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Ap – Il complotto Il governo Berlusconi, Fini e gli intrighi delle lobby di Marino Solfanelli

Chieti, 1 Dicembre ’10, Mercoledì, S. Procolo – Anno XXXI n. 451 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


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Ap – Il complotto

Il governo Berlusconi, Fini e gli intrighi delle lobby

di Marino Solfanelli

Il Presidente della Camera dei deputati, leader di partito Futuro & Libertà, Gianfranco Fini, sarà nei prossimi giorni all’Università di Chieti, ospite del Rettore dell’Ateneo “G. d’Annunzio”. Dopo gli incontri con i banchieri, gli ambienti accademici. Con la Magistratura contatti si presume ci siano già stato (come si è ipotizzato dopo il “fuorionda” con il Procuratore della Repubblica di Pescara), propedeutici al “pellegrinaggio” attraverso i “santuari” delle “lobby” italiane. In pratica, l’iter del progetto di disarcionamento del Presidente del Consiglio.

Sia chiaro un fatto: E’ errato ritenere che Fini abbia tradito alleati ed elettorato per una improvvisa “confusione mentale”. La sua azione politica è non già fine a se stessa, ma rispondente ad interessi internazionali, ch’ebbe la palese, sconcertante manifestazione con la sua visita in Israele, e la ancor più sconcertante abiura di quegli ideali cui aveva giurato d’essere fedele davanti alle spoglie mortali del suo mentore Giorgio Almirante.

La politica dell’autosufficienza, ovvero il “mercato organico” quale garanzia di indipendenza della Nazione – in una parola, l’Autarchia –, dottrina seguita dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Germania (e che cominciava a manifestarsi anche in alcuni Paese dell’America Latina), sottraeva il mercato europeo agli interessi economici anglo-americani. E fu la seconda guerra mondiale…

Qualcosa di simile, ovviamente considerando le diverse proporzioni, sta accadendo ai giorni nostri. La politica economica del Governo italiano, che persegue interessi nazionali – accordi con la Libia di Gheddadi e con la Russia di Putin – collude con gli interessi dell’alta finanza anglo-americana e delle lobby che la presiedono, le quali pretendono il dominio assoluto ed il controllo globale dell’economia. Ne consegue il progetto di capovolgimento dell’assetto politico italiano e, in assenza totale di una valida opposizione, si costruisce il ribaltone, attraverso il dissidio all’interno della stessa maggioranza, facendo leva sull’anello debole, ovvero la sconfinata vanità ed ambizione di uno dei massimi esponenti della coalizione di maggioranza, quello ritenuto capace di tutto pur di raggiungere un proprio tornaconto (politico) personale. Non scoppierà certamente la terza guerra mondiale, ma si promuove la caduta del governo Berlusconi.

Non si illuda Cavaliere di poter arginare l’azione antigovernativa in atto, e non pensi neppure di poter riuscire a tenere compatta la coalizione fedele a lui. Quando le lobby che dominano la politica internazionale (Gruppo Bilderberg, Club di Roma, Trilateral, ecc.) richiameranno all’ordine i loro uomini, saranno in tanti nel suo stesso partito a tagliare la corda…

La soluzione è una sola, la scrissi tempo fa: Il Cavaliere dia retta a Bossi, fiducia o no il 14 dicembre, non si lasci logorare e cerchi di andare subito alle elezioni. Il popolo italiano ha capito tutto e lo rieleggerà con larga messe di voti. Ed allora, sarà più difficile, se non impossibile, disfarsi di lui. Per riuscirci dovrebbero soltanto abbatterlo. Fisicamente!…

E non è detto che non ci proveranno…

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