Giulianova. Romolo Trifoni, il Sottotenente morto sul Monte Roccolo (Altipiano di Asiago)

Romolo Sabatino Davide Trifoni, il Sottotenente giuliese morto sul Monte Roccolo.

La famiglia di Giustino Trifoni

 

Nasce il 27 luglio 1895, alle ore 17,30, nella casa posta in Via Provinciale, dal 32enne Giustino Trifoni, proprietario e Adelina Iannetti; il 30 luglio viene registrato all’anagrafe dall’Assessore Apollo Caravelli e dai due testimoni: il 43enne, Emidio Paolone e il 43enne, Tiberio Orsini, entrambi proprietari.
Il 7 gennaio 1915 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo e il 12 gennaio viene ammesso alla richiesta di ritardare la partenza. Già residente a Roma con la famiglia, il 1 giugno, all’indomani dello scoppio della 1° Guerra Mondiale, viene chiamato alle armi e il 2 giugno viene inquadrato nell’81° Reggimento Fanteria – Brigata “Torino”, mentre il 7 luglio viene destinato al 60° Reggimento Fanteria – Brigata “Calabria”.

Foto Walter De Berardinis per giulianovanews.it

L’11 settembre viene ammesso al 2° corso accelerato per Ufficiale di Complemento nella scuola Militare di Modena e il 12 novembre viene nominato Sottotenente per l’arma di Fanteria, destinato al 41° Reggimento Fanteria – Brigata “Modena”. Il 22 novembre arriva in prima linea, partecipando alla 4° Battaglia dell’Isonzo (10 novembre / 5 dicembre) a quota 1.360 – Mrzli. Il 1916 rimane relativamente tranquillo (il 16 maggio Trifoni farà il giuramento alla bandiera a Sleme) nei settori di competenza: Sleme, Monte Vodil e Dolje, tranne a giugno quando inizia la “Strafexpedition” degli austriaci in Val Canaglia. Nonostante l’avanzata del nemico, la Modena, riesce verso la metà del mese ad arginare l’offensiva. Il 27 giugno viene destinato all’87° Reggimento Fanteria – Brigata “Friuli”, rimanendo in linea, saranno i suoi ultimi tre giorni di vita.
La morte.
Dislocati in Val Frenzela, nell’altipiano di Asiago, attaccano e difendono: Monte Catz, Monte Mosciagh, Monte Zebio e Monte Roccolo. Il 30 giugno, sul Monte Roccolo (altra fonte Monte Mosciagh), Romolo Trifoni dava la carica ai suoi uomini per attaccare una posizione nemica, ma una pallottola gli penetrava l’addome, facendolo stramazzare a terra. Aveva solo 20 anni. Successivamente, recuperato il corpo, verrà sepolto in località “Case Leushe” (altipiano di Asiago). Sarà il Sottotenente medico Guido Rossetti (originario di Chieti), a trascrivere l’atto di morte nel registro dello stato civile del Reggimento alla presenza dei testimoni: il Capitano Medico, Giovanni Piccinini; il portaferiti, Lupo Di Blasio; il fante, Domenico Muco e il Comandante del Reggimento, il Colonnello Ettore Buzio (dopo la guerra sarà nominato Generale di Divisione di Fanteria). A Giulianova, Il 10 ottobre 1916, arriverà la notizia ufficiale della morte del giovane giuliese.
Il suo nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano, nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria” e sugli alberi dell’ingresso al cimitero comunale, Viale delle Rimembranze.
3 le medaglie alla memoria del fante giuliese: guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con un solo anno di guerra 1915/1916; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918. Anche se il suo ruolino militare risulta incompleto.
Il suo nome compare anche nel Lapidario ai caduti dell’Accademia Militare di Modena – cortile del Palazzo Ducale di Modena.

 

La famiglia di Giustino Trifoni

 

Segnalo queste due note importanti su Trifoni:

1) “Nell’estate del 1935 compare un singolare numero unico edito dal Nucleo Universitario Fascista “Romolo Trifoni” di Giulianova: “Il Goliardo”. Diretto da Ivanhoe Zechini e stampato dalle Arti Grafiche Braga, “Il Goliardo” raccoglie un gruppo di studenti «cresciuti nell’atmosfera ideale della Rivoluzione» posseduti da una «giovinezza allegra, non deviata mai dalla serietà, e il senso del dovere spinto all’estremo sacrificio», come si legge nell’articolo di presentazione dal non casuale titolo Clima ardente” (Sandro Galantini in “La stampa periodica a Giulianova dall’età giolittiana al Ventennio”, saggio storico pubblicato sulla rivista storica “Madonna dello Splendore” n° 20 del 22 Aprile 2001)

