Giulianova. Il Sottotenente Fernando Leone morto in Slovenia

di Walter De Berardinis*

Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero.

(Proverbio giapponese)

Fernando Giuseppe Pasquale Giulio Raffaele Leone, il Sottotenente morto a Grazigna (Quota 126)
Nasce a Giulianova il 22 novembre 1889, alle ore 11,15, nella casa posta in Via per Mosciano, al civico 1, dal 33enne Luigi, maestro di musica e Anna Algeste, benestante. Il giorno successivo sarà l’Assessore Battista De Luca a registrare il bambino alla presenza dei testimoni: il 52enne Gaetano Mastrocola e il 44enne Raffaele Del Nunzio, entrambi proprietari.
Il 27 marzo 1911, alla prima visita di leva nel distretto militare di Teramo, viene rinviato per deficienza toracica e cardiopalma e il 20 maggio, di nuovo richiamato a Teramo, sarà riformato per Oligoemia e cardiopalma, come da comunicazione dell’ospedale militare di Chieti. All’indomani dello scoppio della 1° guerra mondiale, sarà di nuovo richiamato il 16 marzo 1916 e giudicato idoneo con le seguenti caratteristiche: alto 1,65 e torace 0,88, capelli neri e ondulati, naso aquilino e mento regolare, occhi castani e colorito roseo, segni particolari: nei sul viso.

Fernando Leone nella foto ufficiale degli Eroi Caduti per la Patria di Giulianova

Il 29 aprile viene chiamato alle armi e il 16 maggio inquadrato nel 2° Reggimento Artiglieria pesante campale “Vicenza”. Il 1 ottobre, dopo sua richiesta, entra nella scuola militare di Caserta e l’11 marzo 1917 diventa Aspirante ufficiale di Complemento nel deposito reggimento fanteria Bologna. Il 18 marzo viene inviato al fronte e il 25 marzo inquadrato nel 119° reggimento fanteria – Brigata Emilia – 10° compagnia, sul settore Valerisce, a est della città di Gorizia. Il 15 maggio, durante la 10° battaglia dell’Isonzo, il suo reggimento si trova a Castagnavizza – casa diruta e il 16 maggio conquista “quota 126”; durante la battaglia il giovane Fernando Leone, alle ore 10,30, all’età di 27anni, perderà la vita colpito alla fronte da una scheggia di granata, a nord di Grazigna o/e Grassigna (Grčna in sloveno), oggi località della Slovenia (moriranno 30 ufficiali e 850 soldati). Sarà il Tenente Gaetano Guizzardi, responsabile del registro dello stato civile, a trascrivere la morte del giovane ufficiale e controfirmato dai testimoni: i soldati Vittorio Calore, Giuseppe Venturini e Gino Lei (tutti illetterati, firmeranno cin la croce), il Caporale Eugenio Noseva e il Comandante, il Tenente Colonnello Virginio Pizio. La comunicazione dell’avventa morte arriverà a Giulianova l’11 luglio 1917.

Fernando Leone

Il ricordo
La nobildonna, Contessa Isabella Acquaviva d’Aragona, sulla rivista “il Ponte di Pisa”, nell’edizione sabato-domenica 22-23 settembre 1917, ricorderà il giovane Fernando per via dell’antica e solida amicizia che legava la famiglia Leone e gli Acquaviva d’Aragona (articolo ritrovato e donato dallo storico Sandro Galantini al pronipote Alessandro Venieri).
Il 9 gennaio 1918 fu Laureato ad honorem in Giurisprudenza, quale iscritto al IV anno di corso 1915/1916 a Bologna (fascicolo 7064), proveniente dall’Università di Roma 1912/13 I anno. Il 29 agosto 1919, con il bollettino ufficiale del Regno d’Italia del 1919 paragrafo 5057, arrivò anche la nomina a Sottotenente di complemento nell’arma di fanteria con anzianità dal 20 maggio 1917. il suo nome fu inserito nell’Albo d’Oro dei caduti “Abruzzo e Molise, Volume II, pagina 426 e numero caduto 24; sulla foto stampata del gruppo ” Eroi Caduti per la Patria”. Anche il giornalista Francesco Manocchia scrisse il suo nome nel libro “I Salmi della patria” e poi ristampato e aggiornato in “Quando C’Era la Guerra” con l’Artemia editrice. Il suo nome è presente anche sulla lapide posta sul lato est del Duomo di San Flaviano a Giulianova e nel saggio “Su due fronti, Giulianova e i giuliesi durante la Grande Guerra” di Sandro Galantini nella rivista “Aprutium”. Anche la Provincia di Teramo, sul sito www.lagrandeguerra.provincia.teramo.it, a cura di

Dimitri Bosi

, ricorda Fernando Leone. Dal 1938, anno della costruzione del Sacrario dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale, le sue spoglie riposano a Oslavia, frazione di Gorizia. Custodisce i resti di 57.741 soldati (36.000 ignoti), quasi tutti italiani e 540 austriaci.

