“A Gift From God”: l’altro Michael Jackson 

 
Scritto e diretto dalla cineasta Liana Marabini, il film “A Gift From God” vuole mettere in luce un aspetto praticamente sconosciuto del Re de Pop, narrato nella pellicola in un particolare momento della sua vita, dal 1982 al 1989, l’epoca in cui le hit come Thriller, di Billie Jean, Bad e altri grandi successi scalavano le classifiche mondiali..“A Gift From God” è un film avvincente che esplora il profondo rapporto di Michael Jackson con Dio. Al di là delle sue iconiche performance, la pellicola offre infatti un’immersione profonda nell’uomo dietro la musica, svelando il suo viaggio spirituale e la ricerca di una connessione più profonda con il divino. Michael Jackson, di religione cristiana, ha seguito inizialmente la fede della madre come Testimone di Geova. Era profondamente appassionato della Bibbia, la conosceva a memoria e la condivideva con le persone con cui lavorava, insegnando loro a pregare. Per la prima volta, tutto questo viene messo in luce grazie alla minuziosa ricerca fatta da Liana Marabini, che è riuscita a raccogliere le testimonianze degli ex colleghi di Jackson a questo proposito. Quando lasciò i Testimoni di Geova a causa delle loro opinioni severe e critiche sulla sua arte, Michael    intraprese un viaggio spirituale personale. Esplorò la Torah, il Corano e le filosofie orientali alla ricerca di un nuovo percorso spirituale per placare la sua anima. Durante il Bad tour a Roma nel 1987, Jackson fu attratto dalla bellezza della liturgia cattolica dopo aver ascoltato l’Ave Maria di Schubert in una chiesa romana.
Questa esperienza accese il suo interesse per il cattolicesimo. Fu, inoltre, un grande ammiratore di Giovanni Paolo II, che lui chiamò “Beacon of light and hope for humanity” (Faro di luce e speranza per l’umanità) e al quale dedicò un bellissimo ritratto (perché Jackson era anche un bravissimo pittore), la cui immagine, per la prima volta in un film, è svelata da Liana Marabini. “A Gift From God” approfondisce anche l’amore non corrisposto di Jackson per Diana Ross e la sua lotta contro la vitiligine, una condizione che gli ha causato lo schiarimento della pelle, benché la stampa e la critica abbiano spesso frainteso questa malattia che lo afflitto fino alla sua morte.
Ad interpretare il ruolo di Michael è stato scelto fra 12 candidati il giovane attore italoamericano Joshua Consigli. “Sono felice che Joshua stia interpretando Michael con sensibilità e rispetto – ha affermato Liana Marabini – perché per me è importante mostrare l’aspetto spirituale di questo artista così speciale, che ha trascorso gran parte della sua vita soffrendo, ma che ha donato tanta bellezza, armonia e gioia alle persone; e che è stato accusato ingiustamente, ma per fortuna assolto su tutta la linea. Purtroppo tutti si ricordano l’accusa, ma pochi l’assoluzione. Oltre ad essere un omaggio al suo talento, questo film servirà anche a rinfrescare la memoria della gente e a riabilitare la sua figura non solo come cantante ma come uomo. “A Gift From God” – prosegue la regista – porta il pubblico attraverso i continenti, mostrando le interazioni di Michael con diverse pratiche spirituali e il suo genuino rispetto per le diverse religioni. Il film mette in luce il suo amore per l’arte, la cultura e i libri, illustrando come queste esperienze abbiano influenzato la sua arte e la sua visione della vita. Il suo amore per la musica classica si esprime anche attraverso la colonna sonora del film, che è un mix di opera, concerti di Bach e l’innovativa sinfonia pop del compositore francese Jean-Marie Benjamin, che l’ha scritta appositamente per questo film”.
La narrazione di “A Gift From God” è arricchita da rari filmati in cui Michael esprime i suoi pensieri sul divino, catturandone l’essenza non solo come genio musicale, ma anche come ricercatore spirituale che ha trovato una connessione unica con Dio attraverso il mezzo delle sue canzoni. Perché Michael non era solo uno straordinario intrattenitore, ma anche un’ispirazione spirituale per coloro che lavoravano con lui. Basta leggere i siti professionali e le interviste dei suoi storici collaboratori (Jennifer Batten, chitarrista; Michael Bush, costumista; Karen Faye, la sua truccatrice per decenni e altri) e apprendere, grazie alle loro testimonianze, come Michael pregasse prima di ogni esibizione, offrisse Bibbie in dono, e con quanta umiltà considerasse il suo talento un dono di Dio. Diceva: “Tutto ciò che è accaduto, dalla più grande stella del cielo al più piccolo atomo, è scritto nella Bibbia”, oppure: “Tutto è possibile se Dio è dalla nostra parte”; e anche: “Credo semplicemente nella Bibbia e ogni notte mi inginocchio e ringrazio Dio e gli chiedo di indicarmi la strada”.
La regista Liana Marabini ha, inoltre, studiato gli aspetti meno noti della vita di Jackson, concentrandosi sul suo forte rapporto con Dio e sul suo desiderio di condividere i suoi doni. Spiega la sua generosità come risultato della sua fede e del suo desiderio di emulare Gesù, confutando le false accuse contro di lui e sottolineando il suo amore puro per i bambini. Secondo le parole di Michael: “Sto cercando di imitare Gesù nel fatto che ha detto di essere come i bambini, di amare i bambini, di essere puri come i bambini e di rendersi innocenti e di vedere il mondo con occhi di meraviglia e tutta la qualità magica di tutto questo”. Nel cast ci sono anche Carin McDonald nel ruolo di Katherine, la mamma di Michael; Damon Pittman, nel ruolo del padre; Rupert Wynne-James come avvocato di Michael; Claudia de Candia come Elizabeth Taylor, la principessa Maria Pia Ruspoli come psicologa, Kim Boulukos come Grace e altri.
A Gift From God”: sinossi La storia inizia con l’attività di Michael nei Testimoni di Geova, per poi mostrare le interazioni dell’artista con varie pratiche spirituali e il suo rispetto per le diverse religioni, evidenziando come queste esperienze abbiano influenzato la sua arte e la sua visione della vita. Il lungometraggio si addentra anche nei momenti privati di riflessione e preghiera di Michael, dove trovava conforto nella natura e contemplava le verità universali che collegano l’umanità. Rari filmati catturano Michael mentre esprime i suoi pensieri sul divino, ritraendolo non solo come un genio della musica ma anche come un ricercatore spirituale che ha trovato una connessione unica con Dio attraverso la melodia. I suoi collaboratori entrano in scena come testimoni della sua natura spirituale, raccontando come pregasse prima delle esibizioni e considerasse il suo talento un dono di Dio. In definitiva, “A Gift From God ” dipinge un ritratto di Michael Jackson come un uomo profondamente legato alle sue radici spirituali nonostante la sua fama globale. Inoltre il film invita il pubblico a riflettere sull’influenza che la fede può avere sul successo personale, mentre l’eredità spirituale di Michael continua a diffondersi in tutto il mondo. Il film è stato girato a Los Angeles e nel sud della Francia. Uscirà il 13 maggio, festa della Vergine di Fatima, alla quale Michael era devoto. Sarà presentato fuori concorso al Festival di Cannes.



