Abruzzo

Impianto a biomasse, edilizia, tutela dell’ambiente e volontariato europeo in un unico progetto per la sostenibilità all’Oasi WWF Gole del Sagittario.

Impianto a biomasse, edilizia, tutela dell’ambiente e volontariato europeo in un unico progetto per la sostenibilità all’Oasi WWF Gole del Sagittario.

Domani ad Anversa degli Abruzzi il Presidente nazionale f.f. del WWF inaugurerà il centro di monitoraggio faunistico, due edifici recuperati nel centro storico con fondi CIPE. Le biomasse serviranno con il teleriscaldamento 4 edifici e 8 unità abitative/uffici che ospitano i volontari europei.

Domani e dopodomani l’Oasi WWF delle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi, l’Amministrazione Comunale, i bambini della locale scuola primaria e il presidente nazionale f.f. del WWF Dante Caserta festeggeranno Earth Hour, l’ora della Terra, inaugurando due edifici appena ristrutturati grazie a fondi CIPE nel centro storico del borgo aquilano.

Essi saranno destinati ad ospitare un centro per il monitoraggio della ricca fauna montana delle Gole e, quindi, entreranno nel patrimonio edilizio pubblico. Le strutture saranno servite da una caldaia a biomassa vegetale che coprirà il fabbisogno anche di altri 2 edifici contigui, sempre recuperati dal Comune e dall’Oasi del WWF. In tutto saranno 8 le unità abitative/uffici ad essere riscaldate grazie all’impiego di biomasse vegetali, provvedendo alla sostituzione delle caldaie a metano precedentemente installate. Questi edifici ospitano da alcuni anni i giovani dell’European Voluntary Service, provenienti da tanti paesi europei (Bulgaria, Russia, Germania, Portogallo, Olanda, Turchia, Spagna, Francia). Questi ragazzi trascorrono da 3 a 12 mesi ad Anversa lavorando alle iniziative della Riserva, comprese quelle sociali rivolte ai bambini e agli anziani del luogo (come il telefono EVS, attraverso il quale gli anziani vengono periodicamente contattati e o visitati dai ragazzi per assicurare loro un minimo di assistenza).

Quello dell’Oasi WWF delle Gole del Sagittario è un esempio concreto di come si possono impiegare i fondi pubblici, peraltro limitati, per supportare la crescita sociale e la tutela ambientale. La pianificazione del recupero sostenibile della porzione di centro storico in questione è stata realizzata dalla Riserva collaborando con la Facoltà di Architettura di Pescara. Il Comune, in pieno accordo con il WWF, ha destinato i fondi CIPE e regionali ottenuti dall’area protetta al recupero di questa parte del borgo, all’acquisto della caldaia a biomasse e alla predisposizione dell’impianto di teleriscaldamento. Grazie al WWF il Comune ha partecipato ai bandi europei per le attività culturali, vincendo ben tre progetti comunitari con i relativi fondi per ospitare i volontari europei. Una bella storia che riguarda un piccolo comune montano di circa 400 residenti a cui è affidato l’onere e l’onore di preservare una delle aree a più alta biodiversità della penisola.

La caldaia a biomasse consiste in un impianto di tecnologia austriaca di piccolissima taglia (55 Kw) che presenta un’altissima efficienza; niente a che vedere con i grandi impianti da decine di megawatt proposti in varie aree della regione che devono rifornirsi di oli vegetali addirittura dall’Africa e/o dal Sud-Est asiatico, dove le foreste primarie vengono tagliate per far posto alle palme da olio. Il materiale vegetale sarà, infatti, recuperato per larga parte in loco durante le attività svolte nell’Oasi, dagli sfalci alle potature del Giardino Botanico fino ad arrivare ad interventi di taglio naturalistico selettivo del bosco (ad esempio delle robinie, una specie alloctona invasiva oppure del diradamento di alcuni rimboschimenti a conifere). La sostituzione delle caldaie a metano, una fonte fossile di energia, assicura la sostenibilità anche rispetto alle emissioni locali.

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