FERNANDO LEONE

I tragici fatti che colpirono il Reggimento, sono ben argomentati nel libro “Dall’Isonzo al Grappa: i caduti bresciani nella Brigata “Emilia”- 119° E 120° REGGIMENTO FANTERIA, di Stefano Aluisini, Ezio Avaldi e Ruggero Dal Molin, Edizioni Arti – Brescia, 2017.
Recentemente, Fernando Leone, è stato ricordato ne libro di Pierluigi Roesler Franz ed Enrico Serventi Longhi dal titolo “Martiri di Carta – i giornalisti caduti nella Grande Guerra”, edito da Gaspari, nel 2018.
Un particolare ringraziamento va a

Alessandro Venieri

,

Roberto Venieri

,

Carlo Di Marco

e

Sandro Galantini

per aver custodito documenti e foto del giovane ufficiale. Spero, in futuro prossimo, di dedicare una targa agli ufficiali giuliesi morti nella 1° Guerra Mondiale. #unitiperlapatria #primaguerramondiale

Articolo ritrovato e donato da Sandro Galantini al pronipote Alessandro Venieri

Albo d’Oro

Il Sacrario di Oslavia – Gorizia

 

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

Sabatino Acquarola

 

 

© Walter De Berardinis*

ricercatore sui caduti giuliesi nella Grande Guerra

walterdeberardinis@gmail.com




Giulianova. Lutto: scompare il dott. Pasquale Tarquini.

Montesilvano. E’ scomparso questa mattina all’alba, all’età di 47 anni, il dott. Pasquale Tarquini, marito della giuliese Margherita Di Marco della Compagnia teatrale dei Merli Bianchi di Giulianova e genero del docente universitario, Prof. Carlo Di Marco. I funerali si terranno domani, domenica 28 settembre a Montesilvano alle ore 16,00, presso la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Villa Carmine), muovendo dalla abitazione dell’estinto alle 15,30. Per volere della famiglia si prega di non inviare fiori. La redazione si stringe con tanto affetto alla moglie Margherita, alla mamma Tina, alla sorella Alessandra, al suocero Carlo e al cognato Luigi. Hanno dimostrato affetto e vicinanza alle famiglie Tarquini-Di Marco, attraverso un manifesto, anche l’Associazione culturale DEMOS di Teramo, di cui il Prof. Carlo Di Marco ricopre l’incarico di Presidente.

 

Giulianovanews.it

Il dott. Pasquale Tarquini
Il dott. Pasquale Tarquini

 

 

L’ultima fotografia di Pasquale

Di Walter De Berardinis

 

Giulianova, 27 settembre 2014. Che strano destino la vita, ti ho conosciuto tramite Margherita in una delle tante serate passate a parlare di teatro e collaborazioni con l’altra amica di sempre, Luisa. Io e te accomunati dalla passione per la fotografia, tanto da essere stato immortalato da te nelle pose più strane mentre partecipavo alle lezioni di Margherita. Tutto mi pare anormale. Io, sinceramente, non ho mai accettato la tua situazione sanitaria che ti era capitata alla fine del 2013. Ma ho scoperto, come del resto tu ti eri accorto, che avevi una donna vicino con una grossa voglia di vivere con te e con tutte le persone che ti volevano bene. Sono stato continuamente aggiornato da Margherita della tua condizione che, in base alle terapie, pareva volgere al meglio. Così non è stato, questa mattina sono stato avvisato da un sms di Luisa dove annunciava la tua partenza per un mondo migliore di questo, dove sono sicuro scatterai le migliori fotografie e guarderai i tuoi cari ancora impegnati nel duro compito di sopravvivere su questa terra che certe volte pare non appartenerci. La tua bellissima foto dei panni stessi tra le calli di Venezia che campeggia sul tuo profilo facebook sembra come il tuo testamento filosofico. C’è tutto. In primis i colori, poi il disagio di chi deve mostrare al mondo intero le cose più personali che indossa, la solidarietà con il dirimpettaio che deve condividere le tue stesse esigenze, l’ingorgo dei fili e dei panni messi alla rinfusa come questo terribile III millennio in cui sembra che siamo arrivati alla battaglia finale con lo scontro tra due civiltà. Che storia meravigliosa la vita. La tua vita costellata dal recente matrimonio e nello stesso tempo colpito dal destino crudele che ti ha cercato di portarti via dalle persone che amavi. Le stesse persone, in primis la tua Margherita, che si sono poi prodigate per farti risollevare e combattere un destino per te già scritto. Non per Margherita, combattiva quanto mai al tuo fianco, testarda tanto da sfidare le più elementari regole della scienza, una moderna eroina che molti uomini ti invidiano. Vi ho ammirato perché avete combattuto una guerra che per molti è sembrata strana, quasi fuori dall’ordinario, come se stavate combattendo contro i mulini a vento. Sono sicuro che già stai scattando la migliore foto della tua vita, la tua e quella di Margherita, immersi nel miglior blu che il cielo possa darvi in un futuro prossimo, migliore di quello in cui adesso stiamo vivendo. Ci vediamo al prossimo scatto.

 

Walter De Berardinis