2) Secondo il racconto del compianto Domenico Trifoni, pubblicato nel libro “Dieci favole vere” edito nel 2007, con prefazione dello storico Sandro Galantini e la postfazione di Padre Serafino Colangeli, Trifoni partecipò al soccorso e recupero dei terremotati di Avezzano (purtroppo, nell’Archivio di Stato di Teramo e nell’Archivio nazionale di Roma, dove sono depositati i fogli matricolari degli ufficiali, non ho trovato traccia). Sempre nel libro, vengono citati i funerali nel Duomo di San Flaviano dopo aver recuperato la salma ad Asiago (nell’archivio parrocchiale del Duomo non c’è traccia della funzione religiosa).

Romolo Trifoni
Romolo Trifoni

RINGRAZIO LA FAMIGLIA TRIFONI PER AVERMI CONCESSO L’USO DELLE FOTO DELL’UFFICIALE DI FANTERIA.
Il legame della mia famiglia “De Berardinis” con i “Trifoni” risale al 1924, quando arrivammo in Contrada Campocelletti di Colleranesco. Inoltre, ricordo bene, l’amicizia fraterna tra mio padre Carlo e Don Romolo Trifoni (altro Romolo).



Giulianova. M5S: Romolo Trifoni, un galantuomo.

Il Movimento 5 Stelle Giulianova esprime la propria vicinanza al
consigliere Margherita Trifoni, dopo il vile attacco da parte di
Mastromauro alla memoria del padre Romolo Trifoni, forse il sindaco più
amato della storia della nostra città, scomparso pochi anni fa.trifoni romolo
Lunedì sera il consiglio comunale è stato teatro di uno degli attacchi
di livello più basso che si siano mai ricordati nel consesso civico, da
parte di Mastromauro che conferma di essere il peggiore primo cittadino
della storia della nostra città, a un galantuomo come Romolo Trifoni.
Per noi questa non è politica. Spesso abbiamo stigmatizzato la uscite
scomposte del primo cittadino, ma questa volta si è passato ogni limite.
Polemiche del genere non sono tollerabili e un sindaco non dovrebbe
nemmeno lontanamente rendersi protagonista di simili episodi.
Lo stesso consiglio ha visto l’astensione di una parte del PD
sull’assestamento di bilancio e lo scioglimento della seduta per
mancanza di numero legale. Mastromauro è al capolinea dal proprio
mandato, probabilmente al capolinea della propria carriera politica.
La luminosa figura di Romolo Trifoni verrà a lungo ricordata. La
parentesi Mastromauro resterà nella memoria come un periodo buio per la
nostra città.

Movimento 5 Stelle – Giulianova




Giulianova. Lutto: è scomparso Romolo Trifoni, Sindaco emerito di Giulianova (1968-1976)

Giulianova. E’ scomparso all’età di 84 anni Romolo Trifoni (conosciuto anche con l’appellativo di Don Romolo, da sempre impegnato in politica tra le fila del PSI-Partito Socialista Italiano e Sindaco emerito di Giulianova dal 13 luglio 1968 al 2 febbraio 1976, sostituendo il dimissionario Pietro De Dominicis). Dopo una lunga malattia si è spento presso l’Ospedale Civile “Maria Santissima dello Splendore” di Giulianova.

Romolo Trifoni 1930-2014
Romolo Trifoni 1930-2014

L’ultima sua uscita pubblica fu per la battaglia contro la vendita della farmacia comunale di cui pubblichiamo il link della sua lettera aperta http://www.giulianovanews.it/2011/10/giulianova-trifoni-lettera-aperta-ai-cittadini-ed-alle-forze-politiche-giuliesi/ ed altri sui interventi http://www.giulianovanews.it/page/1/?s=Romolo+Trifoni+

I funerali si svolgeranno nella Chiesa parrocchiale di Colleranesco, lunedì 22 settembre, alle ore 15,00. Per volere della famiglia si prega di devolvere eventuali offerte alla Piccola Opera Charitas di Giulianova. Lascia la moglie, Maria Flaiani e le figlie, Margherita, Cristina e Alessia. Alla famiglia, alla sorella Maria Teresa i generi Francesco, Luca e Carlo,  giungano le più sentite condoglianze da parte della nostra redazione per la perdita di un grande galantuomo della politica giuliese e di una personalità dalle indubbie qualità morali.

Si sono uniti al lutto, attraverso dei manifesti, il Sindaco e l’amministrazione comunale; l’Associazione di cultura Politica “il Cittadino Governanate” ; il Movimento 5 stelle di Giulianova e il Consigliere Regionale Riccardo Mercante.

