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Istruzione, Perduca e Pagano (Radicali) a Profumo: Manca una strategia economica nelle politiche linguistiche dell’UE. Dichiarazione di Marco Perduca (Radicali/PD) e Giorgio Pagano (Radicali/ERA)

Istruzione, Perduca e Pagano (Radicali) a Profumo: Manca una strategia economica nelle politiche linguistiche dell’UE.
Dichiarazione di Marco Perduca (Radicali/PD) e Giorgio Pagano (Radicali/ERA)
“Manca una strategia economica nelle politiche linguistiche dell’UE”. E’ quanto affermano il Sen. Marco Perduca, Radicale, e Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, in merito all’interpellanza urgente presentata da Perduca al Ministro Profumo, chiedendogli se ritenga necessario condurre studi sugli effetti economici della politica linguistica fin qui adottata dall’UE e se intenda emendare in tal senso il documento di prossima discussione nel Consiglio europeo sulle competenze linguistiche ai fini della mobilità.
“Nella sessione del Consiglio ‘Istruzione, gioventù, cultura e sport’ dell’Unione Europea, il 28 e 29 novembre, l’Italia si troverà ad approvare le ‘Conclusioni del Consiglio sulle competenze linguistiche ai fini di una maggiore mobilità’; incredibilmente, però, non risultano studi ufficiali dell’UE sui risvolti economici della politica linguistica fin qui adottata né, tantomeno, se essa sia la più appropriata per assicurare la maggiore mobilità possibile conformemente ‘al principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza’”, ha spiegato Perduca.

“Ci troviamo di fronte al dato sbalorditivo di una comunità europea cresciuta su presupposti di natura economica che per quanto riguarda le lingue non vengono applicati”, ha commentato Pagano. “Nel dibattito sul futuro dell’Europa, mai come oggi messo in discussione, si continua a tralasciare il dato linguistico, col risultato che, nell’assenza di strategie razionali e condivise, alcuni paesi godono di enormi vantaggi sugli altri. Ci auguriamo che il Miur accolga quanto prima l’interpellanza: nell’era della comunicazione non si può prescindere dalle pari opportunità linguistiche nella piena realizzazione di un libero mercato”.

Roma, 23 novembre 2011
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