Cultura & Società

Roma. Cultura, conclusa la presentazione di Ballo in maschera a Budapest e Robinson in Siberia di T. Soros a cura dell’ERA

Cultura, conclusa la presentazione di Ballo in maschera a Budapest e Robinson in Siberia di T. Soros a cura dell’ERA
Si è conclusa ieri alle ore 14.15 la presentazione di Ballo in maschera a Budapest e Robinson in Siberia di Tivadar Soros a cura dell’Associazione Radicale Esperanto, nella sede romana di Via di Torre Argentina 76. Dopo la proiezione di un intervento video del figlio dell’autore, George Soros, ne hanno discusso con il Segretario dell’Associazione Giorgio Pagano il Rettore emerito dell’Università di Hartford Humphrey Tonkin e l’accademico ed esperantista Carlo Minnaja.
Nel corso dell’intervento video, George Soros ha ricordato come, arrivato a Londra in fuga dall’Ungheria, la prima cosa che fece fu proprio chiedere aiuto alla Società Esperantista di Park Avenue. Soros, contento e orgoglioso della diffusione e traduzione dall’Esperanto del libro di suo padre, si è altresì dilungato sul ruolo di Tivadar nella edizione della più importante rivista letteraria esperantista del tempo “Literatura mondo”.
«Presentare questi due libri proprio oggi, nella Giornata delle Forze armate, assume un significato di pace e di nonviolenza. Dato l’attuale scenario di crisi europea, come Radicali il nostro auspicio è inoltre che i governi guardino concretamente alla costituzione di un esercito europeo», ha dichiarato Pagano in apertura della presentazione. In seguito all’intervento di Minnaja, che ha spiegato come Ballo in maschera a Budapest, scritto in Esperanto, sia una storia di sopravvivenza in un posto in cui l’ebraismo era perseguitato, il Segretario dell’ERA ha aggiunto: «Troppo spesso si dimenticano il ruolo e le dimensioni storiche dell’Esperanto, che fu al tempo stesso oggetto di persecuzione e mezzo per sfuggire ai grandi regimi totalitari del XX secolo».
«Ballo in maschera a Budapest è l’opera principale di Tivadar Soros, la storia della fuga da un campo di concentramento per raggiungere l’Occidente nelle parole di un padre che cercava di salvare la sua famiglia», ha spiegato Humphrey Tonkin. «Il Partito Radicale è uno dei pochi al mondo che si occupi della democrazia linguistica: in America purtroppo non se ne capisce l’importanza. Se un americano si trova davanti uno straniero che non capisce la sua lingua, gli parla in inglese più forte, pensando che non senta bene o che sia un idiota”, è stata la battuta conclusiva di Tonkin, che ha esemplificato così la percezione comune della diversità linguistica negli Stati Uniti.
“Per quanto riguarda la disinformazione che circonda l’Esperanto, i libri che presentiamo oggi in italiano sono un nuovo caso, dopo la traduzione in inglese fatta da Tonkin, di come la letteratura in Esperanto sia oggi, dopo 124 anni, una produzione originale rappresentativa di una cultura transnazionale di democrazia e di pace, da cui si traduce nelle lingue nazionali”, ha concluso Giorgio Pagano.
Roma, 5 novembre 2011
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