 

 

Nota del direttore

 

Dopo la recente scomparsa del fratello, l’Ing. Domenico Trifoni,  http://www.giulianovanews.it/2014/08/giulianova-e-scomparso-ling-domenico-trifoni-esempio-per-le-nuove-generazioni/

la famiglia perde anche “Don Romolo”, come affettuosamente e in modo signorile mio padre Carlo, gli amici e i compagni di partito lo chiamavano quotidianamente. Il legame con la famiglia Trifoni risale al 1924, quando il mio bisnonno Gaetano, acquisto da Sofia Ricci Trifoni una parte dei terreni con annesso casolare che poi sarebbe diventato la casa natale di mio padre e dei suoi fratelli. Oltre all’infanzia trascorsa insieme, anche nella vita adulta i due si incontrarono per battaglie e ideali comuni. Infatti, fu l’amico e compagno comune, il maestro Amedeo Grue a “raccogliere” e iscrivere il giovane Carlo De Berardinis tra le file del P.S.I. (Partito Socialista Italiano), dove ritrovava l’altro fedele amico Romolo Trifoni.

 

© giulianovanews.it

Romolo Trifoni con altri esponenti giuliesi del PSI e PCI
Romolo Trifoni con altri esponenti giuliesi del PSI e PCI

Manifesto
Manifesto

Romolo Trifoni
Romolo Trifoni

 




Giulianova. E’ morto Pasquale Mattiucci, antifascista, partigiano ed ex consigliere comunale con il Sindaco Romolo Trifoni. Un socialista ante litteram

Si è spento serenamente nella sua abitazione di Giulianova, a 92 anni, Pasquale Mattiucci. Personaggio conosciutissimo e molto apprezzato in città, Pasquale Mattiucci, nato il 2 ottobre 1921, si era formato nella Scuola Industriale di Giulianova. Poco più che ventenne, era stato protagonista, durante l’occupazione tedesca, di un’ azione da cosiddetto “partigiano individuale”: aveva infatti sottratto ai tedeschi, unitamente a Dante D’Annunzio, Finuccio Giordani ed altri, un camion militare. Fu parte attiva nella Resistenza essendo documentata la sua militanza nella formazione partigiana “Giuliese Garibaldi” posta sotto il comando dell’avvocato Riccardo Cerulli e che operò prevalentemente nella zona di Colleranesco con il capobanda Donato Falà.

pasquale mattiucci

Combattivo militante socialista, Pasquale Mattiucci, tornato a Giulianova dopo un brevissimo periodo di docenza nelle scuole superiori del Veronese, ebbe un ruolo rilevante nelle vicende politiche della sua città: ricoprì infatti la carica di consigliere per il PSI durante il sindacato di Romolo Trifoni e fu anche membro della Commissione Urbanistica del Comune. Ne piangono la scomparsa i nipoti Giuseppe e Francesco con le rispettive mogli Annarita e Luigina, e i bisnipoti Andrea, Alessandro ed Alessandra Mattiucci, e Patrizia e Sandro Galantini. I funerali si terranno domani, martedì 13 maggio, alle ore 10 nella chiesa di S. Giuseppe a Colleranesco.

La redazione si unisce al lutto che ha colpito la famiglia Mattiucci e al collega Sandro Galantini per la scomparsa di una grande personalità giuliese. Anche il nostro direttore, Walter De Berardinis, rinnova le condoglianze al collega Sandro, nel ricordo dell’antica amicizia che c’era con suo padre Carlo, amico e collega di tante battaglie politiche e sindacali per la nostra Giulianova.

La redazione de giulianovanews.it




Giulianova. Lutto: il Sindaco Jwan Costantini e  l’ Amministrazione comunale porgono le più sentite condoglianze alla famiglia Trifoni per la scomparsa della signora Maria Rita Flaiani.

 

 

Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amministrazione comunale si stringono alla famiglia Trifoni e partecipano al dolore per la scomparsa della signora Maria Rita Flaiani, moglie dell’ex Sindaco Romolo Trifoni e mamma di Margherita Trifoni, già assessore e consigliere comunale nelle trascorse giunte di centro sinistra. Il Primo cittadino, assessori e consiglieri, abbracciano con affetto le figlie, i generi ed i nipoti, porgendo le più sentite condoglianze.




Il CAST e L’I.N.G.O.R.T.P., con il patrocinio del Comune di Giulianova, organizzano un evento per ricordare il pilota automobilistico giuliese, Vincenzo Trifoni.

