Teramo e Provincia

Teramo. Il Consiglio Provinciale vota un atto di indirizzo per la “continuità di affidamento dei servizi alla Teramo Lavoro”. I dirigenti chiamati a riferire all’assemblea.

Il Consiglio Provinciale vota un atto di indirizzo per la “continuità di affidamento dei servizi alla Teramo Lavoro”. I dirigenti chiamati a riferire all’assemblea.

Il Consiglio provinciale vota all’unanimità un atto di indirizzo con il quale si esprime la volontà dell’amministrazione a utilizzare la “Teramo Lavoro” per l’affidamento dei servizi strumentali dell’ente. Nello stesso atto di indirizzo si richiede “agli uffici competenti, ivi compreso l’Avvocatura, a riferire in ordine alla fattibilità di tali linee di indirizzo al Consiglio Provinciale” entro il 15 marzo.

Alla presenza di una delezione di ex dipendenti della Teramo Lavoro e dei sindacati e dopo un partecipato dibattito originato da un ordine del giorno presentato da Renzo Di Sabatino, seguito dall’intervento del consigliere Diego Di Bonaventura e  su proposta del consigliere Enrico Mazzarelli si è arrivati ad una formulazione condivisa da tutti i gruppi consiliari.

“Considerato che il 31 dicembre la Provincia di Teramo ha interrotto l’affidamento dei servizi strumentali alla Società Teramo Lavoro Srl; che a causa del mancato rinnovo dell’affidamento dei suddetti servizi la Teramo Lavoro ha ritenuto di interrompere i circa 110 rapporti di lavoro in essere a quella data; che il mancato rinnovo delle convenzioni ha determinato notevoli disagi nei confronti di cittadini ed imprese del territorio a causa degli oggettivi disservizi che si verificano nei Settori e negli uffici dell’Ente dove erano in servizio i dipendenti della Teramo Lavoro….. si invitano ed impegnano il Presidente della Provincia  e la Giunta Provinciale :   a condividere l’indirizzo politico già espresso e oggi ribadito da questo Consiglio, rappresentato dalla continuità di affidamento dei servizi già svolti dalla Teramo Lavoro sempre alla medesima Teramo Lavoro, compatibilmente con i criteri di legittimità dell’azione amministrativa; ad aprire un urgente tavolo di trattativa con le organizazioni sindacali affinché possano essere rinnovati i contratti di lavoro in essere al 31 dicembre in ottemperanza dell’accordo in deroga siglato il 29/06/2012 tra Provincia, Società e OO.SS. per la prosecuzione fino al 30/06/2013 della fase di start-up della Società; il tutto anche al fine di evitare contenziosi rischiosi per l’Ente; ad istituire un tavolo di concertazione con la presenza della Regione Abruzzo, delle OO.SS. e di altri enti interessati,  affinché entro il 30/06/2013 si studi un percorso legittimo per garantire la prosecuzione dei servizi e i livelli occupazionali; ad invitare gli uffici competenti, ivi compreso l’Avvocatura, a riferire in ordine alla fattibilità di tali linee di indirizzo al Consiglio Provinciale, entro il 15/03/2013”.

Durante il dibattito il presidente Valter Catarra era intervenuto per esporre le azioni intraprese dopo le dimissioni dell’amministratore unico Venanzio Cretarola, dall’interpello ai dirigenti, con risultato negativo, all’avviso pubblico per scegliere un nuovo amministratore. “Abbiamo fatto tutti i passi necessari per consentire alla Teramo Lavoro, che oggi è una scatola vuota perché senza soldi e senza governo, di compiere tutti gli adempimenti necessari innanzitutto verso gli ex dipendenti che vantano stipendi arretrati” ha dichiarato aggiungendo: “ma vanno sciolti ancora molti nodi: l’Autorità di gestione del Fondo sociale Europeo ancora non conclude i controlli e ancora non sblocca i fondi della vecchia programmazione; quelli della nuova programmazione sono sulla carta ma passerranno ancora alcune settimane prima di vederli”.

Catarra ha ribadito che, anche sulla base delle motivazioni sintetizzate nel ricorso al TAR “la sospensione dei Fondi, di tutti i fondi non solo quelli riguardanti la Teramo Lavoro e già anticipati dalla Provincia, certamente non è  condivisibile”.  Pur non entrando nel merito dell’inchiesta Catarra ha affermato: “i magistrati vanno rispettati perché sono un pezzo dello Stato che sta facendo il suo lavoro ma anch’io rappresento un pezzo dello Stato e so che non sempre si è messi nella migliore condizione di lavorare….anche se vorrei urlare aspetto di poter parlare e di portare la mia documentazione nei luoghi deputati per farlo… in cuor mio e dopo aver ripercorso a lungo per notti intere questa vicenda so di essere innocente” .

Teramo 1 marzo 2013

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