AURUM: una parola e mille significati! Dal “liquoroso” omaggio all’Abruzzo, sua terra d’origine, all’età dell’Oro di Esiodo, alla “ricchezza” artistica di tutti i musicisti che hanno preso parte al progetto. Il sassofonista Piero Delle Monache sceglie un titolo davvero “prezioso” per il suo terzo CD da leader. Un disco colorato, non solo nella cover, che parte dal jazz e arriva ad un crossover di indiscussa qualità e gusto. Oltre al suo consolidato gruppo – composto da Tito Mangialajo, Giovanni Ceccarelli e Alessandro Marzi – numerosi amici e colleghi di estrazione artistica e geografica diversissima, hanno dato il proprio contributo. In primis Mauro Campobasso, chitarrista pugliese ormai di stanza a Bologna, che qui figura anche in veste di arrangiatore e co-produttore artistico. Il suo nome si ritrova nel catalogo dell’etichetta romana Parco della Musica, la stessa con la quale Delle Monache ha iniziato a collaborare un paio di anni fa con il riuscitissimo Thunupa. Ci sono poi jazzisti purosangue come Bepi D’Amato, Luca Aquino e Marco Bardoscia. Un percussionista dello Zimbabwe, Othnell Mangoma Moyo, e una cantante brasiliana del Paraná, Tati Valle. A chiudere la tracklist c’é addirittura un brano elettronico, Marts DUB, prodotto con il DJ Mess Morize. Tutto converge verso un punto chiaro e preciso: l’indiscusso talento di Piero Delle Monache, che con la musica sa osare. Distribuito in tutta Italia e nelle librerie Feltrinelli da Egea Music, Aurum sarà a breve disponibile anche su iTunes e Spotify.
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