Torino. Guy YANAI – Battle, Therapy, Living Room a cura di Noam Segal

Guy YANAI – Battle, Therapy, Living Room

a cura di Noam Segal

Giovedì 11 aprile 2013, alle ore 18.30, il Velan Center è lieto di presentare Battle, Therapy, Living Room, la prima mostra personale di Guy Yanai in Italia, curata da Noam Segal e realizzata in collaborazione con lo spazio espositivo non profit Rothschild 69 di Tel Aviv, Israele. Al centro della mostra di Yanai, dedicata alla lotta quotidiana dell’ateismo nella società contemporanea, c’è la Battaglia di San Romano, il trittico di Paolo Uccello[1] che ritrae tre momenti del giorno dei combattimenti tra Firenze e Siena nel 1432.

Le opere esposte si concentrano sull’esperienza spaziale. Yanai osserva con sguardo esterno e misterioso i suoi spazi più intimi, eppure si comporta con loro da estraneo. L’estraneità è sempre “diversità”: l’estraneo è in contraddizione con quanto è per noi naturale.

Nelle opere l’artista è al di fuori dei suoi spazi domestici e crea per lo spettatore uno spazio odologico[2], cioè uno spazio a più vie con varie ramificazioni intrecciate, percorsi e itinerari associativi, contesti e accessi, sia a livello concettuale sia ai livelli fisico e geografico.

Le superfici dipinte delle opere non sono applicate in modo gerarchico e riempiono la tela come una mappa, senza alcuna differenza di profondità. Più che costruire una genealogia, intendono creare i percorsi e il conflitto, lo stato emotivo e le circostanze etiche. Il conflitto e le sue varie ramificazioni hanno dunque origine dall’immagine astratta tramite l’uso estremo dei colori. Le lotte di potere si combattono sulla tela, sul territorio, sullo stesso terreno, in una maniera che precede i confini fisici e i contorni precisi producendo significanti territoriali alternativi, piatti eppure emotivi, di quelle stesse lotte di potere.

Nelle sue mostre precedenti Yanai ha esposto principalmente dipinti di oggetti, merci e prodotti di marca rappresentandoli tramite l’astrazione indifferente e un’abissale banalità, senza meraviglia né esaltazione. Gli oggetti sono diventati una sequenza simile a un indice, sintetica, meccanica e riprodotta, che rientra nella gamma delle merci.

L’astrazione delle immagini, dei vari oggetti e degli spazi interni funge da lotta contro di essi nonché da protesta. La privazione di concretezza e di una precisa identità dà vita a un sistema di resistenza. L’astrazione visiva dei diversi prodotti può fungere da lotta con lo scopo di svelare la moltitudine, le peculiarità della nostra comune esistenza e della vita collettiva.

Nell’attuale mostra l’astrazione di Yanai occupa l’intero spazio che circonda questi oggetti, trasformando lo spazio domestico in un campo di battaglia per uno spazio vitale. I limiti dello spazio fisico mutano la battaglia in un gioco a somma zero, una lotta per lo spazio assegnato a uno a spese dell’altro. Pertanto nelle sue ultime mostre Yanai, armato dell’astrazione come metodo di resistenza, passa dal conflitto privato per uno stile di vita a una lotta personale per lo spazio vitale e a una battaglia più grande per lo spazio umano.

Guy Yanai è nato nel 1977 a Haifa, Israele. Cresciuto a Boston, New York e Amherst, dove ha studiato, vive e lavora a Tel Aviv. Tra le mostre personali recenti sono da citare: Battle Therapy Living Room presso lo spazio espositivo Rothschild 69, First We Feel Then We Fall presso la Alon Segev Gallery, Four Guys Sitting in a Subaru Drinking Grapejuice presso lo Spaceship in HaYarkon 70, Tel Aviv. Fra le ultime mostre collettive: Domesticated Souls all’A.L.I.C.E di Bruxelles e Senses of the Mediterranean (I sensi del Mediterraneo) presso l’HangarBicocca di Milano e l’Ashdod Museum of Art. Fra i progetti per il 2013 una collaborazione con Band of Outsiders ed una personale alla La Montagne Gallery di Boston, oltre che mostre collettive negli Stati Uniti e in Europa.

Didascalia immagine: Guy Yanai, Battle of San Romano II (2012), olio su lino, 200 x 230 cm, foto di Elad Sarig.