UN ANNO FA MORIVA A NEW YORK MARIO FRATTI. Inaugurato all’Istituto Italiano di Cultura un Archivio in onore del grande drammaturgoabruzzese diGoffredo Palmerini

 

 

L’AQUILA – Un anno fa, il 15 aprile, Mario Fratti moriva nella sua bella casa al 146W della 55^ Strada di New York, la città nella quale il grande drammaturgo aquilano viveva dal 1963. Aveva quasi 96 anni, che avrebbe compiuto a luglio: era infatti nato a L’Aquila il 5 luglio 1927. Personalità tra le più insigni e feconde del teatro mondiale, Fratti ha lasciato un grande vuoto nel mondo culturale non solo della Grande Mela, dove bastava dire Mario perché subito si pensasse a lui. Poteva tutt’al più capitare che ci si riferisse a Cuomo, l’ex governatore dello Stato di New York, l’altro Mario che come Fratti godeva di altrettanta stima e fama. Diverse le iniziative che nel corso del 2023, in vari luoghi e circostanze, lo hanno ricordato. A L’Aquila, sua città natale, il 12 luglio si tenneil Memorial Mario Fratti presso il Gran Sasso Science Institute, con una quindicina di testimonianze dall’Italia e dall’estero–con personalità del mondo istituzionale, accademico, teatrale, letterario e della stampa -, attraverso le quali del drammaturgoe intellettuale fu richiamatoil valore, il ruolo rilevante nella promozione della cultura italiana e l’indole.

