Giulianova

Dopo la presentazione, presso l’Aurum di Pescara, da parte dell’assessore regionale Di Dalmazio, dello straordinario progetto denominato “Bike to coast”, pista ciclabile che collegherà Martinsicuro (TE) a San Salvo (CH)

Dopo la presentazione, presso l’Aurum di Pescara, da parte
dell’assessore regionale Di Dalmazio, dello straordinario progetto
denominato “Bike to coast”, pista ciclabile che collegherà
Martinsicuro (TE) a San Salvo (CH) interviene anche il Coordinamento
Ciclabili Abruzzo Teramano per “contribuire alla riuscita del
progetto” e lo fa con una lettera aperta all’assessore regionale al
Turismo.

Gentile assessore Di Dalmazio, vogliamo prima di tutto complimentarci
per la sua lungimiranza per aver creduto in un progetto che la nostra
e altre associazioni, sia locali che nazionali, avanzano da anni. Il
percorso ciclabile abruzzese si colloca all’interno dell’itinerario
Bicitalia (www.bicitalia.org) n. 6, denominato Ciclovia Adriatica, che
una volta completato unirebbe Ravenna a Santa Maria di Leuca (Lecce)
e, spingendosi verso nord, si riallaccerebbe agli itinerari ciclistici
di Veneto e Friuli Venezia Giulia e di oltre confine.
Il percorso, con l’accordo di tutte le Regioni interessate (Friuli
Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e
Puglia) potrebbe essere inserito nella rete ciclistica europea
Eurovelo (www.eurovelo.org) costituendo la naturale prosecuzione della
Via dell’Ambra, che attualmente prevede il collegamento dal Baltico
all’Adriatico. Tale eventualità ha già ricevuto il parere positivo
della Federazione Ciclistica Europea (www.ecf.com) durante il raduno
internazionale Velocity, tenutosi a Vienna a meta giugno scorso,
dietro proposta della FIAB – Federazione Italiana Amici della
Bicicletta – referente italiana della federazione (www.fiab-onlus.it).

Uno studio portato avanti dall’Università di Teramo, nell’ambito del
dottorato di ricerca in Sociology of regional and local development,
denominato VE.LE. (per la ciclovia adriatica Venezia – Lecce) ha
evidenziato come il percorso ciclabile adriatico italiano, della
lunghezza di oltre 1.000 km, incontra sul suo percorso sei regioni,
venti province, 113 comuni oltre a 43 aree protette (di cui 8 in
Abruzzo, che, con il Parco Nazionale della Costa Teatina, potrebbero
presto diventare 9), ben 118 stazioni ferroviare, da Santa Maria di
Leuca a Ravenna, e oltre 45 porti turistici.

Il futuro percorso ciclabile costiero abruzzese, quindi, si pone
all’interno di una rete di itinerari più ampi, e costituirebbe, una
volta ultimato, una parte importante della Ciclovia Adriatica e un
elemento di rilievo della Via dell’Ambra. Ci auguriamo che i lavori
inizino presto e abbiano termine nel previsto periodo di 24 mesi. Nel
frattempo, però, ci permettiamo di sottolineare alcuni elementi che
potrebbero, da subito, incentivare il turismo in bicicletta e
migliorare la mobilità ciclistica all’interno delle città attraversate
dal percorso.

1) La Regione Abruzzo è dotata di una legge regionale sulla mobilità
ciclistica, la n. 8 del 25/03/2013, che detta una serie di obblighi
per Regione, Province e Comuni. Non risulta che, ad oggi, qualche
amministrazione abbia messo in atto le indicazioni e le previsioni
della norma e, anzi, sembra che la maggior parte degli enti ne ignori
addirittura l’esistenza. Sarebbe utile, anche con l’aiuto delle
associazioni del settore, promuovere una campagna di informazione in
modo che, da subito, le amministrazioni si attivino per mettere in
atto gli articoli della legge (piano mobilità ciclistica, parcheggi
per biciclette, azioni per la mobilità urbana, ecc.);

2) L’ultima finanziaria regionale ha stanziato ben 30.000 euro per il
trasporto gratuito delle biciclette sui treni. L’accordo proposto da
Trenitalia, oltre a prevedere l’utilizzo dell’intera somma per un
solo
anno (mentre altre Regioni utilizzano solo 10.000 euro annui), è
totalmente sbilanciato a favore dell’azienda di trasporto,
subordinando il trasporto delle biciclette al giudizio del personale
viaggiante senza obbligare Trenitalia a predisporre carrozze apposite
per il trasporto delle biciclette in numero congruo (oltre le 5
previste come numero massimo), almeno in alcune corse giornaliere e
nei periodi dell’anno più favorevoli al turismo in bicicletta (marzo –
ottobre). Occorre, quindi, fare pressione su Trenitalia per un accordo
vantaggioso anche per gli utenti, prevedendo l’adeguamento anche degli
scali ferroviari per favorire un agevole utilizzo del servizio;

