Lettere

Giulianova (TE). Eugenio Finardi alla Festa dell’Annunziata, intervento di Marco Di Martino

Ha vinto la qualità.… ha vinto la musica d’autore! In un momento storico fatto di veline e talent show, tutti, e dico tutti ,gli impresari propongono spettacoli di cantanti “meteore” che sono apparsi per qualche ora in televisione. Il comitato festa dell’Annunziata invece va controtendenza è sceglie la qualità. Detto questo non resta da sperare che il talento,quello vero, venga premiato sul serio una volta che la carriera di questi ragazzi (se mai ci sarà) prenderà il volo. La musica d’autore, per capirsi, in Italia è quella cosa lì dei cantautori (soprattutto genovesi) cresciuti negli anni settanta: è musica colta, musica vissuta, vera: insomma, in essa c’è qualcosa di più… Un esponente classico della categoria “autori di musica d’autore” è Eugenio Finardi, un artista che ormai da qualche anno ha deciso di ampliare il suo orizzonte artistico evolvendosi dall’immaginario tipico del cantante impegnato o di quello di rock d’autore italiano, di cui, tra l’altro,  è stato per anni un illustre protagonista. Eugenio Finardi ha deciso di confrontarsi per la prima volta con la prospettiva del teatro-canzone. Un’esperienza questa che in maniera fluida e naturale è entrata nel sangue dell’artista e lo ha portato, di recente, al Palazzo delle Esposizioni di Roma a misurarsi con la scrittura di Paul Auster e la ri-lettura de La città di vetro in una prospettiva artistica ancora vicina e derivata dalla forma teatrale. Affascina la capacità di Finardi di far divertire, commuovere e pensare con le canzoni e la recitazione a commento del testo, riannodando i fili della sua lunga storia. Accompagnato dalla sua fidata band  composta da Max Carletti alla chitarra, Federico Ariano alla batteria, Paolo Gambino al pianoforte e Stefano Profeta al contrabbasso, l’artista alterna brani famosi ad altri meno noti, ma di certo non meno significativi: tra le tante ricordiamo Le ragazze di Osaka, Laura degli Specchi, Katia, Patrizia, Wil Coyote, Diesel, Exaterrestre, Dolce Italia ed altre ancora. Sono racconti di vita, di esperienze e riflessioni a cuore aperto. Da tempo la ricerca musicale e soprattutto vocale ha portato Eugenio Finardi a esplorare quelle zone di confine dove l’interpretazione fonde i linguaggi della musica – dal Blues alla Classica Contemporanea – con quelli della performance teatrale: ambiti in cui sviluppare i complessi temi dell’identità, della trascendenza e della ribellione, senza però mai dimenticare momenti di ilarità e riflessione autoironica. Non tutti sanno che Finardi, prima di firmare il suo primo contratto discografico con Battisti, studiava Teatro all’università di TUFTS a Boston. Questa svolta artistica  arriva al termine di un anno, il 2008, particolarmente fortunato e impegnativo per Finardi: al Premio Tenco gli fu assegnata la “Targa Tenco 2008” per il progetto su Vladimir Vysotsky con l’ensemble Sentieri Selvaggi – diretta da Carlo Boccadoro – e l’uscita del dvd  “SUONO” lo vide presente in molte trasmissioni televisive, da “Parla con me” con Serena Dandini a “Che tempo che fa” con Fabio Fazio, nella serata dedicata a Fabrizio De Andrè e dove si esibì in una straordinaria Verranno a chiederti del nostro amore con Nicola Piovani al pianoforte.

Domenica 05 settembre ore 21.30 festa S.S.Annunziata Giulianova Lido (Te)

Marco Di Martino

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