 

A New York, il 5 aprile scorso, presso l’Istituto Italiano di Cultura si è tenuto il Seminario “Vivere attraverso la nostra Storia – L’Influenza italiana nel mondo attraverso l’emigrazione, la cultura, il turismo, la lingua e l’economia”, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia in collaborazione con lo stesso IIC e con il Calandra Institute. Ai lavori del convegno, dopo i saluti di Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura,Nino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia, Fabrizio Frullani, Vicedirettore TG2-RAI, sono seguiti gli interventi di Lisa Ackerman, Direttore esecutivo della Columbus Citizen Foundation, Angela Mazzarelli, Giudice della Divisione d’Appello di New York, Adriana Trigiani, componente del Consiglio Direttivo Nazionale di NOIAW, Joseph Sciame, Presidente di OSDIA, Arthur Gajarsa, Presidente di IAPC. Ha moderato i lavori Anthony JulianTamburri,Preside del John D. CalandraItalian American Institute di New York.

 

A conclusione del Seminario sono stati inaugurati all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura, in Park Avenue,gli spazi allestiti con l’Archivio Mario Fratti, solo una piccola parte del consistente patrimonio documentario e teatrale, di opere drammaturgiche e letterarie, corrispondenze e critiche teatrali, dipinti e sculture, poster e cimeli, premi e riconoscimenti, che Fratti custodiva nella sua abitazione e che man mano andrà ad arricchire con successivi lasciti le dotazioni di università, musei e istituzioni culturali di New York. Del materiale esposto nell’Istituto Italiano di Cultura, oltre ad alcune opere del drammaturgo, locandine e poster di spettacoli teatrali in varie parti del mondo, documenti e premi, anche due dipinti tratti dalla Collezione d’arte Fratti, scelte da Roland Sainz, gallerista e amico di Mario. All’operazione hanno collaborato Valentina Fratti – figlia del drammaturgo, anche lei autrice e registateatrale -, e la Fondazione Magna Grecia, prestigiosa istituzione culturale fondata nel 1984, della quale Mario Fratti era una delle figure preminenti del Comitato scientifico.

 

Mario Frattiè stato un punto di riferimento nella vita culturale di New York. L’aveva frequentata intensamente fino all’arrivo della pandemia, che è stata esiziale per lui, abituato a frequentare teatri e circoli culturali, invece costretto in casa per quasi tre anni, privandogli l’attività di critico teatrale e di assiduo operatore culturale in tante importanti associazioni di cui era figura di spicco. Mario ricordava sempre con molto piacere la festa a sorpresa che nel 2007 gli organizzò il Comune dell’Aquila insieme al Teatro Stabile Abruzzeseper i suoi 80 anni e quella che il Consiglio Regionalegli tributò nel 2017 per i suoi 90 anni. Erano stati due eventi che considerava autentici privilegi e che aveva apprezzato più d’ogni altro riconoscimento, egli che ne ha avuti in gran copia in tutto il mondo.

 

Drammaturgo, scrittore e critico, Mario Frattiè stato tra gli autori di teatro più famosi al mondo. La sua produzione supera le 100 opere. Negli Stati Uniti, sin dal suo arrivo a New Yorknel 1963, venne accolto con favore dalla critica. Il suo stile, perfettamente compatibile con l’indole americana, è alieno dalle ridondanze, dalle metafore e dalle sfumature tipiche del teatro europeo. La completa padronanza della lingua inglese (si era laureato in lingua e letteratura inglese alla Ca’ Foscari di Venezia) e la conoscenza profonda della letteratura americana erano stati essenziali per l’ambientamento nel mondo culturale della Grande Mela. A New York fu subito chiamato ad insegnare nella prestigiosa Columbia University, poi all’HunterCollege, dove ha tenuto la docenza fino al 1994.

 

Legata al caso la circostanza che lo portò negli Stati Uniti. Nel 1962 aveva presentato al Festival di Spoleto il suo atto unico “Suicidio”. Piacque a Lee Strasberg, che lo invitò a rappresentarlo all’Actor’s Studio di New York. In quella fucina delle avanguardie teatrali fu un vero successo. Poi di successine seguirono tanti altri. Le sue opere, tradotte in 21 lingue, sono state rappresentate in 600 teatri di tutto il mondo. Dall’America all’Europa, dalla Russia al Giappone, dal Brasile alla Cina, dal Canada all’Australia. Esse si connotano per l’immediatezza della scrittura teatrale, asciutta e tagliente come la denuncia politica e sociale senza veli che vi si trasfonde.Fratti ha scritto drammi, commedie, un romanzo e un libro di poesie. Ma anche un musical. Nine, tratto da una sua commedia scritta nel 1981 e liberamente ispirata dal film 8½ di Federico Fellini, è diventata un musical di successo, di pubblico e di critica, con oltre duemila repliche nei teatri di New York. L’ultimo revival, con Antonio Banderas interprete, è rimasto per molti mesi in cartellone al teatro Eugene O’ Neil, a Broadway. Negli Stati Uniti ci sono state 36 produzioni di Nine; una a Londra, una a Parigi ed una a Tokyo. Molti i riconoscimenti all’autore teatrale, fanno un elenco lunghissimo. Si citano tra gli altri il premio Selezione O’ Neil, il Richard Rogers, l’Outer Critics, l’Heritage and Culture, l’Otto Drama Desk Awards e ben 7Tony Award, che per il teatro sono come gli Oscar per il cinema.




