fausto Cheng, è un accorato, silenzioso, fraterno omaggio a Raymond Andrè, scomparso nel 2010.

Antonio Alleva ha pubblicato Le farfalle di Bartleby (Tracce 1998, Camaiore Proposta 1999), Reportages dal villaggio (in 7 poeti del Premio Montale-2000, Crocetti 2001), La tana e il microfono (Joker 2006). E’ presente in Vent’anni di poesia. Antologia del Premio Montale 1982-2002 (Passigli 2002), Ondate di rabbia e di paura (Rai-Eri 2002), L’amore, la guerra (Rai-Eri/Ibiskos 2004), 4 poeti abruzzesi (Edizioni Orizzonti Meridionali 2004), DiVersi. Poeti per Sim-patia (DialogoLibri 2004), Ombre come cosa salda – Il Purgatorio letto dai poeti, Canti I-IX (Il Ponte del Sale 2009), La parola che ricostruisce, poeti italiani per L’Aquila (Tracce 2010) e in Amici e poeti a cura di Simone Gambacorta (Duende 2011).

Raymond André (1956-2010) è nato in un villaggio di minatori al confine tra Belgio e Francia dove ha compiuto i primi studi. Laureato in filosofia, ha vissuto e insegnato letteratura a Bergamo, Castelli e Teramo. Ha pubblicato Segnali d’ombra (Andromeda Editrice 1999), Le vetrate di Saint Denis (Manni 2004) silloge con cui ha vinto la X edizione del Premio Renato Giorgi. Suoi testi sono giunti finalisti ai premi nazionali S. Egidio 2001 e 2004, e Poseidonia Paestum 2003. Nel 2009, il Circolo Mario Luzi di Boccheggiano (Gr) – organizzatore del Premio Città di Montieri – gli ha conferito il 1° premio nella sezione  MINIERA e il 2° premio nella sezione INEDITI. É presente in Ondate di rabbia e di paura, la voce dei poeti dopo l’11 settembre (Rai-Eri 2002), in 4 poeti abruzzesi (Edizioni Orizzonti Meridionali 2004) in La parola che ricostruisce, poeti italiani per L’Aquila (Tracce, 2010) e in Amici e poeti a cura di Simone Gambacorta (Duende 2011).

Leandro Di Donato è nato a Teramo e vive a Nereto. Ha pubblicato nel 1978 la raccolta Parole dei miei giorni con le edizioni Pan Arte di Firenze. Nel 1987 è stato inserito nell’antologia Voci nuove del parnaso abruzzese, curata dal professor Vittoriano Esposito. Nel 1977 si è classificato secondo al Premio Città di Firenze e nel 1995 ha ricevuto una segnalazione al Premio Città di Recanati. E’ presente nell’antologia 4 poeti abruzzesi, pubblicata nel 2004 dalle Edizioni Orizzonti Meridionali. Nel 2006 ha pubblicato con le Edizioni del Leone la raccolta Le strade bianche, con la prefazione di Renato Minore. La poesia Uno sguardo è stata pubblicata, nel marzo del 2003 come vincitrice della settimana su Lo Specchio della Stampa, nella rubrica Scuola di poesia curata da Maurizio Cucchi. Leandro Di Donato è direttore artistico di Emergenze mediterranee e membro della giuria del Premio nazionale di poesia Oreste Pelagatti di Civitella del Tronto, dove cura anche Alle cinque della sera – Salotto di scrittori e scritture.

Roberto Michilli è nato nel 1949 a Campli e vive a Teramo. Ha pubblicato le raccolte di poesie Aprire un giorno (Egi 1996), Attraverso la vita (con una prefazione di Giuseppe Pontiggia, Egi 2001), Nuovi versi (LietoColle 2004); i romanzi Desideri (Fernandel 2005), Fate il vostro gioco (Fernandel 2008), La più bella del reame (Galaad 2011) e il saggio La chiarezza enigmatica – Conversazione su Giuseppe Pontiggia (con Simone Gambacorta, Galaad 2009). E’ presente nell’antologia 4 poeti abruzzesi (Orizzonti Meridionali 2004). Autore di testi teatrali, anche per bambini, ha tradotto dal francese, dall’inglese e dal russo (Mallarmé, Flaubert, Keats, Lermontov e altri). Fa parte della giuria del Premio Teramo e cura la rassegna internazionale  ”Perché i poeti…”, inserita nell’ambito del progetto culturale “Teramo città aperta al mondo”.

Fausto Cheng è nato a Isola del Gran Sasso (Te), vive a Teramo. Vanta una notevole attività espositiva a partire dagli anni ’70. Tra l’altro ha tenuto personali a Savona, Ascoli Piceno, Teramo, Maddaloni, Roma. E’ stato invitato ad importanti rassegne, come Alternative Attuali (L’Aquila 1987), Ai confini della terra (Borgo Trevi 1996), Mostra Omaggio all’interno del Premio Vasto (1999), Triennale d’Arte Sacra (Celano 2000), Acqua potabile/ Museo en plein air (Lamezia Terme 2001), Gioielli d’Artista (Teramo 2001), Arte Contemporanea d’Abruzzo (Ofena 2004), Natività (San Donà di Piave 2005). Nel 2006 partecipa su invito alla LV edizione del Premio Michetti Mito e Realtà – Uno sguardo ad Oriente. Nel 2005 tiene la personale FENG – Il canto della Fenice al Museo Torre Bruciata di Teramo. Nel 2006 l’Amministrazione Comunale di Teramo ha prodotto un volume antologico sull’opera di Cheng corredato da un testo critico di Umberto Palestini. Nel 2007 partecipa al 40° Premio Vasto d’Arte Contemporanea, In corso d’opera – Itinerari Abruzzesi. Nel 2008, su invito del comune di Teramo, realizza un’opera ambientale dedicata ai caduti di Nassiriya. Nel 2011 è invitato alla 54a Biennale di Venezia – Abruzzo ed espone a Civitella del Tronto, Lanciano e L’Aquila. In questi ultimi anni l’autore privilegia l’installazione e l’intervento urbano: intervenendo con pochi e calibrati elementi, instaura un fertile dialogo con spazi che si aprono a nuova vita. In questo modo Cheng, dirigendo la sua ricerca nel magma tumultuoso delle intermittenze del cuore, ci conduce in una dimensione sospesa fra incanto, enigma e poesia.

