Abruzzo. Le elezioni si avvicinano e si fa sentire anche la voce dei principali movimenti e associazioni, nazionali e locali, che operano a favore della mobilità ciclistica.

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MOBILITÀ NUOVA: UN DECALOGO PER LE PROSSIME INIZIATIVE LEGISLATIVE E DI GOVERNO

2. Revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche Predisposizione e approvazione delle necessarie modifiche del Codice della Strada e delle norme tecniche per tenere conto delle specifiche esigenze della mobilità ciclistica e per dare effettiva attuazione al principio programmatico contenuto nell’art. 1 del C.d.S. stesso: le norme e i provvedimenti attuativi s’ispirano al principio della sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi di una razionale gestione della mobilità, della protezione dell’ambiente e del risparmio energetico.
Codice e Norme vanno rivisti, snelliti, armonizzati e corretti per quanto concerne la mobilità ciclistica e pedonale e la moderazione del traffico. A tal fine è indispensabile prevedere il coinvolgimento delle Associazioni dell’utenza debole nella sua ridefinizione.

Il Codice deve ispirarsi esplicitamente ai principi di mobilità sostenibile. Va ribadito sempre il principio di rispetto delle regole al fine di salvaguardare salute e sicurezza di tutti gli utenti della strada. In caso di incidente l’utenza debole va tutelata attribuendo l’onere della prova al soggetto meno vulnerabile.

Nella revisione occorre intervenire, tra l’altro, su: Doppio senso di circolazione per le biciclette, Obbligatorietà d’uso delle piste ciclabili, uso delle corsie stradali da parte del ciclista.

4. Equiparazione della bicicletta al trasporto pubblici nell’infortunio in itinere. Si è detto che tutti gli interventi a favore di una mobilità sostenibile sono già sanciti dall’articolo 1 del CdS. È importante che ciò avvenga anche per gli spostamenti casa- lavoro. Lo spostamento in bici casa-lavoro deve essere riconosciuto dall’INAIL alla pari del trasporto pubblico nell’infortunio in itinere.

6. Aggiornare il Piano nazionale trasporti. Rivedere le politiche dei trasporti merci e passeggeri introducendo tra i criteri di pianificazione la sicurezza dei cittadini e la composizione modale prefissata. Rendere sistematico il rilevamento della composizione modale del traffico al fine di avere i dati per poter aggiornare le politiche stesse.

9. Promuovere e valorizzare il turismo sostenibile. Ovvero un turismo che sempre più deve considerare al proprio interno approcci sostenibili per evitare che il turista distrugga con le proprie mani (leggi ruote a motore e ali) ciò che lo muove. Da questo punto di vista è urgente che l’Italia, il primo produttore di biciclette in Europa e tra i primi ad avere come risorsa il turismo, si dia una politica per lo sviluppo del turismo in bici che tra l’altro è già fortemente da stranieri [nordamericani in testa].
Censire, sostenere e promuovere le strutture per il turismo ciclistico (reti, alloggi, ristori, servizi assistenza, tour operator, segnaletica, pubblicazioni, etc.). AMBIENTE E PAESAGGIO: la presenza di corridoi ciclopedonali spesso in luoghi rurali e di pregio costituisce di fatto un presidio ambientale poiché i fruitori delle ciclovie diventano “guardie ecologiche” segnalando criticità ed emergenze ambientali e danni al paesaggio. Le ciclovie inoltre come sedi elettive per: apprezzare i paesaggi attraversati, come elementi lineari di ricucitura dei territori attraversati, nonché di valorizzazione dei recuperi di infrastrutture dismesse a ciclabile
.SVILUPPO DI ECONOMIE LOCALI: l’ospitalità, il ristoro, l’assistenza tecnica, l’accompagnamento di gruppi, un’editoria (mappe e guide) specializzata traggono beneficio dallo sviluppo (davvero sostenibile) di una rete come quella proposta. In realtà la piccola scala potrebbe diventare anche qualcosa di più, come la realtà austriaca e tedesca dimostra.

10. Promuovere la mobilità pedonale. In collegamento e in parallelo alla mobilità ciclistica va incentivata e protetta la mobilità pedonale. Introdurre e sistematizzare una segnaletica di spostamento in extraurbano, ma anche una segnaletica turistica che valorizzi i centri storici. Sviluppare una campagna nazionale per il rispetto degli attraversamenti pedonali. Censire e verificare la messa in sicurezza degli spostamenti pedonali. Redigere un vero e proprio piano della mobilità pedonale.