Teatro. “Ma che guerra c’è?” al Cordova di Pescara

Si tratta di una pièce teatrale che narra, attraverso i racconti di quattro personaggi, le vicende che precedono e soprattutto seguono l’8 settembre 1943, compresi alcuni tragici eventi che hanno scosso alcune popolazioni locali abruzzesi come quella di Sulmona, di Pescara, di Teramo e di Lanciano.

I quattro personaggi si ritrovano all’interno di una vecchia casa, dotata di una falsa parete che dà l’accesso ad uno scantinato dove Michele ha installato uno strano laboratorio per creare la macchina del tempo-pace..Come finirà? Sarà lo spettatore a dirlo.

Per info e biglietti il numero da chiamare è 328.6687638.




LE INSTALLAZIONI DEL FESTIVAL ARTINVITA TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE, ECOLOGIA, DECOSTRUTTIVISMO E FENOMENI ATMOSFERICI

Il Festival Internazionale degli Abruzzi ARTINVITA, arrivato alla sua VII edizione che si svolgerà dal 26 aprile al 12 maggio, allarga ancora di più le sue collaborazioni ramificando la sua rete di persone, luoghi e ricerche artistiche. Questo Festival nasce con l’idea di essere un progetto multiculturale e internazionale che accoglie nuovi linguaggi e forme artistiche: una realtà trasversale che apre le porte ad artisti emergenti, performer, autori contemporanei e cineasti. Oltre alla sua ricca programmazione diffusa e trasversale di spettacoli, la direzione sta incrementando sempre più il suo interesse per le arti visive, plastiche, e multimediali e quest’anno presenterà 5 installazioni in 4 location differenti!

Due giorni dopo, domenica 28 aprile alle 12.00 nella chiesa sconsacrata di San Rocco ad Arielli (CH) sarà possibile entrare nello sguardo dello scenografo e artista visivo e installativo Franck Jamin con l’opera Le Bout du Monde – Pier to pier. Jamin del suo lavoro dichiara: “Vorrei che fosse uno spazio per vagare, ma anche uno spazio per stare a proprio agio, e sentire che la “decostruzione” può portare nuove prospettive, che ci sono tante altre combinazioni possibili con ciò che ci viene offerto”. In questo lavoro riporta tutta la sua concettualità, aprendo le porte al dialogo, al movimentare le parole e i pensieri che possono emergere essendo presenti. In una metafora del nostro pensiero che deve essere decostruito per affrontare le questioni climatiche e sociali in cui siamo pienamente coinvolti, l’artista ha immaginato di riutilizzare ogni pannello di una vecchia scenografia in un assemblaggio esploso che afferma questa decostruzione mentre disegna una nuova architettura un po’ labirintica giocando sui propri riflessi e su quelli dello spazio della chiesa.

In linea con la volontà di approfondire il lavoro sulle arti visive, in occasione di questa edizione 2024, Il Festival ha disposto un bando per Artiste e Artisti residenti in Abruzzo Under 35, dal nome Zona Critica. Partendo da una frase del Filosofo Latour dove la «Zona Critica» sta ad indicare quella sottilissima pellicola della superficie terrestre dove l’acqua e il sottosuolo interagiscono. Agli artisti è stato chiesto a di interfacciarsi con le “gabbie” di ZooArt a Ortona, spazio particolare appunto per le sue gabbie che contenevano animali negli anni 80 diventate poi spazi espositivi grazie al magnificò lavoro svolto negli ultimi 20 anni da di Gabriele Orlando Lacchè e la sua cooperativa. Il progetto abruzzese selezionato sarà esposto assieme a due altri artisti internazionali invitati.

