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INFANZIA, ON. BRAMBILLA PROPONE A RENZI UN “PATTO TRA QUARANTENNI” PER I QUARANTENNI DEL FUTURO

INFANZIA, ON. BRAMBILLA PROPONE A RENZI UN “PATTO TRA QUARANTENNI” PER I QUARANTENNI DEL FUTURO

 

Un “patto tra quarantenni” per i “quarantenni” della prossima generazione. Lo propone al segretario del Pd Matteo Renzi, con una lettera aperta, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, dopo aver chiesto invano al presidente del Consiglio Enrico Letta “un segnale” di cambiamento nelle politiche per la tutela e la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e per la famiglia: il ripristino del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ai livelli dell’anno scorso dopo il forte taglio apportato dalla legge di stabilità (oltre il 20 per cento per quest’anno, il 30 per il 2015 e il 2016).
La lettera è significativamente rivolta al leader del Pd eletto con le primarie, che si appresta a dare indirizzi nuovi all’azione di governo. “Poiché dall’8 dicembre, con la Sua elezione, le cose in teoria sono cambiate – scrive l’on. Brambilla – e Lei ha più volte sottolineato che il governo dovrà modificare il programma seguendo la via indicata dal “Suo” Pd, ed in qualità di segretario, è impegnato nella redazione di un patto programmatico con gli alleati, Le trasmetto le mie richieste, con l’auspicio di trovare un interlocutore attento: perché non dare un segnale nella giusta direzione, ricostituendo il Fondo ai livelli dell’anno scorso e voltare pagina su un tema centrale per il nostro sviluppo come quello dell’infanzia e dell’adolescenza? Perché non facciamo un “patto tra quarantenni” per i nostri figli, i quarantenni della prossima generazione? Mi sembra un degno obiettivo per un quarantenne appena giunto “al potere”…
Come Lei certamente saprà (altrimenti può documentarsi sull’ultimo “Atlante” di “Save the children Italia”, lo troverà online) – prosegue la presidente della commissione – oltre un milione di minori italiani vivono in condizioni di povertà assoluta, 1,3 milioni in disagio abitativo, 650 mila in Comuni già in default o a rischio di finirci con la conseguente impossibilità di spendere per interventi sociali. Sono consapevole delle difficoltà generali ma su questi temi non si può risparmiare. Forse sarebbe meglio cominciare dai nostri giovanissimi, invece che dalla revisione della Bossi-Fini, tanto per dirne una. Se davvero Lei può modificare la rotta di questo governo – conclude la parlamentare di FI – non segua l’esempio del premier. Dica, anzi, faccia qualcosa!”

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