 

Vincenzo Trifoni

Vincenzo Trifoni

Vincenzo Trifoni

Attraverso la presentazione del libro: “Il Libico – Vincenzo Trifoni – l’Avventura coloniale e automobilistica del pilota che amava Giulianova”, del giornalista Paolo Martocchia, verrà ricordata la storia di un giuliese dimenticato dalla storiografia sportiva italiana.

L’evento, nel rispetto delle normative anti covid, si svolgerà sulla Terrazza Kursaal, mercoledì 29 luglio 2020, alle ore 21.00, con ingresso libero.

La serata, moderata dal giornalista e curatore dell’appendice del libro, Walter De Berardinis, vedrà la presenza di due volti noti dello sport motoristico internazionale: Gabriele Tarquini, Campione del mondo e Gianfranco Mazzoni, giornalista di Rai Sport. I saluti istituzionali saranno affidati al Sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, agli Assessori alla Cultura, al  Turismo e alle Manifestazioni Giampiero Di Candido e Marco Di Carlo e al Presidente del CAST – Club Automoto Storiche Teramo Carmine Cellinese. Poi sarà la volta dello giornalista e saggista originario di Parma, Paolo Martocchia, che illustrerà i contenuti del libro attraverso la proiezione fotografica del materiale storico raccolto in diversi archivi storici nazionali ed internazionali. Le conclusioni della serata saranno affidati alla famiglia Trifoni con la presenza dell’ultima figlia del pilota giuliese, Elena e del nipote, Vincenzo Manini. La serata sarà allietata dal trio musicale “Redpoint Connection” composto da: Daniele Ferretti, Abramo Riti e Domingo Bidetta.

L’evento, con il patrocinio del Comune di Giulianova, è inserito nel programma estivo di “Giulia Eventi 2020”, e vede la collaborazione istituzionale anche dell’Archivio di Stato di Teramo e dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.

Negli anni ’30 del secolo scorso Vincenzo Trifoni primeggiava sul fronte dell’automobilismo sportivo. Divenne di fatto un driver dalle eccellenti potenzialità dopo aver trionfato nella corsa di Regolarità Tunisi – Tripoli del 1928, piazzandosi alle spalle di personaggi storici come Giovanni Lurani Cernuschi e Lelio Quarantotti nelle successive due edizioni, soltanto per «banali errori d’orologio». Trifoni vinse sia su Lancia sia su Alfa Romeo, alla guida dei principali modelli dell’epoca, e nel 1930, tornato in Abruzzo, sigillò con una storica vittoria la prima edizione della corsa in salita “Teramo – Civitella del Tronto”. Perse solo il confronto con il Marchese De Sterlich, nella sua ultima corsa a Castel di Lama, dove competevano anche Tadini e Caniato, i soci di Enzo Ferrari della “Scuderia Ferrari” che pilotavano Alfa Romeo.

Il volume riscopre un grande personaggio dell’Abruzzo e della disciplina sportiva automobilistica e presenta in allegato i dati e le ricerche sui Caduti di Giulianova nella Seconda Guerra Mondiale, a 75 anni dall’anniversario. Lo studio archivistico è curato dal giornalista e ricercatore dei Caduti giuliesi nei due conflitti mondiali Walter De Berardinis, che ha ulteriormente tratteggiato il vissuto della famiglia Trifoni con un profilo sul fratello Romolo, Tenente di Fanteria deceduto nella Grande Guerra.

Grazie al lavoro di ricerca storica del giornalista Paolo Martocchia e alla passione del curatore Walter De Berardinis, ripercorreremo la storia e le imprese di un grande uomo di sport per lungo tempo dimenticato dalla storiografia sportiva italiana – dichiara il Sindaco Jwan Costantiniun appuntamento imperdibile, non solo per gli appassionati di automobilismo ma per tutti i giuliesi. Un’occasione importante per restituire alla città la memoria di un giuliese illustre”.

 




Presentazione del Volume Vincenzo Trifoni, il pilota giuliese che dominava in Libia – Mercoledì 29 Luglio – ore 21,00 presso la Terrazza Kursaal di Giulianova

Vincenzo Trifoni, il pilota giuliese che dominava in Libia

Vincenzo Trifoni, Il Libico

Lo sviluppo e la diffusione del filone sportivo e culturale che Aci Teramo ha da tempo intrapreso, matura oggi un risultato importante con la riscoperta di un pilota dimenticato, che pure vinse tanto, in Libia come in Italia. ACI Teramo, dal 1924 protesa alla conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio storico, culturale e sportivo della regione «forte e gentile», saluta con profondo compiacimento la pubblicazione del volume VINCENZO TRIFONI, “Il Libico”. L’avventura coloniale e automobilistica del pilota che amava Giulianova, curato con la consueta passione dal giornalista e saggista Paolo Martocchia, edito da Hatria edizioni.