Il risultato è un’esposizione collettiva che ha preso il titolo di Superfici: Profondità Ristrettee sarà presentata il primo maggio includendo nelle tre gabbie l’installazione Conversation Metabolite di Antoine Bertin, Pareti Aperte di Simon Rouby e Appartenenza del Collettivo Abruzzese Contempostranea, progetto vincitore del bando Zona Critica. Tre installazioni che tentano di confondere il territorio con il proprio confine: Conversation Metabolite è un’installazione meditativa che consente agli ascoltatori di sperimentare il linguaggio del microbioma oceanico. L’opera esperienziale il cui scopo è quello di scolpire i legami ecologici tra gli esseri umani e gli esseri che non siamo in grado di percepire solo attraverso i sensi. Pareti Aperte è concepito come omaggio a una delle illusioni primarie del mezzo cinematografico: quella di essere fisicamente in presenza dei personaggi di un film grazie solo alla luce. Infine Appartenenza è Il prodotto di un vissuto ed è impregnato delle tracce che gli esseri umani e gli organismi presenti in Natura hanno depositato sulla sua superficie.

L’ultima installazione sarà inaugurata il 5 maggio nella magnifica cornice del Castello di Semivicoli con un vernissage alle ore 18.00. L’opera, dal titolo Still Life presentata dall’Artista Marsigliese Max Sister, è realizzata grazie alla collaborazione con l’Institut Français e il progetto Nouveau Grand Tour che offre a giovani artisti francesi, italiani e tedeschi di meno di trent’anni l’opportunità di essere ospitati iuna rete di residenze partner, per un periodo massimo di sei settimane. L’artista ha soggiornato in Abruzzo presso la struttura di residenza Dentro La Terra di Arielli (CH) dal 15 novembre al 5 dicembre 2023 per elaborare il suo lavoro che sarà presentato durante il Festival. Durante la sua residenza Max ha voluto portare avanti una ricerca sugli elementi naturali, sui fenomeni fisici e sulla loro trasformazione e realizzerà un’installazione composta da tre opere. La principale rimanda alla tradizione del monolite nella scultura, un concetto duraturo che simboleggia la permanenza e il potere della natura.

Come ogni anno, da sette edizioni a questa parte, ARTINVITA si prefigge l’obiettivo di portare nel territorio la possibilità di interagire in maniera orizzontale con il territorio. Arte e persone comunicano in diversi luoghi facendo in modo che il punto in comune sia la bellezza in tutti i suoi linguaggi.

Le giornate di ARTINVITA si animeranno nei diversi luoghi del festival tra teatro, danza, musica e spettacoli circensi partendo da Guardiagrele e andando a toccare luoghi come Orsogna, Crecchio, Pescara, Arielli, Castello di Semivicoli, Casacanditella, Ortona e Chieti.

https://www.artinvita.com/edizione2024/

BIGLIETTERIA ONLINE ATTIVA DAL 20 FEBBRAIO 2024

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Sono previste riduzioni del 25% per Under 25 e over 65 e omaggi per persone con disabilità, è possibile prenotare inviando una mail a biglietteria@artinvita.com.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal 1 marzo al 12 maggio

lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10:00 – 12:00 
mercoledì 16.00 – 18:00
1 ora prima dello spettacolo

CONTATTI

INFO E PRENOTAZIONI BIGLIETTERIA

t. (+39) 3792008891

biglietteria@artinvita.com




Premio Nazionale per la Traduzione ad Edicola Edizioni da Ortona. Riconoscimento conferito dal Ministero della Cultura

Premio Nazionale per la Traduzione conferito dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano presso la Sala Crociera del Ministero della Cultura.

Vinpeel de los horizontes”; di Lola Larra e Vicente Reinamontes.

Con grande emozione Primavera ammette: “Io e Alice, insieme ai traduttori e alle traduttrici che collaborano con la nostra casa editrice, siamo grati e pieni di orgoglio per questo Premio che arriva a Ortona, e in Abruzzo, in maniera inaspettata ma che sicuramente si aggiunge con forza a tutte le altre potenzialità del nostro territorio. Ringraziamo i lettori e le lettrici che ci seguono e ci auguriamo che si possa intensificare il dialogo con la comunità e con chiunque sostenga le nostre linee guida: empatia, rispetto e interesse per ciò che solo in apparenza è distante”.




Il Colibrì Ensemble chiude la stagione con “Le mille e una notte”. Lo spettacolo sabato 20 aprile, al Flaiano di Pescara

 

Sinbad il marinaio, Aladino e il genio della lampada, Alì Babà e i quaranta ladroni

tra parole e musica di Korsakov

 

Pescara – Sabato 20 aprile all’Auditorium Flaiano di Pescara (ore 19:00), il Colibrì Ensemble chiuderà la stagione 2023-2024 con un grande concerto sinfonico, dal titolo “Le mille e una notte – Scheherazade, bella figlia della Luna”. Non solo musica, ma anche teatro, con una produzione dell’Associazione Libera delle Arti, a cura di Andrea Gallo. Sul palco anche due attori e doppiatori di prestigio: Chiara Colizzi e Franco Mannella.

