Consiglio Comunale 6 aprile 2010. “Ricorrenza del sisma del 6 aprile 2009 – Prevenzione antisismica”. Intervento del Sindaco Brucchi
Un anno fa la storia di questa regione cambiava. I ventisette secondi della scossa della notte del 6 aprile e le altre innumerevoli scosse susseguitesi per settimane, hanno investito il capoluogo, innanzitutto, devastandolo come sappiamo e lasciando dietro di sé lutto e dolore. Ma se L’Aquila è stato il luogo per eccellenza, anche simbolico, del terremoto, non va dimenticato che il sisma ha coinvolto l’intero l’Abruzzo, sia direttamente che indirettamente.
Si è trattato di una grande prova che ha chiamato ad un coinvolgimento immediato, concreto e senza limiti: uomini e istituzioni, singoli e aggregazioni, privati ed enti pubblici; tutti cooperanti, dapprima per portare i soccorsi e più avanti per la ricostruzione.
Ecco allora: se il primo ricordo, amaro e desolato, va alle 308 vittime del terremoto; se quindi consideriamo le incalcolabili conseguenze sul patrimonio monumentale, edilizio, storico, subito dopo apriamo il cuore alla speranza, tornando con la mente alla straordinaria manifestazione di solidarietà che hanno saputo dare tutti coloro che, liberamente e senza condizioni, sono accorsi nei luoghi devastati per scavare tra le macerie, per soccorrere i feriti, per confortare le persone colpite: dagli uomini della Protezione Civile ai Vigili del Fuoco, dalle Forze dell’Ordine ai Volontari, dal personale sanitario ai tecnici. Una significativa prova, forse l’unico squarcio di bellezza che s’è aperto nella devastazione dell’evento.
La città di Teramo ha subito anch’essa conseguenze pesanti dalle scosse telluriche. Il Presidente del Consiglio ha ricordato le vittime, le giovanissime vittime “teramane” del sisma. La ragione ci chiederebbe di fermarci lì, ma dobbiamo andare avanti e presentare anche la fotografia dei danni inferti dalle scosse agli edifici. Molti di questi appartenenti a privati ma altri pubblici. Gli immobili principali, di proprietà dell’Ente, che risultano essere danneggiati dal sisma sono:
– La sede storica della Sala Consiliare in Piazza Orsini;
– L’edificio sede del Giudice di Pace;
– Il Liceo Musicale G. Braga
– Il Museo civico in Via Delfico;
– Diverse scuole
Sono già iniziati i lavori per la Sala Consiliare, e sono in fase di programmazione i restanti edifici.
Girando per le vie della città, non è infrequente imbattersi in edifici che ancora presentano le ferite del terremoto di un anno fa, evidente testimonianza della durezza dell’evento e della necessità di rispondere ad esso in due modi: con il ripristino inevitabile delle condizioni degli immobili da un lato e con l’insorgere di una nuova modalità di costruzione, informata innanzitutto al criterio della prevenzione e quindi alla imprescindibilità dell’applicazione di regole, norme e modalità antisismiche.
Nel primo dei due casi il Comune ha dovuto rispondere sin dall’immediato. Voglio qui ricordare che la prima reazione al sisma, in quelle ore ancora avvolte dal buio, fu l’attivazione di un canale di comunicazione immediato tramite il sito internet dell’ente; con aggiornamenti costanti e con informazioni in tempo reale, si pensò di rendere intanto un servizio di questa natura, per aiutare nella consapevolezza delle dimensioni e per scongiurare – per quanto possibile – panico e reazioni sconsiderate.
Ma immediatamente, si mise in moto la macchina della ricostruzione, articolata nella reazione all’evento e nella riparazione dei danni. Una macchina complessa, il cui cuore è stato l’Ufficio Tecnico comunale, che si è mossa in perfetta sintonia con chi ha gestito l’intera operazione dall’Aquila e che ha risposto – e sta ancora rispondendo – ad esigenze svariate, molteplici, complesse.
Intendo qui presentare sinteticamente quanto condotto dall’Ufficio in questo anno.
- Attività di interventi immediati a tutela della pubblica e privata incolumità (eempio: messa in sicurezza di campanili delle Chiesa della Madonna del Carmine e di San Domenico, in collaborazione con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco;ordinanze di sgombero e chiusura strade per pericoli di crollo,chiusura scuole ecc.)
- Gestione ed applicazione del Piano Comunale di Protezione Civile , anche per l’immediato ricovero dei cittadini soggetti a ordinanze di sgombero, e per la gestione dell’emergenza idrogeologica successiva di alcuni giorni al sisma
- Attività di verifica degli edifici pubblici e privati sul territorio comunale, in un primo momento autonome e successivamente con il Comando VV.F. e con il Centro Operativo Misto (C.O.M.) organizzato dalla Protezione Civile con sede a Montorio
- Attività di istruttoria pratiche per ammissione ai rimborsi, come da Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri e successivamente del Commissario:
alla data odierna risultano censite 81 domande per edifici “A”, 146 “B”, 38 “C” e 11 “E” (il termine per le E non è ancora scaduto), per un totale RICHIESTO pari a circa 13.000.000,00 di Euro. L’istruttoria per le pratiche è svolta, come da ordinanze varie, in stretta sinergia con il circuito FINTECNA – RELuis – Cineas che gestisce le pratiche di ammissione ai rimborsi anche dei Comuni all’interno del Cratere.
- Attività per interventi sul patrimonio comunale danneggiato, che vanno dalla verifica a tappeto sul patrimonio edilizio scolastico e pubblico di proprietà dell’Ente, alla programmazione degli interventi.
Tutto è ancora in corso. Il terremoto continua a far ascoltare la sua eco, nelle conseguenze che ha prodotto. Ma l’insegnamento che dobbiamo trarre è ormai chiaro: la prevenzione, la costruzione secondo criteri antisismici non può essere lasciata alla volontà dei singoli, non può essere demandata alla correttezza degli operatori del settore, non può essere un mero principio. E’ la ragione per la quale ci riuniamo in questa seduta straordinaria, oltre alla doverosa commemorazione.
E’necessario attivare i meccanismi che garantiscano il rispetto delle regole, anzi è necessario probabilmente ridisegnare regole più ferree nel settore, innanzitutto per ciò che riguarda gli appalti pubblici ma anche – e non da meno -. per i privati. Questa è la risposta che dobbiamo dare alle vittime del terremoto, ai loro familiari, a noi stessi.
Il Comune di Teramo farà la sua parte, nelle modalità e con le prerogative che la Legge ad esso assegna. Saremo vigili ed attenti, perché davvero questo è il terreno sul quale costruire il futuro.
Maurizio Brucchi
Sindaco di Teramo