Negli anni ’30 del secolo scorso Trifoni primeggiava sul fronte dell’automobilismo sportivo: divenne di fatto un driver dalle eccellenti potenzialità dopo aver trionfato nella corsa di Regolarità Tunisi – Tripoli del 1928, piazzandosi alle spalle di personaggi storici come Giovanni Lurani Cernuschi e Lelio Quarantotti nelle successive due edizioni, soltanto per «banali errori d’orologio». Trifoni vinse sia su Lancia sia su Alfa Romeo, alla guida dei principali modelli dell’epoca, e nel 1930, tornato in Abruzzo, sigillò con una storica vittoria la prima edizione della corsa in salita «Teramo – Civitella del Tronto»: perse solo il confronto con il Marchese De Sterlich, nella sua ultima corsa a Castel di Lama, dove competevano anche Tadini e Caniato, i soci di Enzo Ferrari della “Scuderia Ferrari” che pilotavano Alfa Romeo.  Il presidente dell’Aci Carmine Cellinese, ricordando la valenza storico-sociale dell’iniziativa editoriale, ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’Identità e della Memoria collettiva: «Il conterraneo Trifoni, “Il Libico”, ci offre la testimonianza storica di come quell’Abruzzo ancora arretrato sapesse farsi valere anche in Tripolitania, vincendo una delle corse più dure che la storia dell’automobilismo sportivo ricordi. E’ così, come Gabriele D’annunzio, il Marchese De Sterlich, Lulù Spinozzi e tanti altri della nostra Terra d’Abruzzo e Teramana, che Vincenzo Trifoni ha cantato l’Audacia, il Pericolo, la Velocità, il Movimento, la Ribellione per opporsi alla cultura ottocentesca, immobile ed assonante, e proiettarsi verso il Futuro ed il Progresso. Questo è il momento propizio per far valere la nostra Identità e la nostra Memoria personale e collettiva. E a tutto ciò può contribuire questa monografia, carica di sentimenti e significati storici, sportivi e culturali. Abbiamo un grande patrimonio di uomini, motori e passione sociale: da questa grande storia possiamo e dobbiamo trarre insegnamento per il nostro futuro». Seguendo un continuum storico, il volume riscopre un grande personaggio dell’Abruzzo e della disciplina sportiva automobilistica e presenta in allegato i dati e le ricerche sui Caduti di Giulianova nella Seconda guerra mondiale, a 75 anni dall’anniversario. Lo studio archivistico è curato dal giornalista e ricercatore dei Caduti giuliesi nei due conflitti mondiali Walter De Berardinis, che ha ulteriormente tratteggiato il vissuto della famiglia Trifoni con un profilo sul fratello Romolo, Sottotenente deceduto nella Grande Guerra.

Il libro sarà presentato a Giulianova mercoledì 29 luglio, a partire dalle ore 21.00 presso la Terrazza Kursaal: dopo il saluto delle istituzioni, è previsto l’intervento dell’autore, con la presenza di Elena Trifoni, figlia del pilota, e di Vincenzo Mannini, nipote di Trifoni. Modera Walter De Berardinis. Ospiti d’onore: Gabriele Tarquini e Gianfranco Mazzoni. La serata sarà allietata dalla musica del gruppo Redpoint Connection. Si porgono cordiali saluti.

IL DIRETTORE (Gabriele Irelli)




Giulianova. Eden Cibej: alcune considerazioni sulla diatriba Mastromauro/Trifoni

Sulla recente polemica sorta a seguito di alcune dichiarazioni di Francesco Mastromauro riguardanti l’ex sindaco Romolo Trifoni – affermazioni che avevano irritato sua figlia Margherita al punto da indurla a lasciare l’Aula consiliare – ritengo doveroso intervenire per dovere di corretta valutazione del ruolo di amministratore del compianto Trifoni, avendo vissuto da vicino le vicende politiche di quegli anni sia come esponente del Psi che come giornalista.

Premesso che la differenza tra i due è abissale, ricordo Trifoni con la fascia tricolore salito su un cantiere edile a dare il primo colpo di martello ad un solaio da abbattere; cosa che non ho visto fare da suoi successori, inclini semmai a discutibili trattative.

Trifoni non si sarebbe mai lasciato sfiorare dall’idea di poter abolire un già misero contributo di cinquecento euro all’associazione donatori di sangue, tantomeno se in parallelo con l’elargizione di un contributo annuale di centomila (!) euro alla società di calcio; come invece ha fatto il primatista regionale Mastromauro.

