Abruzzo

Abruzzo. WWF: e ora arriva la Spectrum che chiede di cercare petrolio in Adriatico.

E ora arriva la Spectrum che chiede di cercare petrolio in Adriatico.

Il 2 aprile al Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo l’esame del progetto di prospezione in mare. Tra gli interventi in esame anche una parte dell’impianto per i fanghi di dragaggio Nicolai a Città S. Angelo.

Il prossimo 2 aprile è convocata la nuova seduta del Comitato valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo. Tra i 25 progetti che dovrebbero essere esaminati spicca, oltre all’impianto di depurazione della struttura della ditta Nicolai a Piano di Sacco per il trattamento dei fanghi da dragaggio, quello della Spectrum Geo, una multinazionale di servizi geognostici specializzata nella ricerca di idrocarburi.

Quella proposta dalla Spectrum è una delle più ampie campagne di ricerca di idrocarburi mai avvenuta in Adriatico in quanto l’azienda vorrebbe condurre queste attività spaziando dall’Emilia Romagna alla Puglia passando per l’Abruzzo, da Rimini a S. Maria di Leuca. L’iter procedurale prevede la Valutazione di Impatto Ambientale nazionale presso il Ministero dell’Ambiente e il Comitato VIA regionale è chiamato ad esprimersi nella fase preliminare. Il consiglio regionale abruzzese già il 20 settembre 2011 aveva votato all’unanimità una mozione per impegnare il Presidente Chiodi ad avversare il progetto.

L’iniziativa per ora è limitata alla sola prospezione attraverso l’uso della contestatissima tecnica dell’air-gun, bocciata recentemente anche dal TAR Lazio che si è espresso negativamente sull’autorizzazione concessa dal Ministero dell’Ambiente alla Petroceltic su un progetto similare. Tra gli impatti potenziali quello sui cetacei.

Dichiara Fabrizia Arduini, referente energia del WWF Abruzzo “Auspichiamo che il Comitato V.I.A. esprima un netto parere contrario a questa iniziativa che non è altro che l’ennesimo tentativo di trasformare la nostra regione e il nostro mare in un vero e proprio distretto minerario per gli idrocarburi. Prospezioni di così larga scala preludono ad interventi quali quello di Ombrina. Riteniamo che il nostro futuro non debba essere nero petrolio ma blu come il nostro mare, grazie al turismo, alla qualità della vita e dell’ambiente e all’agricoltura di qualità”.

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