Antonello Schioppa

Antonello Schioppa nasce ad Atri, in Abruzzo, nel 1977. Si trasferisce a Roma nel 1997, dove si laurea in Lettere Moderne. Contemporaneamente scrive di cinema e conduce laboratori di regia nei licei di Roma. Come regista si fa notare nel 2005 con il videoclip “Piazza Vittorio” per la band romana Fonderia, con il quale vince il premio del pubblico al 12°Capalbio Short Film Festival. Tra il 2006 e il 2009 realizza due booktrailers per Marsilio Editore: “Montezuma airbag your pardon” e “Mostri per le masse” (miglior booktrailer al Mei di Faenza), entrambi scritti da Nino G. Dattis. Del 2007 è il corto “Il Malato”, tra i vincitori all’Arcipelago Film Festival, e “Oggi ho altro da fare”, vincitore al Bolzano film festival e al Sulmona film festival. Seguono numerosi videoclip, alternando band indipendenti a gruppi pop come i Sonohra. Nel 2010 c’è una nuova collaborazione con la Fonderia e Barbara Eramo: il videoclip “Loaded Gun”, vincitore al PVI di Milano e al Roma Videoclip Festival. Ultimi cortometraggi sono “Sessanta percento”, incluso nell’opera collettiva Walls & Borders, e “Il Gatto del Maine”. E’ attualmente impegnato nella stesura del suo primo lungometraggio.

Il gatto del Maine

Una giovane coppia (Francesco Mastorilli e Giulia Telli) conduce un’esistenza all’apparenza ordinaria. Dietro alla quotidianità di una normale vita alla periferia di una grande città si nasconde però un mistero.

Tak Kuroha

Nato a Tokyo nel l’anno del serpente (1977), spreca la sua infanzia a guardare manga e leggere libri di fantascienza.
Cresce a Milano – mangiare un sacco di pasta – e durante l’adolescenza si innamora dei Simpson, la X -File e poi i Sopranos.
Dopo aver visto Ed Wood di Tim Burton che trova il suo obiettivo di vita: diventare il peggior regista del mondo! Così inizia la sua carriera sia nella produzione che come sceneggiatore. Frequenta seminari con gli uomini di genio come John Carpenter e Abel Ferrara, e alla fine inizia a dirigere spot pubblicitari, film, video musicali e cortometraggi (vincendo diversi – forse troppe -! Awards). Egli ama ogni forma di surreale, folle, satirico, narrazione politicamente scorretto, umorismo nero, sci-fi … Ah, che ama anche i coniglietti … soprattutto quelli cattivi.

Road to sundance

Una villa su Sunset Boulevard a Hollywood, California. Una giovane donna galleggia faccia in giù dentro a una piscina, morta. Cosa le è accaduto?
Non c’è tempo per le spiegazioni. La stessa donna, Anna, guida solitaria in mezzo al deserto. Sta andando al Sundance Film Festival, invitata a una prima da un grosso produttore. Potrebbe essere l’occasione tanto attesa: l’occasione per sfondare a Hollywood. Ma l’incontro con Elle, una giovane autostoppista, interferirà con i suoi piani. Stranamente, Elle sembra conoscere molte cose riguardo ad Anna, riguardo i suoi sogni… e tutti i suoi fallimenti…

Nel gennaio 2001, un gruppo di filmmaker si lanciò in un ‘road trip’ da Hollywood a Park City. Destinazione: Sundance Film Festival. Nessuno di loro aveva affrontato questo viaggio prima, cosí decisero di documentare il loro viaggio. Il risultato è un film surreale sugli sforzi di una giovane attrice per realizzare i propri sogni.
Per 11 giorni, sei persone attrezzate di una telecamera e due automobili, hanno percorso terre desolate, canyon, deserti di sale e montagne innevate. La sceneggiatura era poco piu’ di una traccia, una ‘direzione’ da seguire con poche linee di dialogo scritte su qualche foglio spiegazzato e impolverato.
Senza un percorso prestabilito, la troupe ha viaggiato lungo quelle strade, fermandosi a filmare ogni volta che veniva catturato dalla magia di un particolare luogo.

Road to Sundance è un film grezzo ed imperfetto, un progetto nato dalla passione e dall’istinto, che celebra la forza di perseguire i nostri sogni.

Vi ricordo che tutte le informazioni sulle giornate del Festival, gli autori, biografie, foto, recensioni ed eventuali modifiche verranno inoltrate giornalmente da questo Ufficio Stampa.

Le foto allegate sono libere da diritti per l’uso editoriale

Vi aspettiamo.

Festival Nazionale della Letteratura Città di Giulianova

www.festivalgiulianova.it

Ufficio Stampa Festival

Azzurra Marcozzi

Cell. 346/3182904

e-mail. ilmusicanteazzurra@hotmail.it