              Trifoni non avrebbe mai cancellato l’esenzione dalla Tarsu, allora prevista in favore delle famiglie con a carico un disabile al 100%, come è stato capace di fare Mastromauro nel 2010/’11, sempre nel puntuale silenzio Pd.

              Trifoni non avrebbe mai accettato la proposta dell’assessore Ottavino Di Stanislao, della Giunta Cameli, di approvare senza interventi migliorativi il progetto Sadam in cambio della caduta dell’Amministrazione Cameli, peraltro ormai a fine mandato. Ma l’allora capogruppo Mastromauro, insieme ad altri consiglieri DS, tra i quali il geom. Gianni Capanna – in probabile conflitto di interessi – pur di ottenere la caduta anticipata del centro destra (di soli 8 mesi !) votò, praticamente senza discutere, quel progetto che riguardava  un’area di 55mila metri quadrati nel cuore del Lido. Oggi, da sindaco, Francesco Mastromauro osa parlare di “sistemazione dell’area Sadam!”

All’ormai morente Partito democratico, rottamato dal suo segretario fiorentino, consiglierei di tacere, per evitarci di dovergli ricordare altre brillanti imprese che ieri facilitarono carriere politiche e che oggi lasciano eredità pesanti al futuro dei nostri giovani.

Appena interromperà il suo interessato letargo, il Pd giuliese potrà accorgersi che la città intende affrettare il ritorno a casa di Mastromauro e di qualche piccolo/grande feudatario, indimenticato protagonista di facili espropri proletari.

Intanto, per dovere civico, qualche primato regionale di Francesco Mastromauro è stato già notificato alla Procura della Repubblica.

 

Giulianova, 5 agosto 2016

Eden Cibej

                                                             Resp. Movimento di Pensiero “Senza Padroni”

 




Giulianova. Trifoni: LETTERA APERTA AI CITTADINI ED ALLE FORZE POLITICHE GIULIESI

LETTERA APERTA AI CITTADINI ED ALLE FORZE POLITICHE GIULIESI
Sento il dovere di intervenire ancora dopo la mia contestazione effettuata durante lo svolgimento del
consiglio comunale su un argomento che è di estrema importanza per i cittadini di Giulianova. Mi riferisco
alla Farmacia Comunale, che purtroppo dagli attuali amministratori è stata intesa come merce di scambio
per cercare si ripianare, con la sua malaugurata vendita, il bilancio dell’anno in corso.
La dismissione della farmacia rappresenta un provvedimento miope ed economicamente insensato perché
è una delle poche attività a gestione pubblica che produce utile per le sempre più esigue casse comunali.
La sua vendita favorisce lo sfruttamento dei beni comuni da parte di coloro che sono votati solo alla
massimizzazione del profitto. Questo lo ritengo offensivo nei riguardi della cittadinanza che viene così
privata di un bene essenziale e redditizio, nonché di portata sociale.
Per queste ed altre ragioni che mi riservo di approfondire in sedi diverse, voglio rivolgere, da cittadino e da
ex Sindaco di questa mia amata città, un accorato appello a tutti i Giuliesi ed a tutte quelle forze politiche
che hanno già espresso il loro voto contrario in consiglio comunale (PDL – CITTADINO GOVERNANTE –
PROGRESSO GIULIESE – I Consiglieri CAMELI e DI CARLO) ed a RIFONDAZIONE COMUNISTA che con
coerenza continua a battersi ancora oggi, pur non avendo un proprio rappresentante in consiglio
comunale, affinché si mettano insieme per promuovere ed organizzare tutte le iniziative ritenute utili per
scongiurare la svendita. In questi giorni ho incontrato ed ascoltato moltissimi concittadini che mi hanno
manifestato la loro solidarietà e la loro contrarietà alla vendita della farmacia comunale, pertanto sono
convinto che una iniziativa presa da un fronte così ampio di soggetti politici potrà portare, in extremis, il
Sindaco e la sua maggioranza ad un ravvedimento.
Romolo Trifoni

