Abruzzo

Abruzzo. CESARE D’ALESSANDRO (IDV); “Commissari strapagati dei consorzi, Chiodi è senza pudore”.

CESARE D’ALESSANDRO (IDV); “Commissari strapagati dei consorzi, Chiodi è senza pudore”.

ALLEGATI

Chiodi è senza pudore: dinanzi a fatti incontestabili, per i quali parlano i documenti da lui stesso firmati, si rifugia sufacebook, un mondo per fortuna estraneo al suo modus operandi, ma dove può scrivere tutto e di più, perché nessuno gli chiede conto delle affermazioni e nemmeno può fare le necessarie verifiche.

Prima di definire “sciocchezze” le mie valutazioni politiche e amministrative, spieghi agli abruzzesi ed agli amici difacebook:

perché, per liquidare il Consorzio industriale di Chieti-Pescara, ha dovuto nominare non uno – come sarebbe stato sufficiente – ma addirittura tre commissari;

perché li paga ciascuno quasi tremila euro al mese (metà dell’indennità del presidente della Provincia) in aggiunta allo stipendio da regionali;

perché, pur essendo stabilito che i commissari vengono scelti tra funzionari “competenti in discipline giuridiche e/o economiche”, ha invece nominato presidente un ingegnere e, quindi, effettuato una nomina illegittima;

perché, allo scadere dei termini che lui stesso aveva stabilito, ha voluto prorogare ancora il mandato ai commissari, i quali, lautamente pagati, avrebbero tutto l’interesse a impiegarci più di un secolo prima di concludere le fasi della liquidazione.

Ci risponda su questo, oppure smentisca citando atti e documenti.

Le nomine di Chiodi, tutte targate PdL, costano un sacco di soldi ai contribuenti abruzzesi, ma non producono nulla in termini di riforme; sono, invece, indirizzate a conservare e rafforzare il sistema di potere del centrodestra, provocando danni anche peggiori di quelli provocati in precedenza, perché con lui c’è l’aggravante dell’opacità, della mancanza di trasparenza.

E siccome sono abituato a citare i fatti, ricordo le nomine dell’Arta, della Fira, dell’Arit, degli altri Consorzi industriali, delle Ater, delle Asl, soltanto pochi esempi tra i tanti possibili, dove spadroneggiano e vivacchiano i suoi scudieri, tutti lautamente ricompensati: da Amicone a Micucci, da Pierangeli a Varrassi, senza dimenticare le consulenze a Tancredi, affidate, pagate e mai troppo documentate.

Noi, ancora una volta, alleghiamo i documenti firmati dallo stesso Chiodi, ritenendo che gli abruzzesi meritino di essere informati e non presi in giro.

L’Aquila, 30 agosto 2012

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