Teramo e Provincia

Val Vibrata. La Destra: MONTI E LA REAZIONE DEGLI ITALIANI

MONTI E LA REAZIONE DEGLI ITALIANI

In Italia abbiamo persone che si danno fuoco davanti l’Agenzia delle Entrate, scrivendo delle lettere, di cui una indirizzata alla Commissione Tributaria.

In Italia abbiamo persone che si suicidano perché l’INPS gli riduce la pensione. quando, a solo esempio, l’INPS paga € 3.528,90 al giorno a tal Mauro Santinelli, o € 1.033,33 sempre al giorno, a tal Giovanni Consorte.

In Italia abbiamo un governo che per dare lavoro, riduce i diritti degli operai.

In Italia abbiamo un governo che per pagare i debiti di altri, impone tasse a chi non arriva a fine mese.

In Italia abbiamo un governo che impone l’IMU alla Chiesa e ai pensionati, e non fa pagare le fondazioni bancarie.

In Italia abbiamo un governo che fa dietrofront all’altolà delle banche.

In Italia abbiamo un presidente del consiglio, non eletto dal Popolo sovrano, che si vanta di avere l’appoggio dei tartassati, che, guarda caso, si suicidano.

In Italia abbiamo un governo che “abbandona” i propri militari in mano a paesi stranieri dalla dubbia democraticità.

In Italia abbiamo membri del governo che ci insultano dandoci degli sfigati per la laurea o per il posto di lavoro, e non sanno cosa vuol dire campare con mille euro al mese (per chi ha ancora la fortuna di prenderli) e pensionati che dovrebbero vivere con meno di 400 euro al mese.

In Italia abbiamo un presidente del consiglio che afferma “meglio pagare più tasse che finire come la Grecia”[1].

È vero, non finiamo come la Grecia, perché finiremo come la Libia, la Tunisia, l’Egitto o la Siria.

Il 17 dicembre del 2010 Mohamed Bouzazi, come ogni giorno, scende per le strade di Sidi Bouzid per iniziare la propria giornata di lavoro. Mohamed di mestiere fa il venditore ambulante di frutta e verdura, un modo abusivo ma non criminale per tirare a campare in un Paese, la Tunisia, in cui da decenni vige un regime che tanto da ai pochi ricchi e poco o niente garantisce ai milioni di poveri. Quel giorno Mohamed viene pizzicato dalla polizia. Non possiede i permessi che servono per vendere regolarmente la propria merce in strada e, pertanto, gli viene confiscato tutto ciò che ha con sé. Mohamed vede sfilarsi di dosso le poche certezze che ha di sopravvivere al presente e, soprattutto, la speranza di vedere un giorno un futuro migliore per sé e la sua famiglia. Quello che sarà dopo è già entrato di diritto nei libri di storia: Mohamed si procura una tanica di benzina e, per protesta, si dà fuoco di fronte al palazzo del governatore locale. Muore di lì a poco, il 4 gennaio del 2011, a causa delle ustioni riportate, ma grazie al suo gesto la Tunisia rinasce. Il popolo, sfiancato dalla disoccupazione, dalla dilagante corruzione e dalle pessime condizioni di vita, invade le piazze di Tunisi e dei principali centri del Paese. È la rivolta dei gelsomini che costringe alla fuga il presidente Zine El-Abidine Ben Ali, in carica da 23 anni, e di fatto innesca le primavere arabe, quel movimento rivoluzionario che, secondo un effetto domino, dalla Tunisia sfocia in tutto il Maghreb e nel vicino Medio Oriente. Se per questa falcidiata striscia di terra ci saranno nel 2012 delle nuove primavere, ancora non ci è dato saperlo. Una cosa, però, è certa: se un giorno questi popoli saranno realmente liberi, non potranno scordarsi del gesto di Mohamed, il ragazzo coraggioso che ha sfidato l’ignoranza e il potere.[2]

In Italia abbiamo degli organi di informazione che ci propinano le notizie che più fanno comodo, tralasciando altre “scomode”. Come i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente ci salva solo internet (per chi lo conosce e che vi può accedere).

Monti in Cina ha affermato “gli investimenti stranieri lanceranno segnali importanti[3]. Forse Monti non sa che gran parte dell’economia Italiana è in mano a stranieri che ben “se ne fregano” dei più elementari diritti dell’uomo. Con buona pace degli Italiani falliti per essere in regola. Basti considerare che solo in Provincia di Teramo sono stati sequestrati ben 36 laboratori “lager” cinesi[4], o che a Palermo sono state sospese dieci aziende cinesi[5], o che a Padova il 55% dei negozi cinesi non è in regola[6], o che a Campobasso …, o che a Firenze …

Nel frattempo abbiamo persone che si danno fuoco, che si uccidono non perché sono capitati nelle sgrinfie della malavita, ma perché non riescono ad arrivare a fine mese, perché gli riducono la pensione, perché non riescono a pagare le tasse o i salari ai propri dipendenti.

Noi Italiani siamo liberi?

Noi Italiani siamo rispettati dal governo illegittimo?

Noi Italiani siamo rappresentati nel Parlamento da chi abbiamo eletto?

Noi Italiani non vogliamo questo governo.

Noi Italiani vogliamo lavorare noi e per noi.

LA DESTRA ha manifestato contro questo governo con il plauso dei commercianti e dei privati a cui il corteo non ha incendiato i beni o devastati i negozi, ma gli organi di informazione, tutti o quasi tutti, hanno parlato di una manifestazione non autorizzata dei NO TAV.

L’ITALIA E GLI ITALIANI DOVE DOVRANNO ARRIVARE?

Stefano Flajani


[1] http://tg24.sky.it/tg24/politica/2012/03/31/monti_wen_jiabao_italia_cina_partner_strategico_crisi_economia.html

[2] http://www.rubric.it/meltingpot/rubric-personaggi-2011/

[3] http://it.ibtimes.com/articles/28477/20120402/monti-cina-spread-investimenti.htm

[4] http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Per_i_Giornalisti/Rassegna_Stampa/Indice_Cronologico/2012/Marzo/30/INAIL_TERRITORIALE/info1658853480.jsp

[5] http://settimanalecentonove.wordpress.com/2012/03/20/lavoro-nero-dieci-aziende-cinesi-sospese-in-sicilia-in-seguito-a-controlli-a-tappeto-in-tutte-le-province/

[6] http://www.tv7lady.tv/articolo.php?id=110554

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