LETTERA APERTA AI CITTADINI ED ALLE FORZE POLITICHE GIULIESISento il dovere di intervenire ancora dopo la mia contestazione effettuata durante lo svolgimento delconsiglio comunale su un argomento che è di estrema importanza per i cittadini di Giulianova. Mi riferiscoalla Farmacia Comunale, che purtroppo dagli attuali amministratori è stata intesa come merce di scambioper cercare si ripianare, con la sua malaugurata vendita, il bilancio dell’anno in corso.La dismissione della farmacia rappresenta un provvedimento miope ed economicamente insensato perchéè una delle poche attività a gestione pubblica che produce utile per le sempre più esigue casse comunali.La sua vendita favorisce lo sfruttamento dei beni comuni da parte di coloro che sono votati solo allamassimizzazione del profitto. Questo lo ritengo offensivo nei riguardi della cittadinanza che viene cosìprivata di un bene essenziale e redditizio, nonché di portata sociale.Per queste ed altre ragioni che mi riservo di approfondire in sedi diverse, voglio rivolgere, da cittadino e daex Sindaco di questa mia amata città, un accorato appello a tutti i Giuliesi ed a tutte quelle forze politicheche hanno già espresso il loro voto contrario in consiglio comunale (PDL – CITTADINO GOVERNANTE –PROGRESSO GIULIESE – I Consiglieri CAMELI e DI CARLO) ed a RIFONDAZIONE COMUNISTA che concoerenza continua a battersi ancora oggi, pur non avendo un proprio rappresentante in consigliocomunale, affinché si mettano insieme per promuovere ed organizzare tutte le iniziative ritenute utili perscongiurare la svendita. In questi giorni ho incontrato ed ascoltato moltissimi concittadini che mi hannomanifestato la loro solidarietà e la loro contrarietà alla vendita della farmacia comunale, pertanto sonoconvinto che una iniziativa presa da un fronte così ampio di soggetti politici potrà portare, in extremis, ilSindaco e la sua maggioranza ad un ravvedimento.Romolo Trifoni




Mosciano Sant’Angelo. Il Tenente della GDF Saulle Angelini ricordato attraverso le foto della sua città

Prendiamo spunto dal convegno e restauro della tela raffigurante il Tenente della Regia Guardia di Finanza, il moscianese Saulle Angelini, tenutosi il 12 aprile scorso presso il Museo Colonna di Pescara.

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

Saulle Angelini nasce il 17 febbraio 1894 alle ore 14,10 nella casa posta in Piazza Aurelio Saliceti a Mosciano Sant’Angelo, dal 35enne Settimio Angelini, sarto ed Eleonora Oronzi, casalinga. Sarà Giuseppe Franchi, Assessore funzionario in carica, a registrare il nascituro il giorno seguente la nascita alla presenza del papà e dei due testimoni: Michele Pompizi, 31enne, benestante e Francescantonio De Florentiis, 77enne, proprietario. Il 30 marzo 1914, nel distretto militare di Teramo, verrà giudicato idoneo al servizio di leva in 1° categoria. Era il 4° della lista di leva inviata al Prefetto e sottoprefetto da parte del Sindaco, ma dopo la verifica, fu posizionato al numero 36. Le sue caratteristiche fisiche erano: alto 1,57 e torace 0,81; capelli neri e lisci; naso e mento regolari; occhi castani e colorito roseo; di professione studente. Il 7 settembre dello stesso anno viene lasciato in congedo in attesa della riapertura dei corsi da allievo ufficiale; il 30 settembre viene chiamato alle armi e iscritto in qualità di allievo ufficiale nel 70° reggimento fanteria – brigata Ancona di stanza a Firenze; il 23 ottobre entra come allievo nella Scuola della Regia Guardia di Finanza di Caserta. Il 15 luglio 1915, con la prima guerra mondiale in corso, viene promosso al secondo anni di corso;

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

il 27 marzo 1916 diventa Sottotenente; il 10 aprile è nel V° Battaglione mobilitato nella Legione Territoriale di Bologna operante in Val D’Astico. Sempre nello stesso anno verrà trasferito nel XVI battaglione mobilitato operante in Albania alla guida di un plotone della 14° compagnia. Il 31 luglio, nonostante febbricitante per aver contratto la malaria due mesi prima, si prodigo per la conquista del monte Gorian, colpito da una granata lanciata dagli austroungarici, spirò nell’ospedale da campo del 146° reparto someggiato di sanità. Per il senso di attaccamento al dovere ed incurante del pericolo, il Tenente Saulle o Saul Angelini, riceverà la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: « Benché a riposo per precedente malattia, volle prendere parte all’azione ed avuto l’ordine di spazzare col suo plotone un villaggio da numerose pattuglie nemiche infiltratevisi e che con nutrito fuoco recavano gravi molestie al Battaglione, non curante del pericolo, alla testa dei suoi uomini che animava con la parola e con l’esempio, vi penetrava risolutamente, riuscendo con la sua audacia nell’ intento. Mentre stava per raggiungere il margine opposto, veniva colpito in pieno da una bomba nemica e moriva poco dopo al posto di medicazione lieto del dovere compiuto».

