ROMA – Si terrà nella Capitale la prima Giornata Mondiale delle Epatiti.

ROMA – Si terrà nella Capitale la prima Giornata Mondiale delle Epatiti. L’evento, organizzato dal comune di Roma e da Alleanza contro l’Epatite (costituita dalla Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia – FIRE Onlus e l’Associazione pazienti EpaC Onlus), avrà un doppio appuntamento. Infatti, il primo incontro (ore 9:30 di martedì 29 novembre) è in calendario presso il Ministero della Salute e nel primissimo pomeriggio, ore 14:00, nella Sala Protomoteca del Campidoglio. U

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Italia. Attualità: Cittadinanza e Identità di Fabio GHIA *

Cittadinanza e Identità

di Fabio GHIA *

Fabio Ghia
Fabio Ghia

TUNISI – Da qualche tempo, con interventi sulla stampa, ho sollevato il problema della “cittadinanza” e, puntuale come sempre, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ne ha confermata la necessità per un’efficace soluzione. D’altra parte, il programma di Governo del Presidente Monti, dovrà prevedere anche una nuova legge elettorale che, oltre alle asimmetrie di rappresentanza evidenziate dall’attuale, meglio risponda alla nuova realtà italiana. Nel lessico giuridico internazionale, con il termine “cittadinanza” s’intende la condizione per l’esercizio della “sovranità” da parte del “popolo”, che ben si distingue dalla “popolazione”. Il primo è riferito all’insieme dei “cittadini”, mentre il secondo all’’insieme delle persone che vivono sul territorio nazionale; quindi, ai”residenti” non”cittadini”.

Questa premessa mi è indispensabile per meglio chiarire il concetto di cittadino, quindi di cittadinanza, legandoli ancor più all’estrazione culturale del territorio e, quindi, all’identità nazionale. D’altra parte, negli ultimi anni si è parlato molto di Integrazione: è stata formata l’Unione Europea; sono subentrate la globalizzazione e l’integrazione dei mercati, e così via! Considerando i soli flussi migratori, oggi la società italiana mostra due realtà. La prima, legata agli immigrati: quindi persone di altra “identità” e altra “cittadinanza”. In totale, gli stranieri regolarmente registrati in Italia sono 4.563.000 e rappresentano quasi l’8% della popolazione italiana. Della totalità di questi immigrati, più del 30% sono bambini in età scolastica, e circa il 13% è nato in Italia. Dati indicativi che lasciano ben sperare, giacché l’Italia ha bisogno di colmare con altre immissioni le lacune dovute alla scarsezza di natalità. Va rilevato che più del 60% dei “nuovi residenti” è di provenienza da paesi che sono già membri dell’Unione Europea, o che lo diventeranno a breve.

L’UE, d’altra parte, ha già emanato direttive sulla “Cittadinanza Europea” e, se è vero che stiamo andando verso una sovranità soprannazionale, non si potrà non tener più conto di quelli che oggi sono solo degli indirizzi giuridici. L’UE, infatti, prevede l’acquisizione a domanda del diritto di “Cittadinanza Europea” con pieni poteri “politici e amministrativi” per tutti coloro che sono “residenti” da più di cinque anni. Per contro, in Italia, a fronte di una apertura formale integrale sull’acquisizione della cittadinanza in virtù dello: “ius sanguinis”,  “ius soli”, matrimonio contratto con un italiano/a, naturalizzazione su richiesta dell’immigrato, e la possibilità della “doppia cittadinanza”, i fatti mostrano una realtà che per gli stranieri da scarse possibilità di concretizzazione. E’ da notare, infatti, che nelle elezioni del 2008 soltanto il 7% della popolazione estera qui residente ha avuto la possibilità di votare. Nella sostanza, a fronte di poco più di 3.500.000 stranieri, potenzialmente in grado di esercitare il proprio diritto di voto, solo 250.000 sono divenuti cittadini con pieni diritti politici. Tutto questo volge a due considerazioni: da una parte la presenza di cittadini provenienti da altri paesi dell’Europa, per i quali non è ben definita la loro capacità politica nazionale (italiana); dall’altra, soprattutto per gli immigrati extracomunitari, la mancanza di una chiara volontà a passare dalla condizione di “Residente Estero in Italia”, quindi con il solo permesso di soggiorno, a “cittadino italiano”.