3) Sono in itinere, sulla costa adriatica, numerosi progetti, alcuni
già finanziati dalla Comunità Europea, attinenti le finalità del
percorso ciclabile previsto da Bike To Coast. In Abruzzo l’Area Marina
Protetta Torre del Cerrano sta portando avanti, da qualche anno, anche
con la collaborazione del nostro Coordinamento, un progetto denominato
BySEAcle, che prevede il collegamento tra aree protette costiere di
entrambe le sponde dell’Adriatico, attraverso il sistema bicicletta
più nave (http://triviadicerrano.blogspot.it/2011/06/byseacle-is-back.html).
Il progetto ADRIMOB (http://www.adrimob-ipa.eu) che vede, tra i Comuni
partner, anche Pescara, prevede l’installazione, presso alcuni porti
turistici, di stazioni di bike sharing che possano agevolare i
turisti, che arrivano in barca o nave, ad un utilizzo della bicicletta
come mezzo di spostamento e conoscenza del territorio. Anche in questo
caso il progetto VE.LE. dell’Università di Teramo prevede il
coordinamento di tale progettualità, e la Regione Abruzzo potrebbe
farsi da tramite, con altre realtà regionali, per l’ottimizzazione di
azioni e risorse;

4) La Regione Marche, ultimamente, ha incentivato economicamente le
strutture ricettive “bike friendly” finanziando alcune azioni
volte ad
offrire ai turisti in bicicletta un’ospitalità dedicata compatibile
con le diverse esigenze di chi utilizza le due ruote a pedali. Analoga
iniziativa da parte della Regione Abruzzo andrebbe nella direzione di
maggiori servizi per chi vorrà utilizzare la futura pista ciclabile
Martinsicuro-San Salvo;

5) Occorre attivare, subito, i corsi per accompagnatori di mountain
bike, previsti da una norma regionale (LR 23/2006) in modo da
garantire figure professionali idonee ad accompagnare i turisti in
bicicletta per i percorsi abruzzesi, non solo su pista ciclabile;

6) E’ necessario, come previsto dalla LR 8/2003, inserire
l’educazione
alla mobilità ciclistica nelle scuole e tra giovani e adulti,
favorendo la creazione anche di bike park e di strutture per la
pratica del pump track, del down hill, del ciclismo fuoristrada, ecc.
oltre che del ciclismo su strada, da utilizzare anche per l’educazione
stradale;

7) I percorsi ciclabili esistenti, e quelli futuri, vanno tabellati e
dotati di apposita segnaletica turistica, secondo lo standard proposto
dalla FIAB (http://www.fiab-onlus.it/downl2/segnali_05.pdf),
uniformando il più possibile i percorsi per dimensioni, fondo
stradale, finiture, ecc. Va considerato che la Martinsicuro-San Salvo
è parte di un percorso europeo (una sorta di superstrada per
biciclette) e non può essere concepita unicamente come un percorso da
destinare a gite domenicali o a passeggiate estive ma deve essere
pensata come una vera e propria arteria per gli spostamenti, urbani ed
extraurbani, in bicicletta;

8) I percorsi di cui sopra vanno dotati di elementi di servizio quali
bicigrill, ciclofficine, punti di riparazione bici, fontanelle, luoghi
di sosta, ecc., in modo che, in ogni periodo dell’anno, il ciclista
possa ricevere assistenza e trovare ristoro nelle immediate vicinanze
del percorso ciclabile;

9) Nei luoghi di particolare interesse naturalistico le piste
ciclabili, che secondo studi scientifici contribuiscono alla
salvaguardia della flora e della fauna, dovrebbero adottare
accorgimenti di mitigazione integrandosi il più possibile con
l’ambiente circostante. Esiste una precisa norma regionale che vieta
l’illuminazione delle piste ciclabili in ambito extraurbano (art. 5,
comma 4, LR 12/2005 e s.m.i.); vanno quindi studiati sistemi di
illuminazione alternativi che rispettino i criteri previsti dalla
norma contro l’inquinamento luminoso garantendo la sicurezza dei
ciclisti;

10) Sui percorsi ciclabili va garantita una continua sorveglianza da
parte delle forze di polizia, locali e nazionali, possibilmente con
pattuglie velomontate. A tal proposito la norma regionale che detta
norme in materia di abbigliamento e mezzi della polizia locale (LR
83/97) andrebbe modificata prevedendo un idoneo abbigliamento per la
polizia locale da impiegare per i servizi di istituto in bicicletta e
requisiti minimi delle biciclette di servizio;

11) Occorre, da subito, progettare, con la Regione Marche, un
collegamento ciclabile sul Fiume Tronto. In attesa della sua
realizzazione va utilizzata la passerella ciclabile adiacente il ponte
stradale sulla SS16, ad oggi chiusa per mancanza di collegamenti con
le piste ciclabili costiere.

Nella speranza di aver dato un contributo al dibattito sul turismo in
bicicletta e sulle azioni necessarie per il suo sviluppo nella nostra
Regione ed oltre, rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento
e/o collaborazione.

CCiclAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano
www.abruzzoinbici.it
ciclabili@gmail.com

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