Italia. DI SILENZIO SI MUORE

La notizia è sconvolgente: quattro giornalisti rapiti, non è ancora chiaro da chi, nel nord della Siria, ai confini con la Turchia. La Farnesina con grande discrezione  è al lavoro, sembra abbia chiesto il silenzio della rete. Ma uno dei giornalisti rapiti, forse il più noto, dalle pagine del suo stesso blog, avverte che di “silenzio di muore”, un documentario inchiesta richiesto da La Storia Siamo Noi.

Si tratta di Amedeo Ricucci, giornalista Rai da sempre impegnato a raccogliere tutti i messaggi diretti o indiretti della povera gente schiacciata dalle guerre dei potenti di turno. Di silenzio si muore racconta Amedeo, noi raccogliamo il suo avvertimento. Susan Dabous giornalista italo-siriana, collaboratrice del Foglio, Avvenire e de Il Fatto è al suo fianco la sera del sequestro. Susan conosce ogni aspetto della guerra siriana. Susan è al corrente di tutte le “conseguenti” manovre politiche di questa assurda guerra che travolge le popolazioni del luogo, ma arricchisce i signorotti assetati di un diabolico potere da conquistare a tutti i costi. Rapito anche il fotogiornalista Elio Colavolpe, anche lui, testimone diretto dei conflitti di questi ultimi anni. Le foto di Elio raccontano le conseguenze sociali delle guerre in Albania, Palestina, Kossovo, Iraq, Afghanistan. I suoi, sono gli scatti che “immortalano la stessa morte”. Con loro trattenuto il documentarista Andrea Vignali, freelance per passione e dovere. Di Silenzio si muore, raccontano i quattro giornalisti bloccati in Siria, forse colpevoli d’aver documentato qualcosa che non avrebbero dovuto né vedere, né documentare.

Giovanni Lafirenze