La seconda realtà è quella degli italiani all’estero, oltre quattro milioni di persone. Nel 2008 solo 39% ha partecipato al voto, evidenziando una bassissima partecipazione dovuta principalmente al processo d’integrazione cui l’emigrato italiano è andato soggetto. Se l’Ordinamento italiano avesse previsto la “libertà di scelta” su una (e sola) cittadinanza, probabilmente anche per gli Italiani all’estero si sarebbe ottenuta una partecipazione al voto molto più prossima alla media nazionale. Ma, oltre a questa realtà, esiste quella degli “invisibili”, così come classificati dall’ISTAT: quasi “due milioni” d’italiani che, o per ragioni di lavoro (imprenditori – dirigenti – quadri d’industrie e d’imprese), o per ragioni di studio sono in giro per il mondo, in particolare in Europa, in modo non ufficiale. D’altra parte questi giovani rispondono al processo d’integrazione europeo che ha comportato un allargamento del concetto di sovranità nazionale.

Il quadro europeo nel suo insieme ci fornisce, dunque, una sintesi delle problematiche cui accennato. Per un emigrato, integrarsi in un nuovo ambiente sociale, significa spesso rinunciare a parte della propria identità a vantaggio dei differenti valori e tradizioni della società che lo ospita. In ambito Unione Europea, dopo la “Convenzione Europea sulla Nazionalità” di Strasburgo (1997) l’indirizzo acquisito è sempre più orientato su una concezione di modello societario che identifica la cittadinanza con la partecipazione dell’individuo al destino della comunità in cui vive, a prescindere dalla nazione di provenienza e dalle proprie origini, a fronte di una chiara difesa della nuova “identità” (formazione ed esami che includono la conoscenza dell’Ordinamento Giuridico istituzionale e sociale nazionale e il giuramento sull’osservanza delle leggi).

La stessa normativa Europea insiste per la concessione di nazionalità dopo cinque anni di residenza stanziale, lasciando, tra l’altro, libero spazio all’auto determinazione della prole di un matrimonio “misto” sulla scelta di un’eventuale “nazionalità propria” da selezionare futuro. Nella sostanza, si va sempre più verso un concetto di cittadinanza che enfatizzi l’integrazione nella valorizzazione delle singole identità nazionali, legando dunque la libera scelta dell’individuo al destino della comunità in cui ha scelto di vivere. Per arrivare all’attuazione di questo giusto principio, esiste una strada maestra che porta univocamente alla scelta del singolo per “una sola cittadinanza”. Immigrati in Italia o italiani all’estero, dovranno dunque decidere se aderire/rimanere cittadini italiani della Comunità Europea o della natia/nuova realtà ospitante.

  • CAmm. dott. Fabio GHIA
    ANFE Tunisie
    Immeuble Narcisse, Avenue du Japon
    1073 Montplaisir – Tunis – Tunisia
    tel:  00216 71908542  – fax: 00216 71908541
    mob: 00216 20377600
    email: direction.ensemble@topnet.tn