 

Lo spettacolo comprenderà alcune delle più celebri storie raccontate dalle voci e descritte dalla musica, in un viaggio attraverso colori, suoni e personaggi come Sinbad il marinaio, Aladino e il genio della lampada, Alì Babà e i quaranta ladroni.

 

«Sarà entusiasmante confrontarsi con un poema sinfonico così celebre e maestoso – spiega Andrea Gallo, direttore artistico dell’orchestra -. Un’idea della quale si parlava, scherzando, una decina di anni fa, quando insieme ad altri musicisti dell’orchestra sognavamo di suonare Scheherazade senza direttore. Non sarà semplice, ma come sempre ce la metteremo tutta e non vediamo l’ora di essere sul palco!».

 

La stagione, che si chiuderà con il quattordicesimo appuntamento, ha riscosso ancora una volta notevole successo, confermandosi come un punto di riferimento ormai costante e di prestigio nel panorama musicale della città e dell’intera regione Abruzzo.

 

«Siamo contenti soprattutto dell’affetto ricevuto dal pubblico in questi anni, un pubblico che abbiamo visto e continuiamo a vedere in crescita – continua Andrea Gallo. Anche quest’anno in alcune occasioni abbiamo riempito il Flaiano confermando non solo un aumento di abbonati, ma anche di biglietti venduti».

 

L’orchestra ha da qualche settimana aperto la nuova campagna abbonamenti e nel giro di pochi giorni ha già confermato oltre 170 abbonamenti.

«Questo aspetto è per noi molto importante – prosegue Gina Barlafante, presidente dell’orchestra -. Si tratta di una conferma positiva del lavoro svolto e della giusta direzione in cui il progetto si sta muovendo».

 

La nuova Stagione 2024 -2025, che partirà come sempre da ottobre e si concluderà in aprile, verrà presentata a fine giugno. Nel frattempo, sono attive diverse offerte all’interno della campagna “Abbonamento al buio”.

Per informazioni riguardo i concerti e la biglietteria è possibile chiamare il 328.3638738 dal lunedì al venerdì (10:00-13:00 e 15:00-18:00).

www.colibriensemble.it– www.diyticket.it

Punti vendita:

– Arte Pentagono – Via Trento, 20 Tel. 085 27955

– Centro Abaton – Via Caravaggio, 127 Tel. 085 382125

– Cartolibreria Bovio – Viale Bovio, 126 Tel. 085 4225735

– Outlet Città Sant’Angelo Village (sede) Tel. 328 3638738




Giulianova, “Nota fulgens” presenta il concerto “Magnificat” in onore della Madonna dello Splendore

 

Sabato 20 aprile 2024, alle ore 21.00, presso la Chiesa di Sant’Antonio di Giulianova Paese, si terrà un concerto di musica sacra per soprano e arpa dal titolo “Magnificat. Canto alla Vergine Maria”, con il prestigioso duo formato da Manuela Formichella e Lucia Antonacci. L’introduzione è a cura di Maria Rita Piersanti.

L’evento, organizzato in occasione dei festeggiamenti della Madonna dello Splendore, è promosso dall’Associazione musicale “Nota Fulgens” presieduta da Susy Paola Rizzo, con il patrocinio del Comune di Giulianova, allo scopo di diffondere attività musicali sul territorio e buone pratiche di educazione all’ascolto.

“Nota Fulgens” propone infatti da diversi anni, nell’ambito della rassegna Concertistica della Città di Giulianova denominata “Le Stagioni”, vari eventi musicali molto apprezzati da critica e pubblico, come il “Gran Concerto di Natale” e “Musicisti in Herba”; vanta inoltre numerose collaborazioni con personalità del panorama artistico regionale, nazionale e internazionale, quali quella con il M° Piero Di Egidio, il soprano Elena D’Angelo, direttore della “Compagnia delle Operette” di Monza, il M° Corrado Di Pietrangelo, già docente di pianoforte principale presso il Conservatorio “G. Braga” di Teramo, i violinisti M° Lucia Medori e M° Luca Matani, il M° Renzo Ruggieri, jazzista di livello Internazionale, il soprano Giorgia Cinciripi e l’Orchestra Sinfonica “Duchi d’Acquaviva di Atri”, diretta dal M° Nataliya Gonchak, nonché la prestigiosa collaborazione messa in atto con l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese de L’Aquila, che ha visto di recente due eventi al Kursaal che hanno riscosso grande successo, così come il concerto “Da Paganini a Piazzolla”, duo di violino e chitarra con i Maestri Ettore Pellegrino e Gianluca Persichetti.

