Cultura & Società

Corropoli. Nuove indagini nel sito archeologico di Ripoli Sala Polifunzionale del Museo di Ripoli Corropoli (Te)

Nuove indagini nel sito archeologico di Ripoli

Sala Polifunzionale del Museo di Ripoli

Corropoli (Te)

Corropoli (Te) –  Venerdì 28 Ottobre 2011 – La Soprintendenza ai Beni Archeologici per l’Abruzzo, il Comune di Corropoli e l’associazione Italico Onlus promuovono una conferenza aperta a tutta la comunità per far conoscere caratteristiche e potenzialità delle nuove ricerche archeologiche condotte nel sito neolitico di Ripoli, presentare i dati emersi dagli scavi e illustrare le future linee di indagine e valorizzazione della famosa “Cultura di Ripoli”.

La ricerca archeologica torna, dopo un’interruzione di circa 40 anni dagli ultimi scavi, nel famoso villaggio neolitico di Ripoli, uno tra i siti più importanti d’Italia (databile tra il 4680 e il 4150 a.C. circa ), tanto da dare il nome alla “Cultura di Ripoli”. Il villaggio neolitico è stato individuato per la prima volta nel 1867 dallo studioso di archeologia e medico condotto di Corropoli, Concezio Rosa che ne diede notizia in occasione del Congresso Internazionale di Antropologia Preistorica di Bologna. Nel secolo scorso sono state condotte diverse campagne archeologiche (nel 1913 fu rinvenuta la famosa tomba della donna con il cane), mentre le ricerche dal 1960 al 1965 e nel 1970 sono state condotte da parte dell’Istituto di Antropologia e Paleontologia Umana dell’Università degli Studi di Pisa.

Le nuove indagini archeologiche, promosse dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici per l’Abruzzo, dal Comune di Corropoli e da Italico Onlus, sono state dirette dal Dott. Andrea Pessina, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Abruzzo. Esse si sono articolate in una  campagna di prospezioni e di indagini stratigrafiche all’interno dell’area archeologica, sita su un terrazzo fluviale posto sulla sinistra del torrente Vibrata (a 1 km dal casello autostradale Val Vibrata).

La durata, originariamente prevista in quattro settimane, si è protratta per il rinvenimento di una struttura di notevole interesse (la struttura 104) che ha restituito  numerose ceramiche dipinte riferibili alla fase antica della cultura di Ripoli. Sono state anche riconosciute tracce di una frequentazione neolitica più tarda sempre nell’ambito della cultura di Ripoli. I materiali archeologici recuperati sono abbondanti, costituiti da ceramiche dipinte nello stile classico di Ripoli, ceramiche d’impasto, strumenti in selce e in ossidiana. Da segnalare il rinvenimento di una statuetta.

I risultati più interessanti sono però costituiti dalla messa in luce di un’ampia paleo superficie riferibile alla fase antica del Mesolitico (8500 a .C.), che ha restituito industrie in selce scheggiata, manufatti in osso, resti di pasto dei primi gruppi di cacciatori-raccoglitori dell’Abruzzo che frequentarono il terrazzo prima dell’arrivo delle comunità neolitiche. Si tratta dei resti di un grande accampamento di cacciatori, che parrebbe ancora in ottimo stato di conservazione

La ripresa delle indagini archeologiche si pone l’obiettivo di far nascere un centro di riferimento e valorizzazione della “Cultura di Ripoli” in Italia e nel mondo, a beneficio di tutti e in particolare delle nuove generazioni. Accanto all’opportunità da cogliere, viene rilevato un forte bisogno di concordare un appropriato programma di valorizzazione, adeguato al patrimonio rappresentato dal sito archeologico, che in accordo con le istituzioni e il territorio, a partire dalla Provincia di Teramo e dalla Regione Abruzzo, diventi area di ricerca scientifica e formazione sul campo, allo stesso tempo aperta ad accogliere gli alunni delle scuole, i cittadini e i turisti, attraverso attività di archeologia sperimentale, l’organizzazione di convegni, mostre e altre iniziative educative e divulgative. Già, infatti, nel corso di questa estate, mentre gli archeologi erano al lavoro, si è registrato un forte interesse da parte del mondo della scuola, a cui è stata dedicata una visita guidata, cosicché come dai cittadini e dai turisti.

Oltre alle indubbie potenzialità che Ripoli offre sul fronte del collegamento al sistema formativo e scolastico, secondo Umberto D’Annuntiis, Sindaco del Comune Corropoli,  il respiro necessario per un nuovo discorso fondato sul turismo, lo può dare solo una strategia di  sviluppo e investimento che, in tempo di crisi, abbia il coraggio di rispondere ai problemi/opportunità della conservazione e della valorizzazione integrata dei beni culturali. A Ripoli è iniziato un percorso che intende contemporaneamente salvaguardare e al contempo valorizzare un patrimonio inestimabile, con una progettualità che sappia far crescere le capacità gestionali locali, dando garanzie agli organi di tutela dello Stato.

Italico Onlus – centro ricerca per fare, conservare e valorizzare l’Arte ha prestato volontariamente il proprio contributo sia affinché la ripresa degli scavi archeologici costituisca una occasione per gli studenti universitari, che hanno potuto integrare la  squadra impegnata negli scavi, che al fine di avviare un percorso idoneo a poter concretamente e validamente far avvicinare quante più persone possibile al sito di Ripoli e alla sua storia, così da diventare cittadini consapevoli e responsabili. Solo un rinnovato sentire verso questo bene culturale, appartenente a tutti indistintamente, potrà garantire un approccio serio e lungimirante, di quale Ripoli è degna.

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