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Fabio GHIA è nato a Napoli il 9 settembre 1946. E’ Contrammiraglio della Riserva della Marina Militare e giornalista free-lance. Svolge libera professione in Tunisia. Formatosi all’Accademia Navale di Livorno, quale Ufficiale di Marina ha comandato diverse unità navali. Al comando della San Giorgio, nel 1992, è stato impegnato in Somalia nell’ambito della missione umanitaria dell’ONU in operazioni di sicurezza nel porto di Mogadiscio e lungo la costa somala. Ha operato per tre anni presso il Comando Supremo Interalleato (SHAPE), in Belgio, svolgendo poi molteplici incarichi di Stato Maggiore. Dal 1995 al ’97 è stato Comandante della Nave a vela “Orsa Maggiore”, impegnata nel giro del mondo, partecipando a regate oceaniche  e vincendo la Transpacifica 97. Per tre anni è stato in servizio presso la Presidenza della Repubblica, nello staff del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Dal settembre 2001 ha svolto l’incarico di Addetto militare presso l’Ambasciata d’Italia a Tunisi. Nel 2009 è stato collocato nella Riserva. E’ laureato in Scienze Marittime e Navali presso l’Università di Pisa e in Scienze Diplomatiche Internazionali all’Università di Trieste. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Roma, è autore di numerosi articoli e studi d’interesse strategico, internazionale e umanitario.  Editorialista e corrispondente da Tunisi del quotidiano L’Opinione, ha pubblicato scritti e articoli anche sui quotidiani “Italia oggi”  e “Italia chiama Italia”, e sui periodici “Radici Cristiane”, “Rivista Marittima”, sulla rivista statunitense  “Naval College Review ” e  sul “Corriere di Tunisi”. Ha un’ottima conoscenza della lingua inglese e francese, parlata e scritta, e una conoscenza di base dell’arabo parlato. Dal 2004 al 2005 è stato Segretario Generale della Camera tuniso-italiana di Commercio e dell’Industria di Tunisi. Dal dicembre 2004 è Delegato per la Tunisia dell’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati) e dal giugno 2011 Presidente di “ANFE Tunisie”, associazione a Statuto Giuridico Tunisino senza fini di lucro, con la quale opera nel settore della migrazione legale e a difesa dei valori della “famiglia”, tenendo a distinguere le differenze culturali esistenti tra le due realtà sociali, quella italiana e quella tunisina. Da Presidente dell’ANFE Tunisie, si è adoperato per meglio coordinare le attività e i rapporti tra Italia e Tunisia ai fini dell’integrazione dei cittadini nei nuovi contesti sociali. E’ consulente per imprese private e pubbliche che hanno interessi d’investimento in Tunisia.

Annotazione biografica a cura di Goffredo Palmerini




Roma, 23 Ottobre 2011 SPESE MILITARI/DI STANISLAO (IDV): UN PICCOLO PASSO AVANTI, MA ORA ATTI CONCRETI

Roma, 23 Ottobre 2011

SPESE MILITARI/DI STANISLAO (IDV): UN PICCOLO PASSO AVANTI, MA ORA
ATTI CONCRETI

“Oggi in commissione Difesa è stata vinta una piccola vera
“battaglia” nella “guerra” alle folli  spese militari” E’ il commento
del capogruppo IdV Augusto Di Stanislao al termine della seduta
odierna. “Oggi durante l’esame e l’approvazione dei 5 programmi d’arma
è stato votata e recepita interamente la mia proposta di parere con
specifiche condizioni. Ogni programma d’arma è stato approvato a
condizione che si rivaluti completamente il quadro delle spese
militari ridimensionado i programmi di acquisto in essere e si attivi
un virtuoso investimento in termini di riqualificazione, addestramento
e formazione del personale del comparto e che si avvii un percorso che
punti a finanziamenti selettivi attraverso i quali si definiscano le
priorità e le reali necessità del comparto. Investire minori risorse e
meglio mirate al fine di portare l’Italia in linea con gli altri Paesi
europei e non solo. Oggi l’iter dei Programmi d’acquisizione dei
sistemi d’arma diventa nel concreto quasi una semplice presa d’atto da
parte del Parlamento e delle commissioni, occorre invece avviare un
ampio dibattito in materia e avere maggiore controllo e trasparenza.
Tanti sacrifici chiesti ai cittadini e altrettanti ne verranno chiesti
a breve, iniziamo a fare i conti in tasca ad un settore che ci rende
ottavo paese al mondo per spese militari con oltre 20 miliardi e
secondo esportatore mondiale di armamenti dopo la Russia, record di
cui non bisogna certo andare fieri. Continuerò costantemente ad
occuparmi di questo, presenterò una ulteriore Mozione dati anche gli
sviluppi a livello internazionale nell’ambito del mercato europeo
della difesa  e di tutti gli aspetti che si celano dietro,
dall’industria bellica alle banche armate e ai reali interessi”




Istruzione, Perduca e Pagano (Radicali) a Profumo: Manca una strategia economica nelle politiche linguistiche dell’UE. Dichiarazione di Marco Perduca (Radicali/PD) e Giorgio Pagano (Radicali/ERA)