 

Il concerto di sabato 20 aprile presso la chiesa di S. Antonio, nel cuore centro storico di Giulianova paese, propone composizioni di musica classica di autori di varie epoche storiche e stili compositivi, allo scopo di evidenziare una poetica unitaria di ispirazione religiosa mariana, molto diffusa nelle nostre comunità cittadine, soprattutto in concomitanza con le festività celebrate in onore della Vergine Maria, come la festa della Madonna dello Splendore: un appuntamento religioso da sempre molto sentito e atteso dai cittadini giuliesi (20-21-22 aprile 2024).

 

Durante il concerto verranno presentati brani di “Ave Maria” di Tosti, Cericola, Di Jorio, Zimarino, Luzzi, Schubert, Shaw, Vavilov, Gounod, Gomez e Lopez, la cui esecuzione sarà intervallata da un testo recitato volto ad illustrarne i diversi contenuti poetici.

 

L’ingresso è libero.




I COLLAGE IN CONCERTO VENERDI’ 19 APRILE A SULMONA

SERATA IN SOSTEGNO DEL REPARTO DI ORTOPEDIA DELL’OSPEDALE DI SULMONA

 

VENERDI’ 19 APRILE 2024

ORE 21 – TEATRO COMUNALE SULMONA (L’AQUILA)

Informazioni: Tel. 389 8737620 – vbisestile@gmail.com

Sulmona, 18 aprile 2024

Venerdì 19 aprile 2024, alle ore 21, al Teatro comunale di Sulmona (L’Aquila), ci sarà il concerto dei Collage, una delle formazioni italiane più note della musica pop italiana nata alla fine degli anni 70’. L’appuntamento è stato presentato questa mattina nel capoluogo peligno nel corso di una conferenza stampa, che ha visto la partecipazione della formazione sarda, composta dal leader Tore Fazzi (voce solista e basso), Francesco Astara (batteria), Fabio Nicosia (tastiere, pianoforte e cori) e Uccio Soro (chitarre e cori).

Il concerto, promosso dall’Associazione Culturale Nomadi Fans Club “Un giorno insieme” di Sulmona, con il patrocinio del Comune di Sulmona, darà il via alla nuova edizione di “Musica e solidarietà – Una colonna sonora per la vita” a sostegno quest’anno del reparto di ortopedia dell’Ospedale di Sulmona. I posti a sedere sono numerati con prenotazione obbligatoria (per informazioni sulla serata si può contattare il 389 9737620 oppure scrivere a vbisestile@gmail.com).

“Dopo il successo delle precedenti edizioni”, ha spiegato il presidente del Nomadi Fans Club, Vincenzo Bisestile”, “Ci siamo posti per il 2024 un nuovo obiettivo, che è quello di acquistare un macchinario di ultima generazione da destinare al Reparto di ortopedia dell’ospedale di Sulmona e da rendere disponibile per l’utenza del centro Abruzzo. Abbiamo scelto i Collage che hanno subito sposato questa iniziativa di musica e solidarietà”.

I Collage presenteranno al pubblico tutti i maggiori successi, come “Due ragazzi nel sole”, “Tu mi rubi l’anima” “donna musica”, “Sole rosso” e tutti gli altri, fino al più recente singolo “Rinasco”. “Sono sicuro che questo ecografo portatile arriverà all’ospedale di Sulmona”, ha detto il fondatore del gruppo Tore Fazzi, “Anche la musica fa bene alla salute e al benessere delle persone. Ringrazio l’associazione Nomadi Fans Club e Vincenzo Bisestile per averci coinvolto in questo progetto. Faremo una grande festa il 19 aprile. Canteremo tutti insieme e ci divertiremo. Sin dai nostri esordi siamo sempre venuti a suonare in Abruzzo. Ogni anno facciamo almeno cinque tappe in questa regione e siamo contenti di tornare a Sulmona, dove abbiamo suonato alcuni anni fa”.

