Eutanasia di un capoluogo un film di Claudio Romano
La peste,le carestie,le guerre ed i cataclismi. Cos’è l’uomo di fronte alla potenza della natura? Gli occhi,di tutti i tempi,assistono,impotenti, alla ferocia del caso. Le moire decidono l’ordine delle cose e recidono i fili; morte,sangue,lacerazioni. nell’apocalisse della vendetta,entra la mano dell’operatore e scava ,con le immagini,tra le macerie della memoria umana e storica. In un climax ascendente,come la furia delle erinnidi,la natura distrugge ciò che le menti umane,hanno concepito e si riappropria del suo. L’occhio della natura stabilisce il predominio e sputa cadaveri laceri e scalzi. L’arte si fa maceria,l’architettura,detrito;l’incuria,colpa. Dove l’uomo non trova equilibrio,un forza soprannaturale,lo ristabilisce,lasciandogli il conto da pagare. il regista è spettatore e ripetitore della realtà. Non ha copione,ma riporta eventi. Questo è “eutanasia di un capoluogo”,un icastico e atroce,ritratto di una lotta,atavica ,tra il disordine umano e l’ordine cosmico. un documento fedele di una realtà contemporanea e noi, gli unici spettatori,consapevoli di errori umani e fatali.
Dott.ssa Betty L’innocente