Istruzione, Perduca e Pagano (Radicali) a Profumo: Manca una strategia economica nelle politiche linguistiche dell’UE.
Dichiarazione di Marco Perduca (Radicali/PD) e Giorgio Pagano (Radicali/ERA)
“Manca una strategia economica nelle politiche linguistiche dell’UE”. E’ quanto affermano il Sen. Marco Perduca, Radicale, e Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, in merito all’interpellanza urgente presentata da Perduca al Ministro Profumo, chiedendogli se ritenga necessario condurre studi sugli effetti economici della politica linguistica fin qui adottata dall’UE e se intenda emendare in tal senso il documento di prossima discussione nel Consiglio europeo sulle competenze linguistiche ai fini della mobilità.
ella sessione del Consiglio ‘Istruzione, gioventù, cultura e sport’ dell’Unione Europea, il 28 e 29 novembre, l’Italia si troverà ad approvare le ‘Conclusioni del Consiglio sulle competenze linguistiche ai fini di una maggiore mobilità’; incredibilmente, però, non risultano studi ufficiali dell’UE sui risvolti economici della politica linguistica fin qui adottata né, tantomeno, se essa sia la più appropriata per assicurare la maggiore mobilità possibile conformemente ‘al principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza’”, ha spiegato Perduca.

“Ci troviamo di fronte al dato sbalorditivo di una comunità europea cresciuta su presupposti di natura economica che per quanto riguarda le lingue non vengono applicati”, ha commentato Pagano. “Nel dibattito sul futuro dell’Europa, mai come oggi messo in discussione, si continua a tralasciare il dato linguistico, col risultato che, nell’assenza di strategie razionali e condivise, alcuni paesi godono di enormi vantaggi sugli altri. Ci auguriamo che il Miur accolga quanto prima l’interpellanza: nell’era della comunicazione non si può prescindere dalle pari opportunità linguistiche nella piena realizzazione di un libero mercato”.

Roma, 23 novembre 2011



Italia. AURELIO DE LAURENTIIS: “NOI ITALIANI SIAMO I MIGLIORI MA NON CI CREDIAMO ABBASTANZA”

AURELIO DE LAURENTIIS: “NOI ITALIANI SIAMO I MIGLIORI MA NON CI CREDIAMO ABBASTANZA”

ROMA – Produttore cinematografico, dirigente sportivo e imprenditore italiano, titolare della Filmauro, presidente del Napoli e consigliere della Lega Calcio, Aurelio De Laurentiis parla con www.fattitaliani.it del suo rapporto con la fabbrica dei sogni, senza la quale non potrebbe vivere: per lui il cinema può essere rappresentato e spiegato essenzialmente in due parole, fantasia e sogno, “una grande lezione di vita”. Partendo da “Un borghese piccolo piccolo” del 1977 con Alberto Sordi e la regia di Mario Monicelli fino ai diversi “Amici miei” e alle ventotto “Vacanze di Natale“,  De Laurentiis tiene a sottolineare che “abbiamo raccontato castigat ridendo mores un po’ l’Italietta e non c’eravamo sbagliati di molto. Siamo passati negli anni Ottanta attraverso l’edonismo craxiano per poi arrivare alla grande crisi successiva e abbiamo sempre fotografato gli umori e il malessere di quello che la società raccontava però scherzandoci sempre sopra, perché altrimenti saremmo stati soltanto a drammatizzare e a non smitizzare. In fondo, gli italiani devono essere smitizzati perché sono i migliori del mondo ma non ci credono abbastanza”. Non è giusto denigrare nessun film “perché in qualunque film anche più brutto c’è sempre una scena da salvare, da ricordare”, conclude.




Italia. Eliminare il denaro contante: la strada ineluttabile per una società più giusta e più sicura MA ………………………. NON PER FARSI FREGARE

Da: Firenze vivere la Città
Inviato: martedì 22 novembre 2011 19:15
A: Quirinale Consigliere di Stato; Quirinale Consigliere di Stato
Oggetto: Eliminare il denaro contante: la strada ineluttabile per una società più giusta e più sicura MA ……………………….