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

Gorian (Albania), 31 luglio 1918. Alla famiglia, in memoria del loro figlio, fu conferita la Laurea ad honorem in giurisprudenza presso la Regia Università di Macerata il 24 maggio 1919, purtroppo ad oggi l’opuscolo risulta disperso. Il primo giornale che riporterà la morte sarà proprio quello del proprio corpo d’appartenenza “Il Finanziere” diretto dall’Avv. marchigiano Stanislao Monti-Guarnieri nei numeri 33 del 25 agosto 1918 e il 34 e 35 del 1920. L’Idea Nazionale n 270 del 1920 diretto dal tristino Attilio Tamaro (Trieste, 13 luglio 1884 – Roma, 20 febbraio 1956).

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

Il mese successivo alla morte, 31 agosto 1918 (anno XV n° 30) il settimanale della diocesi di Teramo “L’Araldo Abruzzese” diretto da Don Gaetano Cicioni (primo segretario del PPI di Sturzo a Teramo), riportava la notizia della funzione religiosa in suffragio del giovane caduto, aggiungendo che Angelini era in procinto di laurearsi in Legge a Macerata, stessa facoltà frequentata da un altro giovane notareschino, Saverio Sechini. Il 23 settembre 1918 il settimanale conservatore “Il Popolo Abruzzese” (Anno VII- n° 468) diretto da Gaetano Panbianco (Loreto Aprutino (Teramo, oggi provincia di Pescara) 1864 – Teramo, 1937), mette in prima pagina la foto di Saulle con un titolo eloquente “L’Albo d’Oro”. Toccante la lettera di commiato che, pubblicata sempre dal direttore Panbianco, il compagno di corso a Caserta e nella 14° compagnia, il Tenente Luigi Fiorentini, gli dedicherà con struggenti parole d’affetto. Bisognerà aspettare il 20 giugno del 1920, quando nel Regio Liceo “Melchiorre Delfico” verrà inaugurata la lapide dedicata agli studenti dell’istituto classico periti nel Grande conflitto mondiale, alla presenza delle famiglie e di tutte le autorità. Una cerimonia sobria che, nonostante la presenza di molti politici, non risultò carica di roboanti parole inneggianti al nazionalismo. Saulle Angelini, per via del cognome, era il primo su 37 caduti, tra di loro anche i giuliesi Fernando Leone e Romolo Trifoni. Prese la parola per primo il Preside, Gioacchino Maruffi, incarica già dal 1 novembre 1919, ma poco dopo, il 30 settembre 1920, lascerà l’incarico; a seguire il Prof. Enrico Zatti, docente di Storia ed infine l’alunno del 3°, Francesco Franchi. Il 24 luglio 1920 sarà il giornale interventista “L’Italia Centrale – corriere abruzzese e marchigiano” (numero 1927) a riportare in tre dense pagine il resoconto dettagliato

(C) Tonino Di Matteo – Mosciano

dell’inaugurazione della lapide marmorea dedicata ai ragazzi del liceo. Il direttore teramano Gaetano Fabbri (Teramo, 16 ottobre 1863 – Teramo, 16 giugno 1940) titolerà l’apertura “Per una commemorazione di caduti della nostra guerra”. Sarà il teramano Umberto Adamoli, il 5 luglio 1926, in occasione dell’inaugurazione della sala convegni della GDF a Chieti, a ricordare la figura di Saulle Angelini. Oggi la caserma provinciale di Pescara porta il suo nome “Saulle Angelini”, all’interno è custodita l’opera artistica del Maestro Francesco Patella (Mosciano Sant’Angelo, 1880 – Mosciano Sant’Angelo 1964) raffigurante proprio il giovane Tenente.

Proponiamo, dalle colonne di questo giornale, l’intitolazione di una via, piazza o parco cittadino, alla sua memoria, visto che essendo una MAVM rientra nei canoni istituzionali.

Walter De Berardinis

Giulianovanews.it

Si ringrazia per le foto Tonino Di Matteo di Mosciano Sant’Angelo; la GDF sede nazionale; la Diocesi di Teramo-Atri; l’Archivio di Stato di Teramo nella persona del direttore, Carmela Di Giovannantonio e dell’archivista, Enrico Cannella; Don Pietro Lalloni, parroco di Mosciano Sant’Angelo; Silvana D’Antonio, bibliotecaria della Biblioteca provinciale “Delfico” di Teramo; la redazione tutta de “Il Finanziere”; l’Università degli studi di Macerata e il Comandante della GDF di Pescara, Col. Vicenzo Grisorio; Luca Lattanzi, già Vicesindaco del comune di Mosciano Sant’Angelo.