L’energia del V.M.B. trio in chiave rock, funky e jazz

L’energia del V.M.B. trio in chiave rock, funky e jazz

Il live sabato 23 febbraio a Pescara (Maison des Arts, corso Umberto 83, ingresso libero) nell’ambito della rassegna sabato in concerto jazz.

PESCARA, 21 FEBBRAIO. L’incontro nell’estate scorsa durante i seminari del Columbia College a Pescara e, tra lezioni ed improvvisazioni, si scopre subito che l’amore per il rock, il funky ed il jazz è la passione comune. Nasce così il V.M.B. trio composto dal chitarrista Maurizio Paludi, dal bassista Francesco D’alessandro e dal batterista Simone D’Alessandro.

Un mix di esperienza e talento  visto che i fratelli D’Alessandro costituiscono la più giovane e talentuosa sezione ritmica d’Abruzzo. Franceso 18 anni al basso e Simone 20 anni alla batteria, sono tra i nomi più promettenti del panorama jazz della regione e, la loro partecipazione nell’ambito dell’eterogeneo cartellone dei “sabato in concerto jazz”, sta a testimoniare l’attenzione verso i giovani artisti del territorio. Il gruppo si esibirà a Pescara, sabato 23 febbraio, presso la “Maison des Arts” in corso Umberto 83 a Pescara (ore 18, ingresso libero con accesso consentito dalle 17.30 e fino ad esaurimento posti. Il cartellone è allestito dalla Fondazione Pescarabruzzo grazie alla collaborazione con l’Associazione Archivi Sonori ed alla direzione artistica di Maurizio Rolli).

Energia e ritmo con grande qualità, potrebbe essere questo il riassunto del concerto. “Ci presentiamo come il classico power trio – dice il chitarrista Maurizio Paludi – ci saranno parecchi standard, parliamo di nomi che hanno scritto pagine importanti della storia della musica. Jaco Pastorius, Chick Corea, Mike Stern, gli Uzeb, c’è anche un pezzo dei Police, ci sarà da divertirsi. Abbiamo riadattato tutto il repertorio per la nostra formazione, faremo un bel viaggio tra jazz, funky, pop.”

E per concludere l’acronimo V.M.B. trio, qual è il significato? “V.M.B. non significa semplicemente nulla, ma ci piaceva e spesso sono questi i nomi che riescono meglio”.

Mancava l’ironia, ingrediente finale che unito alla grande qualità degli artisti, confezionano l’ennesimo live da non perdere nell’ambito dei “Sabato in concerto jazz”.