Eliminare il denaro contante: la strada ineluttabile per una società più giusta e più sicura  MA ………………………. NON PER FARSI FREGARE

Il seguente intervento non è POLITICA PARTITICA perché è diretto a chiunque assuma le redini del Governo Italiano e ci rappresenti al Parlamento Europeo.

Questo intervento elenca le precauzioni da adottare per non essere sudditi ma cittadini attivi nelle decisioni sull’economia nazionale e europea.

Per chi viaggia per gli stati della Comunità Europea o extracomunitari sa benissimo che una tutela è partire con il contante – pezzi da 500 euro per il minore ingombro e carta di credito.  Questo perché se ti rubano il contante hai la carta di credito e se ti rubano la carta di credito hai il contante.

Chi ha subito il furto della carta di credito all’estero sa benissimo, specialmente se viaggia in autocaravan, quanto sia improbo farsi inviare soldi o nuova carta e, soprattutto quanto gli viene a costare. Senza contare che se avessi solo la carta di credito o solo i contanti e te li rubano, dove ti rechi per farti arrivare l’uno o l’altra e come come paghi nel frattempo.

Per quanto sopra, siamo tutti d’accordo che eliminare la moneta è un passo avanti ma, per non essere fregati a vantaggio esclusivo delle banche o altri istituti,

un Governo PRIMA deve GARANTIRE al cittadino:

1.       l’immediato e totale riaccredito delle somme sottratte in modo fraudolento via telematica;

2.       in caso di smarrimento e/o sottrazione della carta una qualsiasi banca europea ha il dovere di consegnarti in tempo reale una nuova carta a costo zero;

3.       gratuite le operazioni e nessun costo fisso, ovviamente anche l’interesse sarà ZERO;

4.       gratuito anche l’accredito al destinatario del pagamento;

5.       che, in caso di non utilizzo per un lasso di tempo, il denaro è trasferito allo Stato che sarà tempestivo a restituirlo se un parente o la persona lo reclama.

Essendo evidente che tutto si attiva con un click e che le contabilizzazioni sono tutte a livello informatico, che emette la carta non ha oneri e quelli che ha li vede ripagati abbondantemente dai depositi inerenti tutte queste carte nonché la pubblicità che si fanno con esse.

Però, sempre prima, il Governo ci spieghi in televisione in una specie di aggiornamento delle ore 19 a reti unificate,

come sia ancora possibile per le banche aggirare le normative per milioni di euro e farla franca come ci hanno illustrato i giornalisti di Report,

come sia possibile che un imprenditore, vedi sempre Report su Sesto San Giovanni, riesca a creare un “nero” di milioni,

come sia possibile che la banca del Vaticano, del Papa, ancora non accessibile alle autorità preposte alle indagini finanziarie a livello internazionale e/o accetti transazioni di cui poi non si riesce a risalire a persone fisiche.

Se un Governo non attiva quanto sopra siamo alla propaganda che niente porta all’economia europea e all’Italia e agli italiani in particolare.




LIVORNO – L’ACCADEMIA NAVALE INIZIA UFFICIALMENTE L’ANNO ACCADEMICO 2011-2012

LIVORNO – L’ACCADEMIA NAVALE INIZIA UFFICIALMENTE L’ANNO ACCADEMICO 2011-2012

Giovedì 24 novembre, all’Accademia Navale di Livorno avrà luogo la cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 2011-12.

Interverranno alla cerimonia il Capo di Stato maggiore del Difesa Generale Biagio Abrate e il Capo di Stato maggiore della Marina Ammiraglio Bruno Branciforte, che saranno ricevuti dall’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, comandante dell’Istituto.

Il tradizionale messaggio inaugurale sarà affidato al professor Lorenzo Braccesi, ordinario di storia presso l’università di Padova, e verterà sul tema “dall’Italia romana all’Italia risorgimentale”.

A margine della cerimonia, che avrà inizio alle ore 11.00, saranno conferiti i premi agli allievi che nel corso del passato anno accademico si sono particolarmente distinti negli studi.




