Lettere

Giulianova. Le news di Annarita Petrino

Carissimi,


è online il n. 41 della rivista cristiana Voci dell’Anima, che potete trovare sul sito http://www.mooncity.it sezione Voci dell’Anima anno 2010 – 2011.


Di seguito l’editoriale:


in queste ultime settimane sono rimasta scioccata dalle enormi contraddizioni che si presentano ai miei occhi come tali, ma che certe sottili correnti di pensiero vorrebbero far passare come cose ovvie e normali. Peccato che questi sottili fili rossi, come intendono farci vedere alcune cose, agli occhi più acuti appaiono per quello che sono veramente: enormi catene, che imbavagliano la libertà di pensiero, di parola e di religione. Sì! Perché in questa modernissima civiltà che tanto vanta le più grandi libertà, in realtà non si è più liberi di dire quello che si pensa o di praticare la propria fede.

Prendiamo, ad esempio, la visita del Santo Padre Benedetto XVI in Spagna e, per la precisione a Barcellona. Non sto qui a dilungarmi sui motivi della visita, che sono stati ampiamente spiegati. Mi fermo, invece, sulla libertà che il Santo Padre ha di parlare e di muoversi nel mondo come chiunque. Se questa è una libertà accertata per lui, come per altri, perché un gruppo di persone si sente in dovere di protestare? E mi riferisco, qui, al gruppo di omosessuali, che con il “bacio collettivo” ha voluto protestare contro le posizioni del Vaticano sull’omosessualità. La domanda mi è sorta spontanea: quali posizioni esattamente? Si riferiscono per caso alla posizione contraria della Chiesa al matrimonio omosessuale e al suo sostegno alla famiglia naturale? Se guardassero meglio, scoprirebbero che queste posizioni non appartengono solo al Vaticano, ma anche ad altre confessioni religiose (per cominciare) e ad alcune istituzioni pubbliche. Non in tutti i paesi, infatti, è stato liberalizzato il matrimonio omosessuale. Ad essere contraria (prima di tutto) è la stessa natura, dal momento che è essa stessa la prima a negare a queste persone la possibilità di avere figli in modo “naturale”. Però se la prendono solo con il Vaticano, ed è tutto dire. La mia personale opinione, espressa che su facebook, dove si caldeggiava al Bacio Collettivo come giusta protesta, è stata questa: è triste rendersi conto che alcune di queste persone (perché sono certa che altre vivono la loro condizione con maggiore dignità) non hanno ancora capito che le posizioni cosiddette del Vaticano sono in realtà quelle della maggior parte dei laici, come vengono chiamati oggi. Ed è ancor più triste rendersi conto che stanno protestando contro Colui che, in realtà, li accetta davvero in tutto il loro essere. Si fa loro vicino come alla donna adultera, senza condanna ma con accoglienza e ammonimento. Invece stanno li a protestare stupidamente per avere tutto ciò che la natura per prima (ripeto) nega loro.
Da qui nasce la contraddizione. Nel momento stesso in cui qualcuno, sia esso il Santo Padre o un semplice laico si permette di dire la sua in aperto contrasto e dissenso con la cultura dominante, viene aggredito e tacciato di razzismo o altro. Peggio ancora se si tratta di posizioni che prevedono la libera professione della propria fede, in questo caso quella cattolica. E il mondo che fa davanti a queste contraddizioni?
Lascio in sospeso la domanda per illustrarne un’altra giunta di recente alla mia attenzione. Si tratta della condanna a morte di Asia Bibi, di cui potete leggere in fondo alla rivista, sia l’articolo di Antonio Socci, sia l’appello che sta girando per evitare che venga giustiziata. Qualcuno la associerà a Sakineh, ma mentre di quest’ultima hanno parlato tutti i media nazionali e internazionali e l’intero mondo si è sollevato, per evitare che venisse lapidata, di Asia Bibi ha parlato solo Antonio Socci e nessun media si è interessato a lei. Perché questa differenza? Eppure sono entrambi madri di famiglia condannate a morte. È presto detto. Perché Asia Bibi è una madre di famiglia cristiana che ha confessato la sua fede in Gesù Cristo, è stata incarcerata per questo in base alla legge sulla blasfemia e ora è stata condannata a morte.
Ecco la differenza… il mondo non si smuove per una cristiana condannata a morte, come non si muove o non interviene per tutti i cristiani massacrati nel mondo.
Due enormi contraddizioni che il mondo sta a guardare, annuendo compiaciuto, perché tutto è normale, non c’è niente di cui preoccuparsi…
C’è una sola parola che sale alle labbra: vergogna!
Svegliamoci, usciamo dal Paese delle Meraviglie e diamoci una mossa! Cominciamo a renderci conto che ci stanno imbavagliando e legando mani e piedi. E stiamo lì a guardare senza fare nulla.

Buona lettura

Ave Maria


Nel caso non foste interessati più a ricevere queste informazioni, inviate una mail in risposta a questa con scritto CANCELLAMI. Grazie

Annarita Petrino
www.mooncity.it

“Allora ho voluto far abitare la mia anima in Cielo, perché guardasse le cose della terra solo da lontano.”
Teresa di Lisieux
“Ti stimo collaboratrice di Dio stesso e sostegno delle membra vacillanti del suo ineffabile corpo”
Santa Chiara D’Assisi
image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.