Si ringraziano l’Ambasciata d’Israele di Roma, lo spazio espositivo non profit Rothschild 69 e la Alon Segev Gallery di Tel Aviv. La mostra resterà aperta dall’11 aprile al primo giugno 2013, dal mercoledì al sabato ore 15.30-19.30.


[1] La Battaglia di San Romano, Paolo Uccello, tempera all’uovo su tavola, 1432.

[2] Un concetto ispirato da Kurt Lewin, 1890-1947, per descrivere i vari percorsi nello spazio della vita umana.

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PRESS RELEASE

Guy YANAI – Battle, Therapy, Living Room

curated by Noam Segal

Thursday, April 11, 2013 at 6:30 PM, Velan Center is proud to present Battle, Therapy, Living Room, Guy Yanai’s first solo exhibition in Italy, in collaboration with nonprofit art space Rothschild 69, Tel Aviv, Israel, curated by Noam Segal. The Battle of San Romano is a triptych painted by Paolo Uccello[1], describing the battle between the fighters of Florence and Siena at three different points in time on the day of the battle, in 1432. This triptych is at the center of Yanai’s exhibition, which addresses the day-to-day atheist struggle in contemporary society.

The works in the exhibition deal with spatial experience. Yanai creates an external, eerie scrutiny of his most intimate spaces, yet acts as a stranger to them. Being a stranger is forever “otherness”; the stranger is the contradictory of what is natural to us.

In the works, we find the artist outside his domestic spaces whilst creating for the viewer a hodological space[2]; a multi-trail space, with various meshed ramifications, associative paths and itineraries, contexts and entries on the conceptual as well as the physical and geographical levels.

The paint surfaces in the works are applied in a non-hierarchical manner, and fill the canvas like a map, without differentiation of depth. They are not constructing a genealogy, but create the paths and the conflict, the emotional state and ethical situations. Thus, the conflict and its various ramifications arise from the abstract image via the radical use of color. The power struggles are fought over the canvas, over the territory, on the same terrain, in a manner prior to physical borders and specific contours. They produce flat, yet emotional, alternative territorial signifiers of those power struggles.

In his previous exhibitions, Yanai exhibited mainly the paintings of objects, commodities, and branded consumer products. He represented them by indifferent abstraction, by an abysmal banality, without marvel or aggrandizement. They became an indexical sequence, synthetic, mechanical and duplicated, partaking in the range of commodities.

The abstraction of the images, of the various objects and indoor spaces acts as a struggle with, and a protest against them. By turning them into non-concrete and stripping them of a particular identity, a system of resistance comes into being. The visual abstraction of various commodities can function as a struggle, the purpose of which is to unveil the multitude, the qualities of our common existence, and collective being . For “If the false object is the truth, fantasizing about it as an abstract display, constitutes resistance “[3].

In his current exhibition, Yanai abstraction takes over the entire space that surrounds these commodities, thus turning the domestic space into a battlefield over a living space. The limitations of physical space alter the battle into a zero-sum game, a struggle over the space assigned to one at the expense of the other. Thus, Yanai, armed with abstraction as a method of resistance, shifts in his last exhibitions from the private conflict over a way of  life, to a personal struggle over living room and a greater battle over human space.

Guy Yanai was born in 1977 in Haifa, Israel.  Raised and educated in Boston, New York, and Amherst he currently lives and works in Tel Aviv.  Recent solo exhibitions include Battle Therapy Living Room at Rothschild 69 art space, First We Feel The We Fall at Alon Segev Gallery, Four Guys In A Subaru Drinking Grape-juice at the Spaceship at HaYarkon 70. Recent groups exhibitions include Domesticated Souls at A.L.I.C.E Brussels,  Sense of the Mediterranean at Hangar Bicocca Milan, and  Ashdod Museum of Art.  Forthcoming projects in 2013 include group shows in the U.S and Europe, a collaboration with Band of Outsiders,  and a solo show at La Montagne Gallery in Boston.

Image caption: Guy Yanai, Battle of San Romano II (2012), oil on linen, 200 x 230 cm, painting reproduction by Elad Sarig.

We would like to thank the Embassy of Israel in Rome, nonprofit art space Rothschild 69 and Alon Segev Gallery, Tel Aviv. The show will be on view from April 11 to June 1, 2013, from Wednesday to Saturday, 3:30 PM to 7:30 PM.


[1] The Battle of San Romano, Paolo Uccello, egg tempera on wooden panels, 1432.

[2] A concept instigated by Kurt Lewin, 1890 – 1947 to describe the various paths in the space of human life.

[3] Negri, Antonio (2009), Art and Multitude, p 30.