Verona. Il Canada a Job&Orienta, Verona IL FUTURO COMINCIA IN CANADA

Il Canada a Job&Orienta, Verona

IL FUTURO COMINCIA IN CANADA

Immaginate un paese immenso, dalla natura mozzafiato e con città moderne e dinamiche, un paese ospitale, dove la qualità della vita è alta, ma il costo è relativamente basso, che si possa raggiungere più facilmente –  e con una spesa minore –  del previsto.

Immaginate che sia un paese bilingue dove lo studente italiano possa imparare o perfezionarsi in inglese e/o francese oppure ricevere un’istruzione scolastica e/o universitaria tra le migliori al mondo.

Immaginate inoltre che in questo paese i giovani fra i 18 e i 35 anni possano organizzarsi una vacanza lavoro, soggiornandovi temporaneamente e facendo anche un’esperienza di lavoro.

Ebbene sì….avete immaginato il Canada!

Anziché perdersi nel mare delle offerte, venite allo stand Imagine Education au/in Canada presso la mostra Job&Orienta alla Fiera di Verona, aperto dalle 09.00 alle 18.00, nei giorni 24, 25 e 26 novembre. Allo stand canadese (N. 131, padiglione 7) troverete ad accogliervi personale qualificato dell’Ambasciata del Canada in Italia; potrete così assistere a presentazioni e ottenere non solo materiale e informazioni generali sullo studio, ma anche sul programma di Vacanza Lavoro. Troverete le risposte alle vostre domande e capirete perché scegliere il Canada per cominciare a costruirvi un futuro migliore.

Il Canada è un paese dove il bilinguismo inglese/francese è una realtà e fonte di ricchezza culturale. I Canadesi traggono particolare forza dal loro multiculturalismo e dall’appartenere ad una società formata da persone provenienti da tutto il mondo. Si viene così a creare un ricco mosaico di esperienze professionali e personali che arricchiscono e preparano tutti, specie i giovani, a meglio affrontare le sfide dell’economia globale.

Il Canada vi aspetta con simpatia!

Roma, 21 novembre 2011 – Ambasciata del Canada




DIFESA/ DI STANISLAO (IDV): VERIFICARE LE ATTIVITA’ DI ADDESTRAMENTO A DECIMOMANNU

DIFESA/ DI STANISLAO (IDV): VERIFICARE LE ATTIVITA’ DI ADDESTRAMENTO A
DECIMOMANNU

“Chiarire e spiegare le attività di addestramento che si svolgono a
Decimomannu in Sardegna, verificarne nell’immediato la pericolosità
per la salute umana e per l’ambiente tenendo conto soprattutto della
vicinanza al centro abitato.” E’ quanto chiede in una interrogazione
il capogruppo IdV in Commissione Difesa Augusto Di Stanislao.”Abbiamo
già visto cosa è accaduto a Quirra dove le attività militari hanno
contaminato l’ambiente circostante e hanno provocato gravissimi danni
alla salute umana. Le denunce e le preoccupazioni emerse in rete da
importanti associazioni e quotidiani online riguardano in particolare
l’operazione di addestramento chiamata ‘Vega’ nella quale un pilota
israeliano ha compiuto una manovra altamente pericolosa. Vega,
operazione terminata di recente,  rientra nella cooperazione militare
Italia-Israele, paese che ricordo rifiuta di firmare il Trattato di
non-proliferazione ed ha respinto la proposta Onu di una conferenza
per la denuclearizzazione del Medio Oriente. Ci troviamo dinanzi una
base fornita dei più sofisticati apparecchi e sistemi per
l’addestramento al tiro e l’aeroporto con il più alto numero di
decolli e atterraggi presente in Europa, con una media di circa 60mila
movimenti annui, pari a circa 450 movimenti giornalieri. A Capo
Frasca, poi, sono stati testati i missili teleguidati AIM
dell’Eurofighter prima dell’entrata in servizio e qui,  come per
Quirra, cominciano a emergere storie di malattie oncologiche, ematiche
o linfatiche. Si, perché tutto ciò avviene a pochi chilometri dal
centro abitato ed immediata la necessità di invertire questo
drammatico ordine e rimettere al primo posto persone e ambiente, a
dispetto di armi e missili.”