I Collage hanno propiziato gli amori estivi di diverse generazioni. Con la loro musica hanno conquistato notorietà e successo negli anni Settanta e Ottanta, affermandosi con un pop melodico originale e coinvolgente. Nel 1976 si aggiudicarono il Festival di Castrocaro con “Due ragazzi nel sole”, mentre l’anno seguente si piazzarono al secondo posto al Festival di Sanremo con il brano “Tu mi rubi l’anima”. Un brano, quello che arrivò secondo alla kermesse sanremese, che poi scalò le classifiche di gradimento, affiancandosi a dei big della musica nazionale e internazionale. Della formazione storica del gruppo, l’unico rimasto è Tore Fazzi. Tra un tour e l’altro la band partecipa ad altre tre edizioni del festival di Sanremo (alla XXIX edizione del 1979 con “La gente parla”, alla XXXI edizione del 1981 con “I ragazzi che si amano” e alla XXXIV edizione del 1984 con “Quanto ti amo”) e lancia in Spagna e Sudamerica “Como dos niños”, “Poco a poco…”, “La gente habla” e “Sol caliente”, versioni spagnole di alcuni tra i maggiori successi del complesso. Negli anni ’90 il rilancio discografico con l’album “Replay” (1994) e l’antologia “Settantaseiduemila” (2000). Nel 2003 nascono le nuove atmosfere di “Abitudini e no”, un progetto discografico di inediti dove le melodie italiane si vestono di sonorità e ritmi rock-blues e persino funky. Dal concerto registrato nell’agosto 2008 a Muro Leccese (Lecce) viene pubblicato un doppio album live nel 2010, che raccoglie le atmosfere delle ultime esibizioni e un nuovo singolo inedito: “Non ti dimenticherò”. Nel 2020, in piena pandemia, il frontman Tore Fazzi pubblica il suo primo album solista, “Lughe noa”, contenente tracce inedite in lingua sarda, oltre alla più classica delle melodie sarde, “No potho reposare”. Nel 2022 il gruppo ha pubblicato il singolo “Accanto”, mentre lo scorso anno è uscito “Rinasco”.




La Città di Pescina e l’Università d’Annunzio insieme per il compleanno di Silone

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il Parco Letterario IS, unitamente al Centro Studi IS, con tutta la rete regionale e nazionale dei Parchi Letterari ringrazia l’Università degli Studi G. D’Annunzio, in particolare il Dip.to di Lettere, Arti e Scienze Sociali, con la Prof.ssa Silvia Scorrano, e gli altri docenti, con tutti gli appassionati studenti siloniani del Gruppo Geofiction, insieme al Coordinamento artistico e la Regia di Fabio Di Cocco e Simone Pantalone. Durante la Notte Internazionale della Geografia è stato proiettato un video donato al Parco Letterario IS frutto di una visita alla ricerca dell’atmosfera e degli oggetti siloniani”.

A Pescina, lo scorso anno si è replicata la prima discussione di una Tesi di Laurea, sulla figura di Silone, militante politico e romanziere, oggi tradotto in tutto il mondo (in ultimo in Turchia), ad un anno dal varo del suo Parco Letterario, che già la illumina in tutto il mondo.

Sui social @comunedipescina.




Bellante. Associazione Culturale “Nuove Sintesi”: presenta il libro “IL CASOLARE DELL’INGANNO” di Daniele Astolfi. Sabato 20 aprile, ore 17,30, biblioteca comunale

Un eccidio dimenticato nell’Abruzzo del 1944″ (edito dalla Casa Editrice “Solfanelli”).
L’evento avrà luogo sabato 20 aprile 2024 a Bellante paese (TE), con inizio ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale (posta all’interno del Municipio) di Piazza Mazzini.

Interverrà Daniele Astolfi (autore del libro).
L’introduzione sarà a cura dell’ Avv. Alessio De Iuliis.

Nota introduttiva:
“Un forte desiderio di veritá spinge l’ autore a proporre la ricostruzione di un eccidio colpevolmente taciuto per 80 anni. Dopo un anno e mezzo di rigorosa raccolta di documenti e di testimonianze affidabili, finalmente la veritá é affiorata. Un momento di chiarezza sul Dolore e sulla Memoria che non deve far paura a nessuno, intimorire, ma deve essere rispettato come illuminante momento di verita…che  non ha olore (politico), ma é soltanto trasparente e cristallina. Come sottolinea Daniele Astolfi, ” …lontani da un fuorviante giustificazionismo storico,  ma vicini alle povere-dimenticate-innocenti vittime e al Dolore , i veri protagonisti del libro…”.
3 “fascisti” sequestrati con l’inganno e massacrati da una banda slavo-italiana di partigiani.
Arsita 1944.”